Formula 1

Sviluppo aero 2020: un grande upgrade e due Kit speciali

Sviluppo aero 2020: un grande upgrade e due Kit speciali


La lunga sosta determinata dal coronavirus e i cambiamenti regolamentari che FIA, Formula Uno e team hanno deciso di adottare per gli anni a venire (approfondisci qui) hanno condizionato, e condizioneranno il lavoro all’interno delle squadre. I tecnici, abituati a progettare, realizzare un modello e studiarne il comportamento tramite supporto virtuale (CFD) e galleria del vento, in questo periodo hanno dovuto accontentarsi del solo pc e dei soli strumenti di simulazione

Quali sono le maggiori difficoltà che i tecnici si sono ritrovati ad affrontare? Come proseguirà la corsa allo sviluppo ora e durante la stagione 2020? Domande a cui Andrew Green, direttore tecnico Racing Point (team che ha la possibilità di lavorare con solamente il 50% dei dipendenti fisicamente in loco), ha risposto nel corso di un’intervista rilasciata ad ‘Auto Motor und Sport’.

Interessante conoscere come ci si è approcciati allo smartworking e come questo abbia impattato sui processi interni: “Già prima della pausa, eravamo preparati per questo. Tutti hanno portato a casa i loro computer e macchine CAD. Siamo stati in grado di testare questo nuovo modo di operare una settimana prima di chiudere.” Ricordiamo che la Racing Point, avendo base nel Regno Unito, ha chiuso la propria fabbrica circa 10 giorni più tardi rispetto, ad esempio alla Ferrari. Funziona. Ci sono pro e contro, ma la linea di fondo è che stiamo ottenendo gli stessi risultati di prima. Siamo vicini al 100 percento di efficienza.

Racing Point RP20

Sicuramente dopo che il rischio Covid sarà terminato molti continueranno a lavorare da casa. Il mondo si è accorto delle potenzialità di Internet, non che prima non ne fosse a conoscenza, ma ora che ha avuto modo di apprezzarne anche i benefici, difficilmente vorrà rinunciarne. Tuttavia qualcuno sul campo servirà sempre e comunque, il computer è un mezzo potente, ma in F1, come in altri ambiti, non si può fare affidamento solo su questo potente mezzo per indirizzare il lavoro nella giusta direzione… Ed ecco che l’effetto del lockdown non poteva che essere uno: Lo sviluppo è stato completamente interrotto. Abbiamo dato il via alla nostra prima serie di test in galleria del vento solamente nell’ultimo fine settimana di maggio, test della durata di circa 10 settimane”.

L’utilizzo della galleria del vento comporta dei tempi lunghi… Sarà importante organizzarsi, lo era prima ed ora lo sarà senz’altro ancora di più. Per diverse ragioni: “Attualmente stiamo pianificando il modo in cui ci avvicineremo alla seconda metà dell’anno e alla prossima stagione. Sarà un approccio completamente nuovo. Al momento dello stop esistevano delle regole, adesso ce ne sono delle altre, completamente diverse. Ciò ha richiesto una riorganizzazione completa. Per questa stagione avremo meno aggiornamenti del previsto. Non abbiamo nemmeno avuto modo di utilizzare ciò che avevamo preparato per Melbourne. Non abbiamo toccato il veicolo da allora.”

Quindi quanti macro step evolutivi dobbiamo attenderci nel 2020? Per Green difficile dirlo. Non si sanno ancora con esattezza nemmeno quante gare si riusciranno realmente a disputare… Però a parte piccoli upgrade, molto probabilmente ve ne sarà solamente uno in grado di correggere e migliorare le qualità della vettura in modo significativo: “Mi aspetto che dopo questa fase di sviluppo iniziale ce ne sarà solo un’altra importante tra circa due mesi. E ovviamente dei Kit speciali per Spa e Monza. Al momento sono previste otto gare in dieci settimane. Un primo importante aggiornamento potrebbe garantire un vantaggio per gran parte della stagione. Non sappiamo quanto tempo durerà il campionato e quante gare avremo…”

Racing Point team work

Se avremo un dopo Monza, avremo circa due terzi della stagione alle spalle e non avremo il tempo per effettuare più di un ulteriore upgrade, oltre al fatto che ci è permesso testare il 20 percento in meno in galleria del vento da adesso fino alla fine della stagione e l’anno prossimo saremo soggetti ad un’ulteriore riduzione”. Dalla prossima pausa invernale infatti inizierà un nuovo meccanismo di sviluppo definito ad handicap (leggi qui) che andrà ad avvantaggiare le squadre ‘più deboli’ e a limitare chi in sostanza ha vinto o ha lottato per la conquista del titolo mondiale.

Tema al quale bisogna iniziare a pensare già da ora, soprattutto per una Racing Point ambiziosa, pronta già dal 2020 a lanciare la sfida (dopo i test invernali si vedeva addirittura davanti alla Ferrari) ai top team: “Il tempo extra in galleria del vento non sarà decisivo per il successo o il fallimento. In generale, il tempo nella galleria del vento sarà notevolmente limitato rispetto a prima. Dato che potremo sviluppare da zero l’auto del 2022, ci troviamo di fronte alla situazione precaria in cui ci sarà più lavoro da fare con meno opportunità di test. Quindi ora vogliamo lavorare sull’auto del 2021 il più possibile”.


Autore: Marco Sassara@marcofunoat

Foto: Alessandro Arcari – @BerrageizF1 – Formula Uno

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Marco Sassara