Formula 1

Marko: Red Bull intraprenderà un’azione legale…

Marko: Red Bull intraprenderà un’azione legale…


Ieri è stata una giornata molto particolare per Helmut Marko, accusato ingiustamente di razzismo da Lewis Hamiton per una dichiarazione mai realmente rilasciata (leggi qui per il riassunto completo). Intervistato dal sito ‘Motorsport-Total.com’, il consulente della Red Bull ha provveduto a raccontare passo passo quanto successo, in quello che è stato sicuramente un pomeriggio particolare. Per prima cosa, non appena il messaggio di Lewis è apparso sui social, Helmut rivela di essere stato immediatamente contattato dall’addetto stampa del team, Vicky Lloyd: “Mi ha chiesto di riferirgli cosa dicessi veramente nell’intervista. Inizialmente non sapevo nemmeno di cosa stesse parlando.”

In una seconda fase, la scuderia austriaca ha richiesto a ‘RTL’ di reperire l’audio dell’intervista, unico modo per fare chiarezza sulla vicenda. Stabilito che si trattava di una notizia falsa, il team principal, Christian Horner ha provveduto ad avvisare il campione britannico, che a sua volta ha tolto il post dai propri canali social. Nonostante si sia trattato di un ‘errore giornalistico’, Hamilton e Marko si sarebbero poi scambiati delle e-mail chiarendo ulteriormente le loro posizioni.

Christian Horner, team principal Red Bull Racing

Il consulente austriaco, riferisce poi di non essersi offeso per le parole utilizzate dal britannico e di non averlo incolpato per non essersi adeguatamente informato prima di avanzare suddette accuse: Lewis è molto coinvolto emotivamente. Essendo un pilota, non è obbligato ad indagare se le dichiarazioni siano vere o no. Non è sua competenza. Pertanto, la reazione avuta è del tutto comprensibile per me.

Tuttavia, il team non sarà così comprensivo nei confronti del portale che ha diffuso le dichiarazioni incriminate… Lo stesso Helmut Marko si è premurato di assicurare che “Verranno intraprese azioni legali contro di loro”. Nonostante l’articolo sia stato repentinamente eliminato dal sito web in questione, ciò non è bastato a placare gli animi all’interno della squadra. “Grazie a Dio, la maggior parte dei giornalisti indaga su ciò che sta realmente accadendo” ha continuato l’ex pilota automobilistico. “RTL mi ha detto di essere stata bombardata di domande per quattro ore… Quando è diventato chiaro che si trattava di una notizia falsa, quasi nessuno ha più scritto nulla a riguardo”.

Lewis Hamilton si confronta con il team durante la sessione di test privati svoltasi a Silverstone il 10 giugno

Non sono un razzista ha voluto precisare dopo esser stato messo alla gogna per ore. “Abbiamo dipendenti del nostro team di non so quanti paesi. Il nostro programma junior è stato da sempre aperto a tutti e nella mia azienda ho lavoratori di circa 15 nazionalità e provenienti da vari continenti diversi”.

Di certo una giornata da dimenticare per la Red Bull, ma fortunatamente si è risolto tutto nel migliore dei modi. Lo stesso non si può dire del giornalista che ha dato vita a questa spiacevole situazione… La prossima volta farà sicuramente più attenzione.


Autore: Marco Sassara@marcofunoat

Foto: Red Bull – Formula Uno

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Marco Sassara