Bottas, Hamilton e Wolff: lo strano trio
Bottas nel 2018 era un pilota demotivato. Viveva nell’ombra, costantemente un passo indietro, oscurato ed eclissato da sua maestà Lewis. Hamilton che non lasciava spazio, che faceva crollare ogni difesa, mentre s’inaspriva la contesa. Valtteri che concedeva, che cedeva, con una generosità troppo simile alla rassegnazione. Ma un guizzo o un’emozione per il pilota destinato a fare l’eterno secondo. Primo tra gli altri, ma troppo distante dal mondo che conta, troppo lontano da chi la pista la affronta con grinta e con cattiveria.
L’anno orribile di Bottas riparte da zero. Zero come le vittorie conquistate due stagioni or sono. Zero come le soddisfazioni agguantate, le aspettative realizzate. Servo fedele alla corte della Stella, abile pedina buona da usare solo come intralcio per i rivali. Valtteri però non desiste, resiste e ritorna. In grande stile, con la vittoria dell’esordio, con il piglio spavaldo di chi ci crede davvero. Volitivo e barbuto, nerboruto e quasi cattivo. Solo a parole ovviamente. Quelle forti del suo team radio dopo il successo australiano, giusto sfogo di un comprensibile riscatto. Che lo rendono adatto e forse papabile come sfidante.
Bottas dalla parte dei forti, di quelli che hanno fame e non lasciano nulla sul piatto. Il suo viso rotondo, dai tratti gentili, sagomato da una barba chiara. I suoi occhi trasparenti animati da nuova luce. Un uomo nuovo in grado di ritagliarsi un ruolo importante. Se non da protagonista almeno di spicco. L’inizio del campionato, con il finlandese a fare da capolista, sembrava sottolineare la riscossa dell’eterno numero 2. Naturalmente il lieto fine non c’è stato. Lewis troppo abile, troppo spietato. Capace di partire con la calma dei saggi, di allungare al momento opportuno, di riposare già in vista del traguardo, per poi concludere l’anno in grande stile.
Eppure per Valtteri il 2019 non ha rappresentato l’ennesima sconfitta. Si è ritrovato. Ha riabbracciato la propria dimensione rinnovando la passione per le corse. Presenza costante sul podio, per quattro volte sul gradino più alto, secondo in campionato. Ma soprattutto nuovamente motivato. Dalle monoposto ai Rally, Bottas ha riscoperto il suo antico amore. A proposito delle difficoltà vissute in passato dichiara:
“In quel periodo avevo perso l’amore per le corse, ora l’ho ritrovato. E soprattutto è diventato anche un modo che mi permette di divertirmi e di ricaricarmi tra una gara e l’altra. Dal punto di vista mentale ho concluso questo 2019 con il morale alle stelle rispetto al periodo buio vissuto nel 2018. Tutto ciò sarà importante per poter iniziare al meglio la prossima stagione. Sono soddisfatto che il team mi ritenga competitivo, veloce e costante su tutti i tipi di pista.”
Un Bottas rigenerato e pronto a dare il meglio di sé, anche grazie a una Mercedes che sembra non temere rivali. Un pilota esperto e leale su cui poter contare in ogni situazione, abile e veloce quanto basta per fronteggiare l’assalto dei giovani promettenti e dei grandi in cerca di conferme. Eppure Wolff pare avere occhi solo per Hamilton:
“Desidero essere vincente anche nel 2020. In seguito vedremo che cosa accadrà. Ma sono certo che se riusciremo a dare ancora a Lewis una monoposto al di sopra delle altre, poi ci penserà lui”. Così parla Toto, di fatto stroncando sul nascere le ipotetiche sirene che vorrebbero il britannico in direzione Maranello. Il contratto del sei volte iridato scadrà nel 2020. Tuttavia, se le Frecce d’Argento riusciranno a proporre un progetto vincente, è abbastanza impensabile che Lewis parta per approdare ad altri lidi. A meno che non si tratti di destinazioni vacanziere. Oppure improbabili, come suggerisce scherzando lo stesso Wolff:
“Mi sembra un ottima idea andare alla Ferrari, ma sinceramente preferirei fare altro. Ad esempio andare su Marte con Lewis e vedere se c’è qualcosa da vincere anche lì.” Il direttore esecutivo Mercedes mette così a tacere, con una buona dose di ironia, le recenti voci, avvalorate anche dal parere di Eddie Jordan, che vedrebbero entrambi accasarsi in Ferrari. La suggestiva ipotesi parte dal presupposto che Hamilton sia molto interessato a continuare la collaborazione con Toto Wolff, riproponendo un binomio affiatato e vincente.
Ad oggi, tra rumori e smentite, l’unica certezza appare la volontà di continuare a puntare su Hamilton. Il che è logico e quasi lapalissiano. Le parole di Wolff però suggeriscono una Mercedes a senso unico, una Stella che vede in Lewis la sola luce e la sola modalità per vincere. Bottas purtroppo resta confinato in un limbo: non è più avvolto dal buio dello sconforto, ma non è ancora in grado di brillare.
Autore: Veronica Vesco – @veronicafunoat
Foto: Mercedes