Brawn: un errore annullare la stagione
La lunga pausa determinata dal coronavirus sta per terminare. La prossima settimana il Circus tornerà in pista, località Spielberg. Luogo designato per ospitare i primi due eventi stagionali. Durante la sosta, contrariamente a quanto siamo abituati in inverno, sono accadute tantissime cose: è stato rivisto il regolamento finanziario (budget cap che entrerà in vigore nel 2021) e sono state introdotte nuove norme a regolare lo sviluppo aerodinamico (ad handicap).
Mentre il working group ragionava sulle soluzioni migliori in grado di mettere d’accordo tutti, Liberty Media portava avanti (e lo sta facendo tutt’ora) le discussioni con gli organizzatori dei Gp e i governi coinvolti per garantire lo svolgimento di una stagione anche nel 2020. L’obiettivo? Avere un campionato che avrebbe permesso di proclamare un vincitore e allo stesso tempo salvare il bilancio delle Scuderie.
Purtroppo non sono mancate le polemiche, tra le tante quelle di Bernie Ecclestone, il quale ha riferito più volte che qualora fosse stato ancora al vertice della FOM avrebbe repentinamente chiuso baracca e burattini e rinviato la stagione direttamente al 2021. Ora, soddisfatti o meno, ci si appresta a vivere un campionato anomalo che, fino a questo momento, ha visto confermati 8 Gp. Di fatto, la scelta di voler tornare a gareggiare il prima possibile non è mai stata messa in discussione dai vertici della categoria.
Parlando al portale ‘RaceFans.net’, Ross Brawn ha rimarcato le motivazioni che lo hanno spinto, assieme a Liberty, ad inseguire questo obiettivo: “Fermare il campionato sarebbe stato come chiudere il rubinetto a tutti i team. Ciò avrebbe indotto le persone a riconsiderare inevitabilmente il loro impegno in Formula 1. Siamo una grande industria. Il futuro di troppe persone dipende dal motorsport e questo non è un fattore che possiamo ignorare. Annullare la stagione sarebbe stato un errore”.
Come detto, per ora sono otto i Gp ‘sicuri’ (niente è certo, basterebbe un nuovo incremento anomalo dei casi Covid-19 in Europa a far ritornare tutti a tre mesi fa): Austria (Spielberg), Stiria (Spielberg), Ungheria (Budapest), Gran Bretagna (Silverstone), 70° Anniversario (Silverstone), Spagna (Barcellona), Belgio (Spa-Francorchamps), Italia (Monza). Questo perché 8 è il numero minimo strettamente indispensabile per l’assegnazione dell’iride.
Ovviamente si sta cercando di ampliare ulteriormente il calendario. Occorrerebbero 15 eventi per non dover rinegoziare i diritti televisivi, limite che adesso, appare irraggiungibile. Ma vedremo… “Siamo in grado di disputare un campionato praticabile recuperando così gran parte di ciò che è stato perso economicamente. Il futuro delle squadre dipende da questo.” Oltre agli introiti derivanti dalle ‘tv’, effettuare il maggior numero di gare possibile garantirebbe maggiore visibilità agli sponsor, che così non verrebbero meno agli impegni presi nel recente passato con i team.
Detto questo ci si immagina un certo ‘fair play’ nel corso del 2020. Ricorderete come, negli ultimi anni, le telecamere inquadrassero rigorosamente le prime posizioni, qualche battaglia a centro gruppo e stop. Quindi magari, data la situazione, sarebbe bello e soprattutto utile, dedicare dei primi piani, ogni tanto, anche a vetture non coinvolte nella lotta. Sarebbe sicuramente un bel gesto da fare.
Un cambiamento, fortemente voluto dal direttore generale sportivo ma che dovrà inevitabilmente attendere un ulteriore anno (2022) prima di vedere la luce, è quello riguardante la nuova generazione di vetture. Inutile dire quanto Brawn ne sia rammaricato: “Prima dell’arrivo del coronavirus la Formula 1 si trovava in un’ottima posizione. Stavano arrivando le nuove regole, il tetto del budget era in via di definizione… Stavano per subentrare molti elementi positivi. Purtroppo siamo stati costretti a premere il pulsante ‘pausa’, in certi casi andando anche un po’ indietro. Ma presto, ripartiremo di nuovo.”
Alla fine un anno passa presto. A volte sembra anche strano pensare come sia stato possibile essere giunti alla metà di questo orribile 2020 nonostante le mille difficoltà… Vediamo il lato positivo: potremo ammirare le vetture più veloci della storia della Formula Uno ancora per un’altra stagione. Il che, personalmente parlando… Non mi dispiace affatto.
Autore: Marco Sassara – @marcofunoat
Foto: Formula Uno