Formula 1

Helmut Marko va in guerra: “La FIA ha screditato la F1”

Mancano meno di sette giorni alla prima sessione di prove libere del GP d’Australia. Il percorso di avvicinamento al Mondiale 2020 è stato tutt’altro che sereno visto che è stato funestato dalle notizie relative al Coronavirus (con annessi timori di rinvii e cancellazioni) e dalla querelle tra alcuni team e la FIA che sta letteralmente intossicando il clima inFormula Uno. Vi abbiamo dato conto del comunicato che sancisce l’accordo tra la Federazione e la Ferrari con il relativo contro-comunicato di quelle che ho definito “Le Sette Sorelle” (leggi qui per approfondire). Una nota, quella scritta di pugno da Toto Wolff, che ha avuto il fine di richiedere con fermezza che gli organi preposti alla stesura delle regole e al controllo della puntuale applicazione delle stesse siano più trasparenti nella gestione di alcune dinamiche intercorrenti con un team in particolare, ossia la Ferrari

Jean Todt, presidente FIA

All’atto pubblico dei sette firmatari, nella giornata di ieri, è arrivata un’ulteriore risposta da parte della FIA che ha alimentato un balletto di carte bollate che sta assumendo i contorni dell’incidente diplomatico. Ecco i passaggi salienti della nota prodotta dagli avvocati di Place De La Concorde: “La FIA ha condotto un’analisi tecnica approfondita sulla Power Unit della Scuderia Ferrari, come fatto per ogni altro competitor che partecipa al campionato. Le indagini condotte durante la stagione 2019 hanno sollevato il sospetto che il propulsore della Ferrari potesse essere considerato non conforme al regolamento in alcune cirocostanze. La Scuderia Ferrari ha più volte smentito e ribadito che la sua PU funzionasse nel rispetto delle regole. La FIA non era pienamente soddisfatta della risposta, ma ha stabilito che ulteriori azioni non avrebbero necessariamente portato alla soluzione del caso a causa della complessità della questione e dell’impossibilità materiale di accertare che si fosse stata una violazione. Per evitare le conseguenze negative e per avere la migliore soluzione per il campionato e le parti interessate, in conformità con l’articolo 4 Comma II del <<Judicial and Disciplinary Rules>> (JDR)la FIA ha deciso di stipulare un atto di transazione con la Ferrari per chiudere la causa. Questo tipo di accordo è uno strumento legale riconosciuto come componente essenziale di qualsiasi sistema disciplinare. Tale istituto è utilizzato da diverse autorità pubbliche e da altre federazioni sportive in casi controversi come questo. La riservatezza dei termini dell’accordo è prevista dall’articolo 4, lettera 6, della JDR. La FIA prenderà tutte le misure necessarie per proteggere lo sport, il suo ruolo e reputazione da regolatrice del campionato di F1

Un comunicato che stabilisce, come normale che fosse, che la Federazione Internazionale dell’Automobile ha ogni facoltà, in virtù di norme scritte e codificate, di stipulare un accordo di natura riservata. La precisazione dell’organo di controllo, però, lascia qualche spazio oscuro entro il quale i critici si sono incuneati per sottolinearne l’incoerenza. Il passaggio che sancisce la chiusura del caso per la complessità della materia, onestamente, lascia quanto meno perplessi. Sia per il caso di specie, sia per quanto potrebbe avvenire in futuro in analoghe situazioni. Che potrebbero coinvolgere Ferrari o qualsiasi altra scuderia. 

La cortina fumogena che avviluppa i termini dell’accordo tra Ferrari e FIA ha suscitato il malumore di molti team principal che, almeno mediaticamente, hanno mantenuto, per ora, un profilo basso. Cosa che non ha fatto Helmut Marko, gran consigliere di Red Bull e personaggio vulcanico che non conosce filtri né diplomazia. Già ieri aveva riferito parole al vetriolo che riporto nuovamente: “Abbiamo aderito alla proposta della Mercedes, in futuro ci riserviamo di altre strade per ottenere i nostri diritti. Il comportamento della FIA – ha riferito a Speedweek – è stato scandaloso. Avremmo dovuto incaricare Chris Horner di richiedere i 24 milioni di dollari che avremmo incassato in caso di penalizzazione della Ferrari“.

Marko, dunque, parte dall’assunto – tutto da provare – secondo cui la monoposto di Maranello sia stata irregolare nella passata stagione. La nota della FIA è servita anche per allontanare queste voci ma, come sottolineato in precedenza, non è riuscita nell’intento perché dei lati poco leggibili persistono. Ed ecco che l’ex pilota austriaco, se possibile, ha rincarato la dose in una nuova uscita nella quale ha paragonato ciò che sta accadendo allo scandalo che investì la FIFA e Sepp Blatter nell’assegnazione dei mondiali di calcio afflitta da un giro di mazzette e pressioni illecite: “Questa storia ha assunto proporzioni enormi, paragonabili a quella avutasi nella FIFA. L’unica differenza tra i casi è che stavolta c’è una lettera. In qualsiasi altra organizzazione – ha specificato Marko Munchner Merkur – quanto successo sarebbe un suicidio politico per il primo dirigente. Quindi per Jean Todt. La FIA ha screditato lo sport nel quale investiamo ogni anni cifre esorbitanti. Si parla di milioni di euro“. 

Helmut Marko, Red Bull Racing

Dichiarazioni molto pesanti che non fanno altro che gettare benzina su un fuoco già molto esteso e quasi fuori controllo. Al momento da Parigi non arrivano repliche e forse è un bene perché questo Mondiale inizia con una tensione raramente raggiunta in precedenza. Sarà curioso vedere quali saranno i verdetti che la pista emetterà la settimana prossima perché, in caso di una Ferrari veloce e dominante, la polemica potrebbe definitivamente divampare. La sensazione è che la guerra sia appena agli albori e che ogni piccolo dettaglio possa far precipitare ulteriormente una situazione che appare seriamente compromessa. 

Autore: Diego Catalano – @diegocat1977

Foto: Red Bull, FIA

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Diego Catalano