Formula 1

Vettel: “Una stagione con pochi eventi non renderà il titolo meno importante”

Vettel: “Una stagione con pochi eventi non renderà il titolo meno importante”


Sebastian Vettel, nel corso della video-intervista, rilasciata ai media internazionali la settimana scorsa, ha toccato vari temi interessanti (trovi tutto qui). Quest’oggi andiamo però a focalizzarci un po’ di più sul pensiero del tedesco riguardo i piani della Formula1 per la stagione 2020. Non ci è dato sapere con certezza su quanti e su quali eventi Liberty stia attualmente lavorando… Quello che sappiamo è che per mettere in piedi una stagione, bisognerà avere almeno un minimo di 8 appuntamenti per poter assegnare l’iride e un minimo di 15 gare per non dover rinegoziare i contratti televisivi.

Una cosa abbastanza sicura però c’è: la prima parte del mondiale andrà in scena su suolo europeo, con le gare che dovrebbero esser disputate rigorosamente a porte chiuse. Soluzione sulla quale, dice Vettel, c’è stata anche una discussione tra i membri dell’associazione dei piloti (la Grand Prix Drivers’ Association): “Eventi senza tifosi? Ne abbiamo parlato molto all’interno della GPDA. È una decisione molto difficile da prendere. Da un lato, bisogna pensare alla salute dello sport, guardando il lato commerciale, ma dall’altro devi tenere conto della salute delle persone e, ovviamente, in particolare dei fan.”

“È uno sport che si svolge all’aperto, ma abbiamo molte persone che vengono a vedere le gare. Quindi dobbiamo assicurarci di prenderci cura di loro, e allo stesso tempo di noi stessi.” Infatti, non trattandosi di uno sport di contatto (a differenza del calcio, del basket e via dicendo), i piloti non corrono alcun rischio standosene in vettura… Tuttavia, alla gara non partecipano soltanto loro. I meccanici, ad esempio, si ritroverebbero ad interagire tra loro nell’incapacità di rispettare le dovute distanze interpersonali.

I piloti della stagione 2020 posano sulla linea di partenza del circuito di Barcellona

Questo aspetto però sarà comunque risolvibile instaurando una quarantena a tutto il personale dei team. L’idea è quella di creare un ambiente sicuro, in cui la Formula1 sarà al corrente della salute di tutti. Un Paddock ‘protetto’ dove soltanto il personale delle squadre ed altri pochi eletti potrà entrare. Almeno queste sono le ultime indiscrezioni in merito… Liberty deve svelare ancora tutti i dettagli. A nessuno piace correre davanti a delle tribune vuote. Sarebbe un po’ strano.” Prosegue il tedesco della Ferrari. “Esistono ovviamente molte opzioni, sia senza fan che con i fan e ci si chiede: ‘Quando sarà il momento giusto per iniziare?’ Disputare delle gare a porte chiuse, potrebbe permettere di anticipare i tempi”.

Una volta creato un ambiente di lavoro sicuro e controllato infatti, non sarebbe saggio inserirvi all’interno variabili non controllabili, quindi è per questo che l’organizzazione di gare a porte chiuse non solo è il miglior modo disponibile, è proprio l’unico in grado di garantire che la manifestazione venga svolta in assoluta sicurezza.

A prescindere da tutto questo, il desiderio di Seb è indubbiamente quello di tornare presto alla vita di prima, a fare le cose di prima. Il suo invito però è quello di muoversi con cautela: “Vorremmo tutti tornare alla normalità, non solo per la F1, per tutti. Tuttavia credo che la cosa migliore da fare sia quella di essere pazienti. Facile fare qualche danno se in questo momento ci si facesse prendere troppo dall’ansia di riaprire tutto. Però bisognerà ripartire in qualche modo e se mondiale 2020 sarà, alla fine di questo travagliato anno, vedremo un altro nome andare a rimpinguare l’albo d’oro della massima categoria del motorsport.

Lewis Hamilton, Sebastian Vettel e Valtteri Bottas

La stagione che verrà sarà composta di un numero molto minore di eventi rispetto ai 22 inizialmente in programma. Nonostante ciò, il quattro volte campione del mondo è sicuro che indipendentemente da quanti essi siano effettivamente alla fine, questo non metterà in discussione il valore del pilota che sarà riuscito a trionfare al termine di essa: Una stagione è una stagione. Che ci siano 10, 20 o 25 gare, devi sempre essere il più costante possibile. Con 10 gare, probabilmente ci sarà molto da fare”.

Anzi… Con pochi appuntamenti i piloti dovranno essere ancor più che perfetti. Ci saranno ancor meno opportunità per recuperare errori eventualmente commessi lungo il percorso.

Autore: Marco Sassara@marcofunoat

Foto: Formula Uno

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Marco Sassara