Formula 1

Alonso: è ancora F1. Nel 2021 il ritorno con Renault

Alonso: è ancora F1. Nel 2021 il ritorno con Renault

Alonso è tuono e tempesta, destinato a creare un boato, a squarciare il cielo dell’estate come un temporale impetuoso. Alonso è vento e burrasca, un’onda anomala pronta a sovvertire le regole della natura. Alonso è terremoto ed eruzione, un vulcano dormiente che si risveglia per investire il mondo con il suo fuoco. Un ritorno intenso, dai contorni romantici, una storia nella storia, che conserva il fascino di un’eterna prima volta.

Alonso come l’Ulisse dantesco, mai pago, mai sazio, sempre pronto ad andare oltre ai limiti. Quelli imposti dalla ragione, dalla logica, dall’età. Dopo il lungo peregrinare, le battaglie, le vittorie, i naufragi, eccolo pronto a rimettersi in viaggio, destinazione Itaca. Fernando ritorna a casa, sotto le insegne del giallo Renault. Il colore che lo ha consacrato, consentendogli di brillare anzitempo, di conquistare l’olimpo nel cuore acerbo della sua giovinezza.

Fernando Alonso, due volte campione del mondo

Un sodalizio fecondo, quello con la casa della losanga, grazie a cui Nando ha ottenuto i suoi due titoli mondiali. Un biennio dolce amaro, tra il 2008 e il 2009, nel quale Renault ha fatto da chioccia, un’amorevole balia con cui trascorrere due anni di esilio in attesa del poi. Un sogno che non si è realizzato e ha assunto i contorni di un incubo. Il binomio Alonso-Ferrari non ha riportato il titolo a Maranello e non ha prodotto nessun alloro. Un amore forte, possente, che si è affievolito a causa di una routine deludente, fino a consumarsi nel più bieco rancore. Storie già viste, sorrisi amari. La Rossa prende, pretende. La Rossa delude, offende.

Ma per Alonso non è ancora il tempo di dire basta. A 33 anni, dopo aver portato sulle spalle la sua croce, divorzia da Maranello, ma ancora non se la sente di abbandonare la pista. Allora decide di sposare la causa McLaren-Honda, confidando in una partnership rivelatasi poi disastrosa. Troppo acerbo il progetto, troppe le difficoltà di creare da zero un propulsore vincente nella complicata era turbo-ibrida. I fasti del passato fanno a pugni con le delusioni del presente, nefasti presagi di un’epoca grigia, tutta fumate, senza colori né onori.

Fernando Alonso nei box McLaren – Renault

Un cambio di rotta: la McLaren diventa Renault, ritrova il color papaya tanto caro alle sue origini. Eppure non matura abbastanza. Rimane nel limbo dell’anonimato, confortata da qualche misero punticino. Magra consolazione per chi ha ambizioni, storia e memoria. Minima soddisfazione per chi da troppi anni va in cerca di riscatto. Così Alonso decide di dire basta e il 14 agosto 2018 annuncia il suo ritiro. L’addio va in scena nella cornice di una commossa Abu Dhabi, con Hamilton e Vettel pronti a scortarlo nel suo ultimo giro, a rendergli onore tendendogli la mano, accompagnandone le ruote.

Ma, fin da subito, c’è stato il sospetto che si trattasse solamente di un arrivederci. La pulce nell’orecchio la mette il solito Flavio Briatore, che, intervistato appena prima del via, annuncia candidamente che rivedremo Fernando in F1. Una ragionevole certezza invece, arriva da Alonso stesso, che ha lasciato il cuore e un conto in sospeso nel circus. Lo spagnolo non si arrende, volge la mente e i propri sforzi altrove. Affronta gli ovali, diventa campione nel WEC, accarezza la sabbia dei deserti. Sbanca Le Mans e si appresta ad assaltare la Tripla Corona andando alla ricerca della vittoria nella mitica 500 Miglia di Indianapolis. Ma in fondo non dimentica le sue origini.

