Sette anni. Tanto è passato dall’ultimo campionato del mondo targato Red Bull. Poi è giunta la rivoluzione dei motori turbo-ibridi che ha favorito l’ascesa di un nuovo gruppo dominante che vuole tenersi stretta la posizione di comando anche negli anni a venire. Ma una volta assaggiato il dolce nettare della vittoria è difficile dimenticare quel sapore. Ecco perché a Milton Keynes hanno tutta l’intenzione di ritornare ad essere il riferimento tecnico-sportivo della Formula Uno. E in questo proposito è fondamentale la ferrea volontà della Honda, un colosso automobilistico che ha scritto pagine importantissime della massima categoria e che brama, una volta e per tutte, di cancellare l’onta delle prime, inefficaci e fragilissime power unit prodotte dopo il ritorno all’attività sportiva. L’etica del lavoro giapponese non contempla fallimenti e l’escalation prestazionale delle ultime due stagioni lascia presagire che l’aggancio al vertice sia prossimo.
A queste due entità
affamante, quasi avide di trionfi, si unisce anche la determinazione
di Max Verstappen ad imporsi come la nuova stella in grado di
offuscare, con la sua luce abbacinante, quel Lewis Hamilton che
sta dominando in lungo e in largo ma che di certo non è favorito
dall’età che inizia a farsi sportivamente veneranda. Insomma, Red
Bull-Honda-Verstappen è un terzetto che pare avere tutte le carte in
regola per spezzare l’interregno Mercedes e rinverdire i fasti
di inizio Anni Dieci dei “bibitari”. Di ciò ne è convinto e
persuaso Helmut Marko, uno sveglio di pensiero e veloce di
lingua, che mai ha fatto mistero di possedere il fucile giusto per
abbattere la lepre di Brackley. Tante, infatti, sono state le
dichiarazioni in questi ultimi mesi improntante all’ottimismo da
parte del provocatorio ex pilota austriaco che vede il suo pupillo
olandese pronto per scrivere il proprio nome nell’albo d’oro dei
vincitori di campionato. Verstappen come unico avversario
credibile per il campione del mondo in carica con una Ferrari
staccata e considerata terza forza del lotto. Questa l’idea
dominante del gran consigliere di Chris Horner.
L’ammirazione che Marko nutre per il “33” è evidentemente diffusa visto che un cavallo di razza come Mika Hakkinen, uno che per vincere ha dovuto battere un certo Michael Schumacher, ha espresso parole lusinghiere per portacolori della Red Bull che è stato dipinto come un potenziale fuoriclasse. “Max è uno di quei piloti che danno sempre il 110% – ha detto il finnico al sito Unibet – non ha paura di prendersi dei rischi, in pista dà letteralmente tutto. E’ un piacere vederlo in azione. Nella Formula Uno attuale non conta solo il pilota, è la chimica con la squadra che fa la differenza. In una F1 in cui bisogna essere sempre perfetti anche la comunicazione è fondamentale, ogni aspetto va curato nel minimo dettaglio. Se la Red Bull riuscirà ad essere al passo di Verstappen sul frangente competitività ed efficacia in pista allora Max potrà veramente essere veloce”.
E magari puntare
realmente al mondiale dopo aver dimostrato, sin dal suo debutto, di
essere uno dei piloti più veloci e completi del lotto. Il tavolo da
gioco è apparecchiato, le carte buone sembrano essere nelle mani
degli anglo-austriaci. Ora bisogna provare a concretizzare anche se
di fonte c’è un abilissimo e scafatissimo giocatore che vederà
cara la pelle.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: Alessandro Arcari – @berrageizf1, McLaren