Formula 1

Camilleri: parola d’ordine stabilità

Camilleri: parola d’ordine stabilità


Camilleri parla poco, ma, quando lo fa, sa farsi ascoltare, dimostrando di possedere un carisma deciso e per nulla di dispotico. A prima vista potrebbe apparire assente, distaccato, addirittura poco interessato. Invece il manager maltese è essenzialmente una persona riflessiva, che sente il dovere di esprimersi solamente se necessario. Nonostante questo riesce a motivare e a caricare l’intera squadra, grazie a uno sguardo critico e mirato.

Il punto fermo per Louis Camilleri è la stabilità. Basta con le epurazioni e con le fughe. La rifondazione del team passa anche attraverso un progetto di continuità che si basa sulla fiducia. In primis nei confronti di Mattia Binotto, ma anche in ogni singolo membro della scuderia. L’amministratore delegato della Ferrari è molto soddisfatto dell’operato del team principal, e ne condivide pienamente operato e approccio, soprattutto per quanto riguarda l’onestà e la trasparenza. Difatti, dalle pagine di Auto Motor und Sport afferma:

“Grazie all’approccio di Mattia è stata messa in atto una nuova cultura della trasparenza all’interno della scuderia. Ci sono tanti segnali incoraggianti. Ad esempio siamo riusciti a identificare le nostre debolezze eliminandone già alcune. Purtroppo, guardando alla passata stagione, abbiamo un mix di sensazioni, positive e negative, perché l’obiettivo è stato mancato. Si sono verificati troppi errori su tutti i fronti: dai piloti alla strategia, ed è mancata anche l’affidabilità.”

Mattia Binotto e Louis Camilleri

Un’analisi essenziale, ma condivisibile. Camilleri ammette i punti deboli e non fa sconti, ma promette un’inversione di tendenza a partire dalla prossima stagione. La chiave per riaprire le porte del successo sarà la coesione. Bisognerà credere nelle persone e garantire loro appoggio e fiducia. Non si diventa vincenti senza un programma definito che contempli la valorizzazione delle persone.

Siamo una squadra giovane che ha bisogno di tempo e pazienza per trovare la propria strada. La stabilità è stata la chiave del successo di molti team. La Ferrari degli anni migliori, ma lo stesso si può dire anche di McLaren, Red Bull e ora Mercedes. Quando sono arrivato a Maranello c’erano alcune aree da rafforzare, ma il team nonostante questo era unito. Il mio lavoro consiste nel mantenere l’armonia e cambiare l’approccio ‘a porte girevoli'”.

foto di fine stagione della Scuderia Ferrari

L’unione fa la forza dunque. E non è necessario ricorrere all’infruttuosa mania delle “porte girevoli”, espressione con cui Camilleri fa riferimento all’esodo di tecnici e maestranze verificatosi negli ultimi anni a Maranello. Si tratta di mantenere una certa costanza, una continuità nella quale credere fino al conseguimento degli obiettivi. Che naturalmente devono essere molto più ambiziosi di numerose pole e qualche vittoria e devono necessariamente comprendere la lotta per il titolo. Possibilmente a due punte.

Notizia di questi giorni è infatti la probabile negoziazione di un prolungamento del contratto di Sebastian Vettel da definire entro l’inverno o comunque non oltre l’inizio della primavera. Dopo l’annuncio di un quinquiennale per Charles Leclerc la Ferrari punta a mantenere la stabilità anche sul fronte piloti. Il monegasco, la stella del futuro, e il tedesco, importantissima pedina e driver d’esperienza. Secondo Mattia Binotto, infatti, l’apporto di Vettel sarà ancora fondamentale per la squadra, specialmente in termini di sviluppo:

Sebastian è sicuramente al centro del nostro progetto, e lo è stato, poiché è un pilota d’esperienza che milita in Ferrari da tanti anni. Conosce bene sia la squadra che gli ingegneri. Dunque il suo feedback nello sviluppo della vettura è molto importante per noi, perché anche il semplice linguaggio che adottiamo è stato un riferimento importante per Charles in questa sua crescita.”

Sebastian Vettel e Charles Leclerc

Vettel ancora come guida, nell’attesa che Leclerc maturi esperienza. Il tedesco, con il suo approccio squisitamente analitico, è stato di grande aiuto alla Ferrari nel 2019, contribuendo a suggerire e a proporre delle migliorie nei confronti del progetto della SF90. Il Cavallino intende ripagarlo fornendogli una vettura che sia ‘nelle sue corde‘, con più carico aerodinamico e con una nuova sospensione anteriore idraulica, che dovrebbe consentire un miglior sfruttamento degli pneumatici, in modo da facilitare l’ingresso in curva.

Un 2020 all’insegna della collaborazione, senza caccia alle streghe, senza accuse, ripicche o addii. La Ferrari intende tornare grande partendo dai suoi uomini, valorizzandoli e offrendo loro fiducia. E Camilleri vuole prendere le redini di questo Cavallino rinnovato, stabile e coeso per portarlo a un nuovo ciclo di successi.

Autore: Veronica Vesco@veronicafunoat

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Veronica Vesco