Formula 1

La F1 aumenta di peso: 3 Kg in più per le monoposto 2021

Ne abbiamo scritto nei giorni passati: a patire dal 2021, in maniera progressiva, la F1 affronterà con ogni probabilità la più grande rivoluzione tecnica, sportiva e finanziaria della sua settantennale storia. Tre gli ambiti oggetto dell’attenzione dei decisori: budget cap, regole tecniche (aerodinamiche e meccaniche), sviluppo delle monoposto in base al piazzamento in classifica. Detto del tetto di spesa che oramai sappiamo essere di 145 milioni nel 2021 per poi stabilizzarsi, dal 2023 in poi, a 135 milioni di dollari, le cose più interessanti si sono decise sugli altri frangenti. Su quello tecnico c’era già sufficiente chiarezza visto che il corpus normativo è stato redatto mesi or sono ed ha subito una semplice traslazione temporale, nella sua applicazione, dovuta alla crisi determinata dal Coronavirus che ha quasi messo in ginocchio il mondo della F1. Ma, nonostante ciò, con cadenza quasi settimanale, emergono ulteriori dettagli. Una sorta di affinamento progressivo che oggi presenta l’ennesima novità. Vediamola prima di passare ai vincoli relativi alle ore di lavoro in fabbrica.

Ieri abbiamo parlato del congelamento dello sviluppo delle power unit a partire dal 2023 (leggi qui) e dell’abolizione dell’MGU-H dal 2025 col fine di concepire propulsori più semplici che possano attrarre altri costruttori (leggi qui). Oggi veniamo a conoscenza del fatto che il peso delle monoposto, l’anno venturo, aumenterà di 3 kg: dagli attuali 746 si passerà a 749 chilogrammi. Ciò nonostante non siano previste modifiche ai telai in ossequio al congelamento regolamentare definito il mese scorso. Perché questa decisione? La disposizione sarebbe figlia delle preoccupazioni sollevate da alcuni produttori di motori secondo cui la ricerca maniacale del risparmio di peso potrebbe portarli a introdurre materiali più esotici e costosi. Un timore che bisogna leggere nel contesto dell’introduzione del budget cap che imporrà di operare con vicoli di bilancio ben precisi e stringenti. Alcuni team, inoltre, hanno espresso la paura di non riuscire a conformare i propri progetti all’attuale limite di peso minimo.

L’aumento di peso delle vetture è un processo senza sosta. Già nel 2020 le monoposto avranno un fardello di 1 kg in più rispetto all’anno scorso a causa dell’introduzione del secondo flussometro di controllo. Ma il dato che “spaventa” è quello relativo agli ultimi sette anni: dalla chiusura dell’era dei motori aspirati l’aggravio di peso è stato di bel 100 kg. Una cifra mostruosa che si spiega non solo con le nuove power unit ibride ma anche con l’accrescimento generale del corpo vettura che sembra avere un’inerzia irrefrenabile. Questa traiettoria non si modificherà di certo nel 2022 quando saranno applicate le nuove norme tecniche: il peso minimo, difatti, salirà a ben 778 kg soprattutto per consentire l’aumento della sicurezza attiva delle monoposto. In soldoni, i crash test saranno più severi e la cosa imporrà una lievitazione della massa dei telai.

Mercedes W11

La questione peso si andrà ad incastrare in un più ampio discorso di possibilità di sviluppo tecnico. E con questo veniamo al terzo punto attenzionato dai decisori; un sistema che impone ai team un dato monte-ore in base a ciò che la pista sancirà. In pratica, il meccanismo sarà così organizzato: nel 2021 le ore per lavorare in galleria del vento non saranno identiche per tutte le compagini. Seguiranno un criterio crescente partendo dalla prima posizione della classifica costruttori del Mondiale 2020 che segnerà il punto più basso. Si stabilirà un monte-ore basilare e, solo per il 2021, sarà applicato un criterio peculiare perché gli ingegneri dovranno lavorare su monoposto del tutto nuove in chiave 2022. Pertanto, l’anno venturo, la scuderia campione del mondo potrà utilizzare il 90% del monte-ore standard. Tale valore s’incrementerà del 2,5% per ogni posizione nella classifica del costruttori. Il meccanismo premia i team che fanno peggio in campionato: considerando le dieci squadre attualmente presenti in F1, la scuderia che si piazza in ultima posizione otterrà di un monte-ore equivalente al 112,5% del valore di riferimento. A conferma di ciò, chi vincerà il titolo nel 2021 potrà usare solo il 70% del monte-ore complessivo.

Regolamenti sicuramente non intuitivi e poco intelligibili, ma che si pongono l’ambiziosissimo obiettivo di limitare in maniera drastica la differenza prestazionale intercorrente tra le tre scuderia di prima fascia e il resto della griglia che troppo spesso ha dato la sensazione di annaspare per conquistare le briciole che Mercedes, Ferrari e Red Bull lasciano cadere dal banchetto dei potenti. Riusciranno FIA e Liberty Media in questo intento? Lo capiremo tra qualche anno.

Autore: Diego Catalano– @diegocat1977

Foto: Alessandro Arcari@berrageizf1 – F1

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Diego Catalano