Formula 1

Primo trimestre Ferrari condizionato dallo stop della Formula Uno

Primo trimestre Ferrari condizionato dallo stop della Formula Uno


Generalmente tra la fine di aprile e gli inizi di maggio, le aziende rendono noti i risultati ottenuti nel primo trimestre dell’anno. Noncuranti della situazione attuale e puntuali come un orologio svizzero sono arrivati anche quelli della Ferrari, che come ha spiegato l’amministratore delegato Louis Carey Camilleri, nella conferenze call con gli investitori, hanno risentito soprattutto dello stop della Formula Uno: “Il Campionato doveva essere composto da 22 gare. Ora, la FIA e il Gruppo Liberty Media stanno cercando di organizzare un calendario avente 18 Gran Premi, ma molti di loro saranno senza spettatori. La F1 è, senza dubbio, l’attività che inciderà maggiormente sul nostro bilancio economico nel 2020″.

“Vi sarà una drastica riduzione delle entrate generate dai diritti commerciali e dal contributo degli sponsor, che sono le nostre due principali fonti di reddito per la F1. Infatti, sono queste due voci, quelle che hanno subito una maggiore flessione lo scorso anno: i proventi commerciali sono diminuiti del 30%, mentre i profitti hanno subito un calo del 14%. Fortunatamente il mercato dell’auto è andato molto bene ed ha permesso alla Ferrari di chiudere in leggero calo, ma senza drammi.

Durante il suo discorso, una volta aperto l’argomento Formula Uno, impossibile per Camilleri non parlare del nuovo regolamento finanziario (budget cap) che entrerà in vigore il prossimo anno: “La nostra speranza è che tale massimale possa rendere la Formula Uno economicamente più sostenibile e più sana per tutti i partecipanti, permettendole allo stesso tempo di restare il primo campionato di corse a livello globale, fonte di significativi progressi nell’innovazione e nella tecnologia automobilistica”.

Louis Camilleri, amministratore delegato della Ferrari s.p.a.

Se nel primo trimestre molte aziende, tra cui come abbiamo visto anche la Ferrari, sono riuscite ad uscirne fuori egregiamente, considerando il periodo, discorso diverso potrebbe essere per il secondo trimestre, dove vedremo più marcati gli effetti del lockdown. Il piano d’azione per la casa di Maranello è semplice: visti i buoni risultati raggiunti dal mercato dell’auto, si continuerà e si cercherà di seguire la stessa linea avuta finora, mentre per migliorare gli introiti derivanti dall’impegno in Formula Uno non si potrà fare altro che attendere la ripresa del campionato.

Ogni giorno che passa sembra sempre più probabile che si possa iniziare in Austria, per il primo weekend di luglio (confortanti in questo senso anche le dichiarazioni del presidente della commissione medica della FIA). Con la ripresa del campionato, riprenderanno a crescere i ricavi e tutto sommato, il budget cap potrebbe agevolare una rapida ripresa dell’azienda nel 2021, qualora nei prossimi trimestri vi potesse essere un calo relativo alle vendite.

Autore: Marco Sassara@marcofunoat

Foto: Ferrari

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Marco Sassara