Vettel e Leclerc: ci risiamo. Mentre poco bolle in pentola e molto resta ancora da cucinare, meglio affidarsi a un classico. Che non è la musica celestiale del fire up Ferrari, sebbene strozzato, come ritiene il buon Sebastian, da pochi cilindri e dalla parte ibrida. L’emozione, ad ogni modo, fa la parte del leone. E perdonate la rima, ma in questo caso,un po’ di onesto trasporto ci vuole. Dato il momento, povero di altre nozioni, ricco di una soltanto, tra le emozioni. Data la speranza, qualità necessaria e imprescindibile di ogni ferrarista che si rispetti. A dispetto delle previsioni, delle chiacchiere e delle illazioni che ci danno già per finiti.
Infinita, a quanto pare, è la letteratura sul caso Vettel-Leclerc. Un sempreverde che fa invidia a un abete, in questo inverno così parco di notizie e di neve. Comunque, per non perdere il filo ritorniamo in tema, altrimenti arrivano i voti negativi, nulla a confronto dei severi professori del liceo. Binotto si espone senza paura, Giove tonante, incurante di ciò che dita intransigenti e provocanti digitano su quotidiani, reali o virtuali. Saette mediatiche che lo portano ad affermare che la rivalità tra i suoi boys è solo positiva. Merce rara che può regalare solo meraviglie. Ecco le sue parole, riportate da Autosport:
“Guardando ai due piloti, al momento, e per come si comportano insieme, posso affermare che la coppia funziona molto bene. C’è un buono spirito, un buon punto di riferimento. Ad esempio, quando Charles è deluso di essere dietro a Sebastian, ritengo che la cosa sia buona e positiva. E lo affermo dopo tutte le polemiche che possiamo aver letto, da giornali, web o radio. Questo non è un punto che per noi costituisce un problema. Infatti è l’opposto. Si tratta di una buona scuola per entrambi, una sorta di formazione. Oltre che abbastanza diversa in termini di esperienza e di guida. E questo, per noi, non può che costituire un vantaggio.”
Dopo tante dichiarazioni non proprio felici e alquanto sibilline, finalmente Binotto si lancia a difesa dei suoi piloti. E lo fa a cuore aperto, come è normale per chi prova passione e amore per il mondo delle corse. Vettel e Leclerc non sono numeri, esemplari marchiati a servizio di una potenza superiore. Sono uomini che meritano rispetto e fiducia. A dispetto di chi li vorrebbe rivali. Di chi, senza conoscere le dinamiche intestine, fomenta rancori ingiustificati, a priori e a favor di dibattito. Sterile, il più delle volte. Mentre la Rossa, come la primavera, è in attesa di sbocciare.
Il 29 gennaio la Ferrari ha consegnato al mondo il primo vagito. Un urlo che sa di vita e di promessa. Al pari delle mani giunte dei meccanici in segno di scaramanzia, sperando in una supremazia che spazzi dubbi e incertezze. Binotto, al quale è affidato il non facile compito di raccontare e addomesticare, usa parole semplici. Un “Piccolo Principe” che spera e teme il suo appuntamento con l’amica volpe, e nel frattempo prepara il terreno per sotterrare le polemiche, per lasciare un suolo fertile per la sua rosa. Quella composta da Vettel e Leclerc.
“Devi accettare la situazione perché è ovvio. Sono i piloti migliori, quindi il loro compito è rendere al meglio per vincere. Quindi per me la cosa più importante è che mettano a fuoco l’obiettivo generale e capiscano di più in merito alla situazione intesa nella totalità di gara. Discutere via radio non è certo il massimo, poiché quando sei in auto non hai mai il quadro completo. Dunque è una questione di fiducia. Bisogna fidarsi della squadra, anche se possono essere commessi errori, perché anche i piloti possono commetterli.”
Binotto è molto chiaro, ai limiti del banale, ma vuole spronare i suoi ragazzi a dare il cento per cento, certo e convinto che la rivalità può spingerli a offrire il massimo. Per non soccombere, uno nei confronti dell’altro. Per affermarsi, prima e meglio dell’altro. Una doppia spinta che non rappresenta una debolezza, semmai un punto di forza. Naturalmente se gestita al meglio. Ma indubbiamente Vettel e Leclerc sono ragazzi molto ragionevoli e lungimiranti. Sono in gioco le loro carriere e comprometterle in nome di una sterile rivalità non farebbe comodo né all’uno né all’altro.
Difatti il team principal Ferrari rincara: “Penso si tratti solo di chiarezza e di trasparenza prima della gara. Chiarezza e trasparenza che saranno necessarie lungo il corso di tutta la stagione. Dunque dovremo affrontare ogni situazione del weekend insieme, discutendone in modo approfondito.” Ottimi gli intenti, poiché si spera che la storia recente sia stata, come si suol dire, maestra di vita. Crederci o meno sta a noi. Personalmente confiderei nell’intelligenza di Vettel e Leclerc, duetto senza dubbio destinato a fare scintille e faville, ma, si augura, in un gioioso tripudio e clima di vittoria.
I botti lasciamoli all’ormai trascorso capodanno, le coppie scoppiate abbandoniamole al gossip. Gli allarmismi deleghiamoli alla scienza medica, capace di rassicurare. Nel frattempo facciamoci trascinare da un clima di moderata euforia. Una gioiosa danza scomposta che si armonizza ascoltando un rombo, simile al battito di un cuore. Che è insieme Vette, Leclerc, e tutto il Cavallino. Che rappresenta l’#essereFerrari.
Autore: Veronica Vesco – @veronicafunoat
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Non facile mettere insieme un articolo così ben scritto su poche dichiarazioni di Binotto, per lo più su un tema fin troppo dibattuto. E allora a mettere quel tocco d'originalità ci pensa l'autrice. Geniale la metafora di Binotto - Giove