Formula 1

Renault: i team ‘clienti’ scompariranno presto

Renault: i team ‘clienti’ scompariranno presto


Una questione della quale se ne stava parlando poco negli ultimi tempi, ma tornata prepotentemente di moda quest’anno, è quella riguardante i Team B (o clienti). Il motivo è presto detto: la Racing Point RP20, fotocopia sputata della Mercedes W10 (vettura 2019), ha messo in mostra indubbie doti velocistiche sin dai test di Barcellona richiamando su di sé gli occhi dei tecnici di Renault e McLaren. Per non contare anche le polemiche legate alla somiglianza tra la Haas VF20 e la Ferrari SF90, più smorzate dal momento che il team americano non è sembrato in grado di impensierire le vetture di medio-alta classifica (parliamo della quarta – quinta posizione del campionato costruttori).

Contrariamente a quanto si possa credere però, lasciando un intervento in merito a ‘Motorsport.com’, il team manager della Renault, Cyril Abiteboul non si è mostrato assai preoccupato… La lotta al quarto posto nel 2020 potrebbe essere già ‘compromessa’, però guardando al futuro, il francese è certo che non si ripeteranno situazioni di questo tipo. Soprattutto per via del massimale di spesa fissato per le stagioni a venire: “La nascita di Team B poteva essere una preoccupazione quando non c’era un budget cap o in una situazione in cui fosse stato sufficientemente alto da permettere che la griglia continuasse a rimanere su due livelli”.

Racing Point RP20

“Ora che abbiamo fissato un budget cap abbastanza basso da rendere la griglia più compatta, sono curioso di vedere cosa succederà a queste collaborazioni tra squadre. In questo momento la Mercedes può lasciare tranquillamente che la sua vettura venga copiata dalla Racing Point. Il fatto che sia consentito o meno non è importante adesso, sto dicendo che per loro non è un problema aiutarli a rendere l’auto più competitiva”. Ricordiamo che la FIA ha svolto un’indagine ed ha giudicato la RP20 perfettamente legale. Anche se Abiteboul è sembrato voler sorvolare sull’argomento, probabilmente ci si ritornerà qualora il team di rosa vestito dovesse essere stabile dietro ai top o ‘peggio’ riuscisse a lottare per i podi…

Sono molto curioso di vedere cosa accadrà nel 2022 ha continuato il managing director della losanga. “Al momento abbiamo un sistema a due livelli che protegge tre squadre, ma in futuro non sarà più così. Grazie al budget cap chiunque sarà una minaccia. Ciò cambierà le carte in tavola rendendo i fan i veri vincitori. Per questo motivo mi sento molto più rilassato su come andranno le cose dopo il 2020 rispetto a quanto non lo sia adesso”. Questo è ciò che un po’ tutti si augurano alla fin fine. Ci sta voler creare uno sport più avvincente, ma la Formula Uno deve risultare attraente mantenendo il proprio DNA. Ovvero quello di avere dieci squadre e dieci vetture diverse tra loro.

Toto Wolff e Cyril Abiteboul

Raggiungere l’obiettivo attraverso la standardizzazione di troppe componenti e/o permettendo ai Team B (di cui oltre alle sopracitate fa parte anche l’AlphaTauri) di avvalersi del Know-how dei propri fornitori non è decisamente la strada giusta da percorrere. Aver rimesso mano al regolamento finanziario potrebbe esser stata una mossa azzeccata, però per vedere quanto occorrerà attendere ancora 2 anni… Facile ora rilasciare commenti positivi.

Esamineremo in seguito l’impatto che questa scelta avrà sui rapporti di forza interni alla categoria. Non è nemmeno detto che avere un tetto fissato appiattisca necessariamente il livello delle vetture: è nei momenti di difficoltà che nascono le idee migliori… Aspetterei prima di parlare. Il 2022 è ancora molto lontano.


Autore: Marco Sassara@marcofunoat

Foto: Alessandro Arcari – @BerrageizF1 – Renault

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Marco Sassara