La Formula Uno vede finalmente la luce in fondo al tunnel. Dopo mesi trascorsi ad interrogarsi sul destino del Mondiale 2020 e, in generale, sul futuro di una categoria avviluppata in una crisi finanziaria senza precedenti, sembra che il puzzle si stia finalmente componendo. E’ Ross Brawn a spiegare che l’avvio delle operazioni è ormai prossimo e che nelle settimane a venire si definirà sia il calendario che il protocollo necessario a tenere in sicurezza piloti, meccanici, tecnici e tutti gli addetti ai lavori che servono per metter su un week end di gara.
“Abbiamo due sfide principali: identificare i luoghi in cui possiamo disputare le gare e decidere come trasportare tutte le parti necessarie, con relative attrezzature, in quel dato posto. Per assicurarci di esplorare tutte le opzioni – ha riferito l’ingegnere ex Ferrari – stiamo discutendo con tutti i promoter. Ma anche con alcune piste che non sono attualmente nel calendario 2020 (il riferimento è con ogni probabilità ad Hockenheim che potrebbe rientrare dalla finestra, nda). Il nostro obiettivo è quello di lanciare la stagione nel fine settimana del 4-5 luglio in Austria, con buone probabilità di ripetere la gara anche nel weekend successivo”.
L’obiettivo degli organizzatori è quello di definire un calendario diviso in aree geografiche. Ancora Brawn: “Siamo nelle fasi avanzate di un programma che ci consentirà di organizzare GP europei fino all’inizio di settembre, sfruttando la tradizionale pausa di agosto che quest’anno non si terrà. Abbiamo in mente di correre in Eurasia, Asia e America a settembre, ottobre e novembre, per poi terminare il campionato a dicembre con Bahrain e Abu Dhabi. Speriamo di poter mettere insieme un calendario con 15-18 appuntamenti. Prevediamo una prima parte di stagione senza pubblico, restando speranzosi di poter consentire ai fan di partecipare nella seconda”.
A questo punto è possibile sbilanciarsi: a breve torneremo a commentare le gesta dei piloti. In un campionato che sarà in ogni caso anomalo e più breve del previsto. Poco male visto che, ad un certo punto, il rischio che la stagione saltasse del tutto è stato molto concreto. La speranza è che, specie nella seconda fase, si possa rivedere anche il pubblico ad affollare le tribune. Ma questo dipende dalla parabola che il Coronavirus assumerà nei prossimi mesi. Ad ora vi sono paesi ancora in grande sofferenza. Fare previsioni è quindi illogico. Per ora teniamoci stretto il ritorno in pista.
Autore:
Diego
Catalano
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@diegocat1977
Foto: F1