Hamilton sfida il mondo: rimuovere tutte le statue che simboleggiano il razzismo
Il razzismo è una grandissima porcheria. Gli atteggiamenti discriminatori che comportano distinzioni, esclusione o restrizione, preferenza basata sulla razza o sul colore della pelle, trovano spazio solamente nelle menti più subdole, stupide e distorte. Come me, la pensa il 6 volte campione del mondo di Formula Uno Lewis Hamilton, socialmente impegnato nella lotta contro il razzismo. Il britannico di origini caraibiche, questa volta interviene per commentare i fatti avvenuti nella giornata di ieri a Bristol.
Durante la manifestazione di protesta del movimento Black Lives Matter organizzata per la morte di George Floyd, l’uomo di 48 anni ucciso durante un fermo di polizia lo scorso 25 maggio a Minnesota, la folla sfoga la rabbia sulla statua dedicata al mercante e commerciante di schiavi africani Edward Colston. L’imbracatura del monumento in bronzo non ha retto schiantandosi al suolo, rotolando per strada, per finire in un canale. A seguito di questa azione, Lewis prende una forte posizione sui social network, supportando appieno le azioni dei manifestanti.
“Edward Colston era un mostro che acquistava, vendeva e commerciava africani. Esseri umani che ha costretto alla schiavitù fino alla loro morte. Nessuno che abbia fatto qualcosa del genere dovrebbe essere onorato. È ed era terrorismo… adesso e prima. Non avrebbe mai dovuto avere una statua. Sono orgoglioso degli attivisti e degli organizzatori di Bristol nel Regno Unito che l’hanno demolita. Dobbiamo distruggerle tutte. Ovunque siano”, commenta Hamilton sul proprio account Instagram.
Oltre al grande sostegno per i dimostranti, il pilota della Mercedes lancia un messaggio ben preciso a tutto il mondo: rimuovete tutte le statue che simboleggiano il razzismo.
“Sfido i governi di tutto il mondo a rimuovere pacificamente questi simboli razzisti. Se questi manifestanti non avessero demolito la statua in onore di un uomo che vendeva schiavi, non sarebbe mai stata rimossa. Ho sentito che il monumento potrebbe andare in un museo, ma in realtà dovrebbe rimanere nel fiume proprio come le 20.000 anime di questi africani che vennero qui e furono gettati in mare senza sepoltura. Li ha rubati dalla loro famiglia, dal loro paese e non dovrebbe essere affatto onorato. Al posto della statua ci dovrebbe essere un memoriale in onore di tutti coloro che Colston ha venduto e che hanno perso la vita…”.
Autore e foto: Alessandro Arcari – @BerrageizF1
Foto: Lewis Hamilton