Formula 1

Binotto cambia strategia: “Nel 2020 Vettel e Leclerc liberi di competere”

Era il 15 febbraio del 2019 quando la Ferrari SF90, con una presentazione in grande stile, si è svelata al mondo interno. In quel venerdì di metà inverno furono pronunciate parole che, a distanza di dieci mesi, suonano quanto meno strane: “Penso che sia normale, se non si verificheranno particolari situazioni, che la nostra priorità sia Sebastian. E’ lui la guida con la quale puntiamo al campionato“. Parole e musica di Mattia Binotto, uno spartito che durante l’anno è stato stropicciato e buttato nel cestino perchè quelle condizioni particolari alle quali alludeva il manager italo-svizzero si sono manifestate in tutta la loro dirompente drammaticità sportiva.

Leclerc ha immediatamente messo le cose in chiaro a Maranello e ha dimostrato sin dai primissimi giorni di test che il manico era di quelli che raramente si erano visti negli ultimi tempi. Le paventate intenzioni di rendere il monegasco un perfetto scolaretto a lezione dal professor Seb sono, lasciatemelo dire, miseramente crollate. Sin dal Gp D’Australia quando il ragazzino rampante ha mal digerito il diktat di starsene buono alle spalle di Vettel nonostante un passo migliore nelle ultime fasi di gara. Nella gara successiva, in Bahrein, Charles ha subito fatto intendere che faceva sul serio con una prestazione da urlo mortificata da un power unit bizzosa che l’ha tradito quando stava andando a vincere con distacco bulgaro su Hamilton. Tutto ciò mentre Vettel iniziava da dove aveva smesso nel 2018: con un errore non forzato mentre subiva il sorpasso del britannico della Mercedes.

Lo scontro tra le rosse di Charles Leclerc e Sebastian Vettel

Dunque, pronti via, si è capito che Leclerc non poteva essere mortificato da una gerarchia verbalmente imposta. Nel resto della stagione non sono mancanti i momenti di tensione: Monza, Singapore, Russia fino al climax del nervosismo avutosi in Brasile con un maldestro contatto fratricida che ha spedito entrambe le Rosse fuori pista e ha fatto perdere sia a Vettel che a Leclerc la possibilità di giocarsi la posizione da “primo degli umani”. Quel terzo posto in campionato che Verstappen s’è preso con sbeffeggiante facilità a scapito dei due piloti che hanno guidato la vettura che alla fine delle ostilità ha comunque ottenuto la piazza d’onore nel Costruttori.

Con queste premesse e con le scorie di un rapporto interno certamente non più idilliaco la Ferrari sta iniziando a programmare il 2020. Il box rosso non può essere una Santa Barbara pronta ad esplodere, questo Binotto lo sa benissimo. E per tal ragione ha deciso di operare una virata decisa nel management delle due stelle. Nessuna gerarchia, niente ordini di priorità stabiliti a tavolino. L’anno prossimo Leclerc e Vettel saranno liberi di darsele di santa ragione con una sola prescrizione: evitare di sbattersi fuori come successo ad Interlagos.

Se osserviamo le ultime gare – ha detto Binotto ai microfoni di Sky SportsSebastian e Charles sono stato liberi di competere. Ed è proprio così che intendiamo cominciare il prossimo campionato“. Il cambio di rotta rispetto al recente passato è dunque drastico e la cosa si è resa necessaria per le qualità messe in mostra da Leclerc in questo primo anno in un topo team. “Charles ha sorpreso tutto, non solo il sottoscritto. E’ veloce, sa gestire la pressione ed è costate nell’arco di tutta la stagione. E’ bravo nei combattimenti – ha proseguito il team principal di Losanna sa correre e quindi sono molto soddisfatto di lui. Partire sette volte in pole position (è risultato il migliore della stagione nel fondamentale, nda) e finire davanti in classifica a Sebastian non è cosa comune“.

Quella di Binotto è una vera e propria investitura per un pilota che ha tutte le carte in regola per diventare campione del mondo nell’immediato futuro. Ma affinché questo succeda serve una monoposto all’altezza della situazione. E il numero uno di Maranello ne è ben consapevole: “Non siamo contenti della prestazione della monoposto del 2019 e siamo altresì consapevoli che abbiamo commesso qualche errore di troppo. L’affidabilità va migliorata e alcune decisioni devono essere più efficaci. Guardiamo avanti con questo spirito perchè siamo consapevoli che la nostra vettura non è stata troppo veloce. Abbiamo tempo per sistemare le cose, è ciò che vogliamo fare creando una solida base nel team“.

Charles Leclerc esulta dopo la pole di Monza 2019

Nell’ambiente Ferrari, quindi, si precorrono i tempi. Con larghissimo anticipo è stato stabilito che i due alfieri potranno liberamente sfidarsi finchè la classifica non imporrà a uno dei due di aiutare l’altro, come accade in ogni team. Forse questa strategia potrà aiutare Binotto nella gestione di due puledri che hanno ampiamente dimostrato di non gradire le briglie. Ovviamente l’esuberanza dei due va incanalata positivamente col fine di evitare che possano sottrarsi vicendevolmente punti offrendoli sul piatto d’argento ad una concorrenza che non abbassa mai la guardia. La decisione di lasciare (quasi) totale libertà, però, non va vista come un’intuizione brillante. E’ infatti l’unica alternativa percorribile per la Ferrari. Se decidi di avere due prime guide non ti resta altro che farli correre senza ingerenze nella speranza di riuscire ad offrire loro vettura talmente competitive da sopperire una fisiologica perdita di punti derivante dalla rivalità intestina. Vedasi Mondiale 2016. Perchè i problemi potrebbero sorgere se Ferrari, Mercedes e Red Bull fossero incollate a livello prestazionale. In quel caso allora sì che bisognerebbe imporre una linea strategica chiara. A scapito di uno dei due.

Autore: Diego Catalano@diegocat1977

Foto: Ferrari, F1

Condividi
Pubblicato da
Diego Catalano