Sticchi Damiani: “il mondiale si farà, troppi interessi miliardari di mezzo…”
Il mondo è in ginocchio davanti al Coronavirus. Allo stato attuale delle cose, il ritorno alla normalità delle nostre vite è un punto interrogativo. Figuriamoci la disputa dei vari eventi sportivi previsti per il 2020. Senza dubbio, come appassionati di Formula Uno, la categoria regina del motorsport ci sta particolarmente a cuore. Tralasciando il disastro della scorda settimana, messo in scena durante il “teorico” week-end australiano, il Circus è andato in pausa forzata. Pronto a riprendere il proprio girovagare per il mondo quando finalmente il virus sarà debellato.
A tale proposito, ragionando sui tempi d’attesa, pare francamente difficile poter immaginare dove, ma soprattutto quando, la stagione possa ripartire. Forse, sembrerebbe molto più logico e rispettoso metterci una pietra sopra. La decisione non dovrebbe essere cosi difficile da prendere. Ma in realtà, purtroppo, lo è. Gli interessi commerciali che muovono imprese e investimenti nel mondo della Formula Uno, molteplici e di notevole portata, spingono la federazione internazionale e gli organizzatori dei Gran Premi a tenere viva la fiamma della speranza.
Cercando, nei limiti del possibile, di recuperare quante più gare possibili. O per lo meno garantire il minimo di prove per giudicare “valida” la stagione 2020: otto per il regolamento attuale. La recente notizia del rinvio del Gran Premio dell’Azerbaijan, sommato ai segnali non troppo positivi in arrivò dal Canada, papabile prossima gara del calendario a saltare, inducono a una chiara riflessione: il mondiale 2020 è ad alto rischio cancellazione.
In Italia però, c’è chi non sembra essere affatto d’accordo. Convinto che la soluzione per disputare questa stagione si troverà. Parliamo di Angelo Sticchi Damiani, presiedente dell’ACI, sicuro che gli interessi attorno al “carrozzone” alla fine la spunteranno.
“Il mondiale di Formula Uno 2020 si disputerà. Lo si deve fare… ci sono troppi affari miliardari di mezzo. Magari rinunceremo a qualche evento, ma almeno 13-14 gare si disputeranno”, sostiene il boss dell’ente pubblico italiano. “Senza dubbio, si recupereranno diverse date ad agosto, potendo procrastinare la stagione fino a gennaio 2021, visto l’eccezionalità della situazione. Il vero problema è questa pandemia mondiale: non dà alcun tipo di certezze”.
Tra un paio di mesi la questione in Italia sarà decisamente migliore. Anche se, probabilmente, non si potrà dire lo stesso per altri paesi.
“Al momento in grandissima sofferenza, è ragionevole pensare come l’ Italia riuscirà a migliorare le cose in un paio di mesi. Con la speranza di essere in grado di ospitare un evento importante come il Gran Premio di Monza. Purtroppo però, dovendo organizzare un manifestazione di portata mondiale, con gente proveniente da tutte le parti del globo, non sarebbe possibile. Non si vuole certo ripetere le vicende di Melbourne, spendendo tantissimi soldi senza poi poter rientrare dell’investimento visto l’annullamento del fine settimana”.
Secondo Sticchi Damiani, lo scenario sembra essere chiaro. Esattamente come disse Hamilton il giovedì di Albert Park, il “dio denaro” è spesso capace di avere la meglio su molte cose. Creando situazioni potenzialmente rischiose a costo di rispettare l’obiettivo primario: lucrare…
Autore: Alessandro Arcari – @BerrageizF1
foto: ACI