Passano i giorni e il futuro di Sebastian Vettel continua a rimanere avvolto da una fittissima nebbia che non accenna a diradarsi. La serie di annunci incrociati che hanno messo in subbuglio il mondo della Formula Uno risale ormai ad un mese fa. Da quel momento Carlos Sainz e Daniel Ricciardo, due dei tre protagonisti del balletto di mercato, hanno più volte parlato dell’esperienza che li attende da qui ad un anno, sviscerando antefatti, spiegando andamenti delle trattative e anticipando aspettative. Oltre a tutta una rituale e scontata serie di frasi di circostanza tipiche di queste situazioni.
C’è solo un assente in questo gran cabaret di dichiarazioni spontanee o imposte da team e sponsor: Sebastian Vettel. Il tedesco s’è chiuso in un mutismo ascetico. Dopo il comunicato della Ferrari nessuna parole, nessun riferimento, nessuna esternazione. Né atta a spiegare i motivi di una scelta, né tanto meno per fare polemica dopo che Mattia Binotto aveva sbandierato ai quattro venti che la trattativa per il rinnovo era viva e vegeta. Un qualcosa che inquadra perfettamente il personaggio che si è sempre tenuto alla larga dai social e dalle polemiche gratuite. Seb è così: un pragmatico tutto lavoro, pista e famiglia.
Ma sicuramente il tedesco non starà fermo con le mani in mano. Al di là della naturale preparazione fisica e mentale in vista di un Mondiale che scatterà tre meno di due settimane e che si preannuncia particolarmente ostico per la condizione da dimissionario che potrebbe, nelle seconda metà, sfociare in quella da separato in casa, Vettel starà certamente dragando il mercato alla ricerca di un sedile buono. Per il 2021? Probabilmente, anche se per Mark Webber, uno che il ferrarista lo consce bene, così non è. L’ex Red Bull si dice persuaso del fatto che Seb si prenderà una stagione sabbatica in attesa che nel 2022 si liberino sedili di un certo peso. “Credo che Vettel si prenderà un anno di pausa – ha dichiarato l’australiano ai microfoni di Ziggo Sport – Seb può permettersi una stagione di stop. Non riesco a vederlo in griglia nel 2021, si concentrerà sul 2022 una volta terminato questo mondiale”.
Una ricostruzione che può avere radici nel concreto. Questo perché le opzioni sul tavolo di Seb potrebbero essere poca roba per l’anno venturo. Vediamole. La suggestione più forte è quella che lo vede legarsi alla Mercedes. Un tedesco tra i tedeschi, un coppia da urlo con Lewis Hamilton, una corazzata pronta a sbaragliare la concorrenza. Ma che potrebbe essere molto pericolosa. Due galli a lottare per imporsi nel pollaio non sempre hanno funzionato in Formula Uno, specie se il vantaggio tecnico non è massiccio. E poi a Brackley c’è abbondanza di piloti. Oltre al campione del mondo in carica c’è un Bottas che rivendica il rinnovo contrattuale. E, ancora, esiste una concreta opzione George Russell che viene seriamente tenuta in considerazione dal boss Toto Wolff che, va detto, non ha mai chiuso totalmente all’idea di avere il ferrarista in squadra. Anche se non ha specificato quando. E al posto di chi.
Poi ci sono, a cascata, sentieri meno “panoramici”. Il primo conduce all’Aston Martin dell’ambizioso Lawrence Stroll. Non v’è trattativa, si parla di uno scenario che già è stato smentito dai dirigenti dell’attuale Racing Point. Resta una piazza da tenere in considerazione al di là delle dichiarazioni di facciata, ma sarebbe comunque un downgrade rispetto alla Ferrari e alla Mercedes. Stesso dicasi per l’idea Renault che nel 2021 dovrà rimpiazzare Sainz accanto a Esteban Ocon. La Losanga, recentemente, ha fugato i dubbi sul proprio impegno di medio termine, ma persiste lo scetticismo su un programma che non riesce a trovare una vera e propria definizione tecnico-sportiva. Ultima, irrealistica, strada percorribile per Vettel è quella che porterebbe in Alfa Romeo. Uno scenario che citiamo solo perché menzionato da qualcuno ma che non ha solide basi nè una logica coerente.
Ecco perché le
parole di Mark Webber assumono i caratteri della concretezza.
L’idea che il quattro volte campione del mondo possa osservare una
stagione di meditazione e ponderazione del futuro è più che
concreta. Seb non è più giovane, va incontro all’ultimo
contratto della sua lunga carriera. Ecco perché ponderare con
attenzione tutte le opzioni sul tavolo senza accontentarsi di “Piani
B” è una programma coerente.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: Alessandro Arcari – @berrageizf1, F1