Formula 1

In Mercedes non si dorme: novità tecniche per la W11 all’esordio in Austria

Tra due settimane esatte si accenderà il primo semaforo verde che darà il via al weekend del Gran Premio d’Austria. Un appuntamento tanto atteso da tifosi e addetti ai lavori dopo mesi di incertezza frutto della crisi mondiale determinata dal Coronavirus. Finalmente vedremo le venti monoposto in azione e potremo appurare i reali valori dopo che la sei giorni di test spagnoli di febbraio aveva offerto delle indicazioni che non possono essere prese per oro colato. La sensazione, comunque, è che la Mercedes possa essere ancora il team da battere, con la Red Bull ad insidiare il primato in virtù di un pacchetto monoposto-motore-pilota di prim’ordine. La Ferrari era uscita dalle prove invernali non in una forma smagliante e con qualche problemino da risolvere in diverse aree della monoposto. A distanza di quasi cinque mesi nei quali le scuderie hanno dovuto osservare un periodo di pausa forzata i valori potrebbero essere cambiati. Questo poiché i tecnici non sono rimasti con le mani in mano. Sebbene le regole sullo sviluppo delle vetture siano state modificate, in questo lasso temporale c’è un team che ha lavorato alacremente per provare a continuare ad imporre il proprio status di dominus tecnologico.

La scuderia in questione è la Mercedes che ha fatto sapere tramite il suo direttore tecnico, James Allison, che la W11 vista al Montmelò – e che avrebbe dovuto correre in Australia – subirà delle modifiche in alcune aree in un programma di sviluppo già delineato prima che la vettura venisse presentata. L’ingegnere ex Ferrari ha spiegato ai canali social del team anglo-tedesco che durante il lockdown l’attività di ricerca e sviluppo non si è mai fermata: Bisogna pensare che la vettura della presentazione e quella che avrebbe dovuto debuttare a Melbourne erano state deliberate nel periodo di Natale. E’ quindi normale ritenere che da quella data a quando abbiamo dovuto chiudere la fabbrica l’attività di sviluppo non si sia mai fermata. Abbiamo avuto tutto gennaio, febbraio e marzo per migliorare l’auto in galleria del vento e in altri settori strategici”.

Valtteri Bottas a bordo della W11 durante i test invernali

I reparti ricerca di Brackely e Brixworth hanno evidentemente operato per sistemare quei “bug” che una monoposto chiamata a scrivere la storia aveva presentato nelle prime uscite stagionali. Ancora Allison: “Abbiamo sviluppato molte idee su come riuscire a rendere la W11 più veloce. Molte di queste erano già in fase di progettazione prima che fossimo costretti a chiudere, nove settimane fa. La sfida è mettere in macchina il più presto possibile il frutto del lavoro di sviluppo di un quarto di stagione. Contiamo di avere una parte del pacchetto sulla W11 già nel primo GP d’Austria. Il resto arriverà in sequenza”. Quest’ultimo passaggio spiega come in Stiria non vedremo tutta la mole di innovazioni prodotte in questi mesi, ma una parte delle stesse.

Quello 2020, sotto molti aspetti, sarà un campionato anomalo. Il lungo stop, secondo Allison, non ha avuto ripercussioni di sorta sulla squadra. I problemi più seri potrebbero invece averli i piloti che di questi tempi dovrebbero avere alle spalle oltre un terzo di campionato. Proprio in questa chiave vanno letti i test della settimana passata effettuati da Valtteri Bottas e da Lewis Hamilton che hanno preso confidenza con la pista e con le nuove procedure anti-Covid usando una Mercedes W09. “Mi aspetto che questo periodo di fermo forzato, mentalmente, sia più duro per i piloti che per la squadra. Per i piloti tutte le emozioni sono amplificate: gli alti sono più alti, i bassi sono più bassi. Prepararti per iniziare la stagione e poi fermarti di colpo come accaduto a Melbourne penso sia stato difficile da accettare per i driver. Sarà un segno della loro resilienza e della loro competitività vederli ricominciare a lavorare con tutto il vigore. Non ho dubbi che sia Lewis che Valtteri – ha chiuso Allison saranno pronti a partire quando conta in Austria”.

Naturalmente il 52enne ingegnere di Louth non è entrato nel dettaglio tecnico di quelle che saranno le migliorie introdotte sul circuito che giace tra i boschi della Stiria. Potrebbero esserci novità aerodinamiche, a partire da quegli elementi alari che si adattino alle specificità del breve tracciato austriaco. Di sicuro delle modifiche saranno operate sulle power unit che diversi problemi di affidabilità avevano mostrato in Spagna sia sulla W11 che sulle vetture clienti, in misura maggiore sulla Williams rispetto alla Racing Point PR20. Bisogna sottolineare che il Red Bull Ring è spesso rimasto indigesto al team campione del mondo. Due anni fa vi fu un clamoroso doppio ritiro per un problema idraulico, mentre nel 2019 i propulsori girarono a scartamento ridotto per evitare defaillance dovute ad un turbo particolarmente compatto nelle dimensioni che ha faticato con sinistra regolarità quando l’altitudine si è fatta relativamente alta rispetto alla norma.

Ricordiamo che il circuito austriaco è situato a 700 metri d’altezza. Proprio questa condizione e i succitati problemi manifestatisi non a sorpresa a Barcellona (ci risulta che in Mercedes erano preparati a questa eventualità) fanno ritenere che il grosso del lavoro si sia concentrato sul V6 turbo-ibrido orfano di Andy Cowell che pochi giorni fa ha lasciato il suo ruolo di capo dei motoristi che è stato affidato a Hywel Thomas, fidato collaboratore negli uffici tecnici di Brixworth (leggi qui).

Lewis Hamilton mette alla frusta la Mercedes W11 durante i test invernali

Mercedes, quindi, è chiamata a tenere la tensione tecnica molto alta per mantenere la concorrenza a debita distanza. Il campionato sarà sicuramente più corto rispetto alle 22 gare inizialmente previste. Per ora sono confermati otto appuntamenti; altrettanti potrebbero essere messi in calendario per una seconda fase di stagione che al momento è ancora un punto interrogativo. In un’annata breve gli eventuali stop causa affidabilità o le corse in difesa nelle quali bisogna accontentarsi di una modesta parte della posta in palio potrebbero rappresentare un serissimo problema. Ecco perché la W11 vuole presentarsi tirata a lucido per il debutto stagionale. Anche e soprattutto su una pista amica della Red Bull che dovrebbe essere, specie con Max Verstappen, l’avversario principale di questo 2020.


Autore: Diego Catalano – @diegocat1977

Foto: Alessandro Arcari – @berrageizf1, Federico Basile

Vedi commenti

  • "durante il lockdown l’attività di ricerca e sviluppo non si è mai fermata"
    Affermazione molto grave, che se confermata andrebbe contro il regolamento della F1

    • Nessun tema ha fatto mistero di aver operato in smartworking. Lo stesso Binotto ne ha parlato in diverse interviste. Il senso delle affermazioni di Allison va letto in questa chiave.

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Diego Catalano