Alonso trionfa a Le Mans

8 luglio 2020. La storia continua. Alonso sta per scrivere un nuovo capitolo della sua incredibile esistenza. Nel 2021 sarà al via del campionato di F1, in Renault, al fianco di Esteban Ocon. Un’altra squadra da far crescere, da portare al vertice. Qualche timido passo in avanti si è visto lo scorso weekend, nella gara inaugurale della stagione. Ancora troppo poco per offrire garanzie, ma si tratta comunque di un piccolo segnale in grado di confermare un trend positivo. Fernando, ancora una volta, accetta la sfida.

E si tratta di una sfida ragionata, di una scommessa che potrebbe anche rivelarsi vincente, se certi requisiti saranno rispettati. Costanza nel rimanere intorno a metà classifica, stabilità del progetto, libertà massima a Marcin Budkowski, sfruttamento ottimale dei nuovi regolamenti tecnici previsti per il 2022. Ecco i cardini in cui Alonso ripone la sua fiducia. L’asturiano ha intrattenuto una fitta corrispondenza con Cyril Abiteboul nel corso dell’inverno per essere informato sugli sviluppi e sui progressi della squadra. Tra le altre cose può contare su volti noti: Remy Taffin, capo motorista, era il suo ex ingegnere di pista; Alain Permane, direttore sportivo, era tra le fila della Renault nel biennio 2008-2009. Inoltre ritroverà Pat Fry, con il quale aveva già avuto modo di lavorare sia in McLaren che in Ferrari. Un organico di tutto rispetto, che, unito alla rivoluzione regolamentare potrebbe regalare sorprese e soddisfazioni.

Nei giorni scorsi le dichiarazioni di Abiteboul avevano suggerito l’ipotesi del ritorno di Alonso. L’AD Renault aveva infatti comunicato ai propri meccanici che il nuovo pilota sarebbe stato in realtà “una vecchia conoscenza“, qualcuno con cui in passato “si erano già trovati a lavorare“. Rincarando la dose ha poi annunciato: “punteremo su un pilota importante“. Ieri, quella che pareva essere solo una suggestione, ha preso forma, rimbalzando come notizia data per attendibile sulle testate di tutto il mondo. Oggi finalmente è diventata una certezza.

Cyril Abiteboul, team principal Renault F1 Team

Questa mattina Alonso posta, tra le IG stories, un filmato di una sua pedalata, accompagnata dalle note marziali della colonna sonora del film “Ritorno al futuro”. L’urlo mondiale di Fernando anticipa di poco l’annuncio ufficiale sul sito Renault. Alcuni minuti dopo è la volta di un video che mostra il volto del campione di Oviedo. Alle 13 finalmente scocca l’ora del comunicato.

La firma di Fernando Alonso fa parte del piano del Groupe Renault di continuare il suo impegno per la F1 e di tornare ai vertici del settore. La sua presenza nel nostro team è una risorsa formidabile a livello sportivo ma anche per il marchio a cui è molto legato. La sua esperienza e determinazione ci consentiranno di ottenere il meglio l’uno dall’altro per portare il team verso l’eccellenza richiesta dalla moderna F1. Insieme a Esteban, la sua missione sarà di aiutare il Team Renault DP World F1 a prepararsi per la stagione 2022 nelle migliori condizioni possibili” Queste le parole di Abiteboul. Fernando aggiunge:

La Renault è la mia famiglia, rappresenta i miei ricordi più cari in Formula 1 con i miei due titoli mondiali, ma ora guardo al futuro. Con un’immensa emozione sto tornando dalla squadra che mi ha dato la mia prima possibilità a inizio carriera e che ora mi dà l’opportunità di tornare ai massimi livelli. Ho principi e ambizioni in linea con il team. I loro progressi di questo inverno danno credibilità agli obiettivi per il 2022. Condividerò la mia esperienza con tutti, dagli ingegneri ai meccanici e ai miei compagni di squadra. Il team vuole e ha i mezzi per tornare sul podio. E io anche.


Autore: Veronica Vesco – @VeronicagVesco

foto: FerrariRenault

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Veronica Vesco