Formula 1

McLaren dichiara “guerra” ai top team

McLaren dichiara “guerra” ai top team


Il campionato 2020 non è nemmeno iniziato ma c’è già chi guarda al futuro. I cambi regolamentari affascinano sempre, ed in un’era appartenuta alla sola Mercedes, acquistano indubbiamente un appeal particolare. McLaren ad esempio, in questi ultimi anni le ha vissute di tutti i colori: dal latitare sul fondo della classifica con la power unit Honda (colpa anche di un progetto avviato male) fino al grande passo avanti, messo in scena scorso anno conquistando la quarta piazza mondiale grazie alla partnership con Renault.

Il prossimo inverno è atteso un altro step importante dovuto al ritorno alla motorizzazione Mercedes (precedentemente avuta nel periodo 1995-2009), ma Zak Brown (CEO del team di Woking) come detto, guarda ancora più lontano: Il 2022 è ciò che mi entusiasma di più. Non è che voglio saltare la stagione 2021. Non vedo l’ora di affrontare anche quelle gare, ma spero che nel 2022 le nostre conversazioni si incentreranno su chi sarà il nostro grande rivale. Spero non sia Racing Point, con tutto il rispetto, perché sfidare Mercedes, Ferrari e Red Bull è ciò che ci interessa di più. Vorrei iniziare a disturbarli molto più spesso” ha rivelato alla rivista statunitense ‘Autoweek‘.

Il team è in grande stato di forma: il personale è motivato perché ha visto premiato il duro lavoro svolto e potrebbe approfittare di questo stato mentale per approcciarsi al meglio alla nuova generazione di vetture. Chiunque potrà ambire ad entrare nella ristretta cerchia dei top team e conquistare lo status di leader perfino. Nel 2022 avranno tutti pari opportunità, cosa che però non varrà per l’anno prossimo…

Sainz guida il gruppetto di mischia durante il Gp del Messico 2019

Quest’inverno infatti le squadre dovranno sottostare ad uno sviluppo limitato con metodo a gettoni e la squadra britannica, dovendo lavorare per adattare la power unit Mercedes al telaio 2020, non nutre grandissime aspettative: “Sarà difficile per noi. Siamo gli unici che cambieranno motore. Le auto saranno congelate e dovremo sottostare ad un sistema di token per gli aggiornamenti. Alcuni di quei token andranno usati per modificare il telaio e installare il motore. È un peccato perché tali modifiche non incrementeranno le nostre prestazioni. Crediamo di essere più performanti lato motore, questo certo, ma esiste il rischio di compromettere gran parte dello sviluppo aerodinamico. Cercheremo di trarre il massimo dal lavoro di integrazione”.

Purtroppo è una situazione strana in cui non ci si sarebbe dovuti trovare. Il cambio di motorizzazione sarebbe dovuto subentrare assieme alla nuova generazione di vetture, e al massimo, in tempi normali, la squadra avrebbe avuto modo di lavorare su integrazione e aerodinamica senza alcun vincolo, come avvenuto nell’inverno 2017-2018 (Honda-Renaul). In questo, è stata sicuramente un po’ sfortunata. Il coronavirus ci ha messo lo zampino, ma vedremo quanto realmente il team risentirà di questo ‘handicap’. In fin dei conti si tratta pur sempre di una power unit Mercedes…


Autore: Marco Sassara@marcofunoat

Foto: Alessandro Arcari – @BerrageizF1  – McLaren

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Marco Sassara