Formula 1

Rebus Vettel: nel contratto annuale l’orizzonte equilibrato

Rebus Vettel: nel contratto annuale l’orizzonte equilibrato


La pausa causata dal Coronavirus al mondiale di F1 non sta fermando soltanto i nostri amati bolidi in pista, ma anche creando anche un precedente inedito per quanto riguarda il rinnovo dei contratti dei piloti. Si sa infatti che la primavera, con il campionato avviato da qualche gara, è da sempre tradizionalmente il tempo ideale per porre solide basi alle trattative. Da questo stallo, c’è un pilota che ha più da perdere, proprio quello la cui situazione sta tenendo più banco, parliamo, ovviamente di Sebastian Vettel. Circa il suo rinnovo ne abbiamo già sentite tante, ma di certo c’è solo la scadenza a fine stagione e la sensazione che la cosa si stia facendo intricata. Questo perché la Ferrari aveva dichiarato di volerci lavorare  “strada facendo”, ossia guardando al suo rendimento nelle prime gare. 

Detta così, pare ingeneroso delegare la valutazione del valore del 4 volte campione del mondo ad un manipolo di GP, per di più all’inizio di una stagione quando, cioè, raramente il pieno potenziale di un progetto viene già espresso in pista. E però…c’è da fare i conti con le ultime 2 stagioni in cui Seb ha commesso qualche errore di troppo e con un 2019 dove gli equilibri in squadra hanno subìto un bello scossone, con l’arrembante arrivo di Leclerc. Una questione dall’aspetto duplice: non ci sono, infatti, solo in gioco i gradi da capitano, ma anche il tema della convivenza fra i due, una competizione che non può più permettersi di arrecare doppio danno alla squadra come accaduto in Brasile

lo sciagurato contatto tra i ferraristi durante il Gran Premio del Brasile edizione 2019

Si capisce, quindi, alla luce di quanto esposto, come Ie prime gare 2020 avrebbero potuto dare un’indicazione in merito. A mio parere, il valore assoluto di un pluri-iridato non può e non deve essere messo in discussione, ma quello relativo, ossia calibrato sulla scia delle 2 ultime due annate e sull’avvio della terza con la continuazione del rapporto-confronto con Charles, si’. Proprio quella sarebbe stata la materia su cui decidere come e se continuare il cammino insieme. Una sorta di osservazione del trend, insomma. Evidente come questo stop forzato stia portando alle lunghe la decisione: certo, non è come decidere al buio, ma equivale a doverlo fare senza l’ultima indicazione, quella più recente, più pesante. Purtroppo, il mondo dello sport è fatto anche di questo: il cinismo decisionale per cui, nonostante il palmares, si è sempre chiamati a dimostrare (che poi è ciò che da’ mordente, come nella vita in generale). 

Senza dubbio, penso che la coppia SebCharles sia la più esplosiva (si spera solo verso l’esterno!) del mondiale e la Ferrari, a patto di aver imparato dagli errori di gestione dello scorso anno, avrebbe solo da guadagnarci a mantenerla, almeno sino al cambio regolamentare slittato al 2022. Quella è la vera deadline, il momento in cui i valori potrebbero cambiare, aprirsi nuovi cicli e le carte avrebbero più senso e motivo per essere rimescolate nel Circus. Quindi, nonostante la riprova del 2020 non sia potuta arrivare, l’esperienza di Vettel non va buttata via: è un vero uomo squadra, che ha sempre sostenuto in momenti difficili e felici, guadagnandosene il rispetto. Sa mettere a punto la vettura, dare indicazioni di qualità per lo sviluppo, vive realtà al vertice da tanto, sapendo muoversi con disinvoltura a tutti i livelli e per la crescita stessa di Leclerc è il miglior riferimento possibile a parità di auto, secondo solo ad Hamilton

Charles Leclerc a colloquio con Lewis Hamilton

Insomma, anche se più la firma non arriva, più sembra delinearsi una situazione simile a quella vista in Red Bull appena prima della sua partenza, io mi auguro che Vettel resti per il 2021 accettando la roulette, per lui inedita, di un contratto annuale. Sarebbe il compromesso più equilibrato fra valore assoluto e relativo del pilota, interesse personale e di squadra. Seb anagraficamente, 33 anni non ancora compiuti, può permettersi l’azzardo di avere certezze per una sola stagione, se in gioco c’è la possibilità di poter continuare a competere ai massimi livelli. 

Gli rimarrebbero spazi di manovra anche fra un anno sul mercato, non sarebbe una scelta totalmente vincolante per il futuro. Ultimo aspetto: la pressione. Sento già tanti di voi che staranno pensando “Dover guadagnarsi la riconferma ad ogni gara  potrebbe portarlo a sbagliare…”. Beh, intanto anche Charles ne avrà una inedita da quando si ritornerà in monoposto: il confermarsi. E’ evidente che da lui tutti si aspetteranno, se non quanto, di più dello scorso anno. Io credo che il monegasco se la sappia ben scrollare di dosso, ma resta il fatto che, dopo Hamilton, gli occhi saranno puntati su di lui. E questo rovesciamento di prospettive per Vettel potrebbe essere un vantaggio.

Sebastian Vettel, 4 volte campione delle mondo di Formula Uno

Ma soprattutto: se è vero che la pressione è stata un fattore delle peggiori prestazioni del tedesco negli ultimi anni, accettare una condizione contrattuale senza immediate certezze, sarebbe il modo migliore per dimostrare al mondo di non partirla, per smentirlo. Sebastian ama la Ferrari nel profondo e sono certa che userà la sua più grande qualità, l’intelligenza, per prendere la decisione migliore per se’ e per la squadra di cui ha sposato la causa da 6 stagioni.


Autore: Elisa Rubertelli@Nerys___

Foto: Ferrari

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Elisa Rubertelli