Formula 1

Covid-19: Ferrari e McLaren chiudono mentre gli altri sviluppano

Covid-19: Ferrari e McLaren chiudono mentre gli altri sviluppano


Covid-19, dopo aver condizionato fortemente il calendario della massima categoria del motorsport, si appresta a lasciare un segno anche sullo sviluppo delle vetture 2020. I team sono intenzionati a sfruttare al massimo la ‘pausa forzata’ per correggere i difetti presenti sui propri progetti. L’unico team a dover chiudere tutto, pur non essendosi rriscontrati casi al proprio interno, è la Ferrari. L’Emilia Romagna, lo sappiamo tutti, è tra le regioni Italiane più colpite dal coronavirus. Per questo la Scuderia, con sede a Maranello, non ha potuto sottrarsi (giustamente) al bisogno di dover chiudere la fabbrica fino al 27 marzo. Periodo che potrebbe anche essere prolungato in caso di bisogno. Occorrerà vedere cosa accadrà da qui a due settimane.

L’altra squadra che, in questo caso, ha imposto a tutti i suoi uomini un periodo di quarantena precauzionale, è la McLaren. Decisione inevitabile dopo che un membro del proprio team è stato trovato positivo nei giorni precedenti al weekend australiano (motivo che ha causato anche l’annullamento del Gp). E le altre squadre?Soprattutto… Mercedes Red Bull come avranno deciso di affrontare questa situazione di emergenza? Andranno avanti… La conferma arriva da un portavoce Mercedes, che è così intervenuto a ‘SpeedWeek’Ci adeguiamo alle linee guida del governo britannico”. Ricordiamo che, pur esibendo bandiera tedesca, la sede delle Frecce d’Argento è sita nel Regno Unito.

Lewis Hamilton, Scuderia Mercedes

Il premier britannico, Boris Johnson, al momento non gode di una grande popolarità in Europa. Dopo essere stato fortemente criticato in questi giorni per le decisioni socio-politiche che aveva intenzione di mettere in atto, fortunatamente nella giornata di ieri ha deciso di intraprendere una strada grossomodo in linea con il pensiero europeo(se state seguendo la situazione, adesso in Gran Bretagna sono 1500 i contagiati, ovvero sui livelli in cui si ritrovava l’Italia il 1 marzo). È stato chiesto a tutti di limitare i contatti sociali, di lavorare da casa laddove possibile e di non frequentare pub, ristoranti, teatri o museiChi presenta sintomi ha l’obbligo di autoisolarsi per 14 giorni. Storia già vista, ma ripeto, loro sono ancora all’inizio…

Per questa ragione non vi è ancora nessuna restrizione per le fabbriche, che di conseguenza non fermeranno il proprio lavoro. Un’ulteriore dichiarazione, a riprova di ciò, non può che arrivare da Helmut Marko (portavoce Red Bull), che ad ‘Auto Bild’ ha riferito: “In Inghilterra attualmente si può continuare a lavorare. Mi aspetto che tutte le squadre con sede in Gran Bretagna, tranne la McLaren, vadano avanti a pieno ritmo. Anche in questo caso ci tengo a ricordare, come quasi tutti i team abbiano il proprio centro di lavoro sito in Inghilterra: McLaren, Mercedes, Racing Point, Red Bull, Renault e Williams.

Max Verstappen a bordo della sua Red Bull RB16

Nella giornata di ieri, inoltre, è giunta la notizia anche di un’altra positività. Questa volta riguardante un membro appartenente alla Pirelli. L’uomo sarebbe stato sottoposto a tampone, come tutti gli altri addetti ai lavori di rientro dall’Australia. Dopo aver riscontrato il contagio, il caso sarebbe stato immediatamente isolato e non sarebbe entrato in contatto con terze persone. Almeno, questo, è quanto si apprende dal comunicatodivulgato dalla Casa Milanese: “L’interessato sta seguendo tutte le procedure delle autorità sanitarie australiane. Queste hanno confermato a Pirelli che la persona non ha avuto alcun contatto con terze parti. Pirelli sta seguendo da vicino la situazione in linea con le politiche di sanità pubblica e con quelle aziendali”. 

Nelle prossime ore, anche la Casa della P Lunga potrebbe valutare una chiusura totale delle proprie strutture, dopo aver ridotto drasticamente la produzione nei giorni scorsi. La situazione comunque non sembra grave, né per quanto riguarda le condizioni di salute dell’uomo Pirelli, né dell’uomo McLaren. Cosa che non può che farci piacere.

Mario Isola (reponsabile car racing Pirelli) viene intervistato da Mara Sangiorgio (inviata Sky) a Barcellona (test 2020)

I team ovviamente pensano ognuno al proprio ritorno economico ed è logico che chi sia in grado di farlo, non voglia sprecare nemmeno un giorno di lavoro per arrivare pronto all’inizio della stagione. Le squadre, nella storia recente della Formula1, non hanno mai potuto godere di una pausa invernale così lunga. Oltretutto, hanno avuto anche modo di raccogliere molti dati nel corso dei test invernali e adesso hanno l’opportunità giusta di affinare ognuno i propri progetti con l’obiettivo di essere considerato l’outsider del prossimo campionato.

Certo in un periodo così, continuare a lavorare, mentre altri sono costretti a chiudere per ragioni serie, lo vedo un po’ come quando in una partita di calcio si commette un fallo brutto su un giocatore non portatore di palla e la partita continua con l’uomo a terra, in attesa di un episodio o una presa di posizione da parte dell’arbitro. Ecco, la Formula 1, secondo me, si trova esattamente in questa situazione… Sarebbe bello vedere i giocatori della squadra avversaria mettere la palla in out e attendere che venga prestato soccorso all’uomo a terra.

Purtroppo come in tutte le partite importantidifficilmente potremmo assistere a del buon fair play tra le scuderie… Tuttavia, dato il momento che tutti stiamo attraversando, un fischio dell’arbitro sarebbe stato gradito. Voi che dite?

Autore: Marco Sassara – @marcofunoat

Foto: Pirelli – Alessandro Arcari – @berrageizf1

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Pubblicato da
Zander Arcari