Nessuna minaccia di ritiro per Ferrari: al vaglio idee per i team minori
I dialoghi sul budget cap si fanno ogni giorno più intensi. All’inizio del mese, stando a quanto aveva rivelato Zak Brown (CEO McLaren) alla ‘BBC’, si era deciso all’unanimità di scendere già al di sotto dei 175 milioni di dollari inizialmente concordati per la stagione 2021: “Si è deciso di portare il budget a 150 milioni di dollari con la forte maggioranza, incluso uno dei grandi team, disposti a scendere ancora più sotto” (se vuoi approfondire clicca qui). Da allora, gli schieramenti non sono cambiati.
La Mercedes (team a cui faceva riferimento Brown) è disponibilissima ad assecondare le esigenze delle altre squadre. Per ragioni che riguardano anche una necessaria ristrutturazione interna imposta da Ola Källenius (presidente CdA Daimler) la squadra di Stoccarda non potrebbe che trarne dei vantaggi. Le forze invece, ormai lo sapete bene, che si stanno opponendo ad un’ulteriore riduzione portano il nome di Ferrari e Red Bull. La proposta avanzata dai team minori, è quella di avere un limite di spesa fissato a 145 milioni di dollari nel 2021 per andare poi a 130 milioni nel 2022.
Come detto però, il Cavallino non è disposto ad una stretta ulteriore e parlando al ‘The Guardian’, Mattia Binotto (team principal del team italiano) ne ha spiegato le ragioni: “Fissare il tetto a 145 milioni di dollari è una nuova ed esigente richiesta rispetto a quanto stabilito lo scorso giugno (175 milioni, ma si erano fatti i conti senza l’oste, covid-19 non era ancora nei pensieri di nessuno ndr). Non può essere raggiunto senza ulteriori sacrifici significativi, soprattutto in termini di risorse umane. Se dovesse scendere ancora di più, non vorremmo essere messi in condizione di dover esaminare altre opzioni per esprimere il nostro DNA legato alle competizioni motoristiche.”
Parole velenose… Talmente tanto da far pensare ad una minaccia da parte della Rossa di abbandonare la Formula1. E siccome in molti hanno scambiato questo per un messaggio diretto ai vertici di FIA e Liberty, si è reso necessario un chiarimento da parte della casa di Maranello, che in un comunicato precisa: “Vorremmo chiarire quello che Mattia ha detto nella sua intervista pubblicata ieri sera. Non è mai stato detto che la Scuderia Ferrari si ritirerà dalla Formula 1 ma, al contrario, che non vorremmo essere messi nella posizione di doverci guardare intorno per cercare altre opzioni che rispecchino il nostro Dna, piuttosto che continuare a correre in F1 nel caso in cui il budget cap venisse ulteriormente abbassato in maniera drastica mettendo a rischio centinaia di posti di lavoro. L’incomprensione è stata causata anche dal titolo ingannevole utilizzato nell’articolo e corretto immediatamente dopo la pubblicazione”.
Ora, minaccia o no, la linea dura che intende seguire il Cavallino si è capita. Qualcuno potrebbe dire: ‘I soliti egoisti’. Per carità, senz’altro, però il tema delle risorse umane toccato dal tecnico italo-svizzero non va tralasciato. Binotto, sempre al ‘The Guardian’, ha continuato: “Non bisogna dimenticare che le aziende svolgono un ruolo nel tessuto sociale di una nazione. Non sono lì solo per realizzare un profitto.” L’Italia, ma non solo, tutto il mondo si prepara ad affrontare una crisi che avrà un impatto economico inimmaginabile adesso. Scopriremo lungo il percorso la gravità della situazione. Molte persone perderanno il posto di lavoro, molte già lo hanno perso, e se prima del coronavirus era difficile trovare un altro collocamento, ora sarà ancora più complesso…
Ciò avverrà comunque, però per far sì di evitare il maggior numero di licenziamenti, la soluzione proposta dal tecnico è quella di impostare un budget cap differenziato, che tenga conto dei costi affrontati dalle diverse tipologie di team presenti: costruttori, autonomi e clienti. Il team principal italiano spiega il suo punto di vista: “In F1 troviamo squadre con caratteristiche diverse tra loro. Avendo basi in Paesi diversi hanno metodologie di lavoro differenti, devono sottostare a normative differenti… Pertanto non si possono tagliare i costi in modo lineare e diretto senza tener conto di questo.”
I vertici della categoria sognano di unire l’utile al dilettevole: ridurre i costi per arrivare ad avere una griglia prestazionalmente molto più compatta. In questo caso però secondo il tecnico bisogna stare attenti a non rovinarne irrimediabilmente il DNA: “La F1 deve essere l’apice dello sport automobilistico in termini di tecnologia e prestazioni. Limitando eccessivamente i costi, corriamo il rischio di ridurne considerevolmente il livello, avvicinandolo sempre di più alle formule inferiori.” Tuttavia, però, ricorderete la ‘bizzarra’ proposta avanzata da Christian Horner (team principal Red Bull) qualche giorno fa. Ovvero di aiutare le squadre minori facendoli competere con la vettura avuta (per intenderci) dai top team l’anno precedente (qui trovi le sue considerazioni).
Anche in questo caso Red Bull trova l’appoggio della Ferrari, con Binotto che si dice aperto a tale possibilità: “Se l’attuale emergenza mettesse davvero in dubbio l’esistenza di alcuni dei nostri concorrenti in questo sport e rendesse necessaria la revisione di alcuni cardini, allora la Ferrari sarebbe aperta ad esso. Non è nemmeno sacrilego, dato che è successo prima in F1 e succede oggi in serie come la MotoGP.” Se si concretizzerà quest’ipotesi, da una parte sarà un po’ brutto per i tecnici delle squadre minori che si troveranno a lavorare su progetti già fatti e non potranno dare completamente sfogo alla loro voglia di esprimere idee personali, ma dall’altra sicuramente lo spettacolo ne guadagnerebbe.
Molte persone seguono la MotoGp perché la competizione è molto più serrata rispetto alla Formula1. Poi certo ci sono i casi in cui qualcuno fugga e faccia gara a sè, ma in linea di massima si assiste a molti più colpi di scena rispetto alla categoria regina del motorsport. Come quello di Fabio Quartararo, che lo scorso anno in sella ad una Yamaha clienti (la Petronas Yamaha SRT) ha totalizzato sei pole position ed è finito sette volte a podio. L’ultima squadra ad ottenere un risultato quanto meno equiparabile è stata la Williams nel 2014, ma sappiamo tutti lo stato in cui versa di recente…
Come abbiamo ptuto vedere Ferrari e Red Bull non sono così cattive come vengono dipinte… Hanno semplicemente un’altra visione rispetto agli altri. Ridurre notevolmente il budget sembra la cosa più giusta da fare al momento, ma a lungo termine quali saranno gli effetti che questo avrà sulla categoria? Bisognerà rifletterci bene. Le soluzioni migliori raramente sono le più semplici da realizzare.
Autore: Marco Sassara – @marcofunoat
Foto: Alessandro Arcari – @BerrageizF1 – Ferrari