Binotto: progetto SF1000 “sotto indagine”
La debacle Ferrari è innegabile e sotto gli occhi di tutti: dopo una qualifica difficilissima, oggi è arrivato un altro disastro con entrambe le vetture fuori dopo pochi metri. Vettel, assolutamente incolpevole, si è trovato la vettura di Leclerc addosso. Danni non rimediabili per entrambe le monoposto con ritiro immediato per il tedesco e dopo nemmeno tre tornate per il giovane monegasco. Per Charles un errore grave, nello stile paragonabile all’irruenza cieca del primo Verstappen. Tanto Leclerc era apparso maturo sette giorni fa, quanto oggi è rimasto vittima di un’irruenza ingenua, fuori luogo e priva di sguardo in prospettiva di gara.
Andiamo a sentire le parole del team principal Mattia Binotto, che guarda all’oggettività dei fatti ma chiede unità. “Rivedendo le immagini, è ovvia la responsabilità di Charles nell’episodio, anche se non c’è alcuna intenzione. Penso sia difficile accettare una tale conclusione, in un fine settimana per noi già iniziato male e in salita. Credo che, più che guardare alle responsabilità cercando i colpevoli, dobbiamo pensare a lavorare in modo molto unito per migliorare la vettura prima possibile, cercando di non partire più da metà griglia.”
Dopo un fatto del genere, è lecito chiedersi come sia stato vissuto il “dopo pista” fra i due piloti del Cavallino: “Ho parlato con entrambi, non c’è alcun problema fra loro. Charles ha riconosciuto l’errore e Sebastian è dispiaciuto. Credo, però, che dispiaccia a tutti noi per quanto accaduto, perchè stiamo profondendo molti sforzi e terminare una gara così non è il modo giusto.”
Binotto, sempre ai microfoni d Sky Sport F1, passa ad un’analisi d’insieme: “In questa fase della stagione in cui non siamo competitivi, diventa importante fare punti: il grande rammarico avendo avuto fuori entrambe le vetture, è stato non aver massimizzato quello che era il nostro potenziale in questo weekend.”
Il doppio istantaneo ritiro delle Rosse ha privato i team dei dati e dell’osservazione sulla lunga distanza degli aggiornamenti portati per i GP di Stiria: “Non abbiamo potuto vedere la macchina in condizioni d’asciutto e confrontarla con quella della scorsa settimana.”
La frase più significativa che rende la complessità del quadro, è quella conclusiva: “Non siamo dentro una situazione banale. La prima cosa da fare è capire l’origine del problema, che può riguardare non una sola parte della vettura, ma anche la metodologia, il progetto e il concetto di base. In questa situazione, è cruciale essere aperti, osservando e analizzando tutto, in modo da virare nella direzione giusta.”
Parole preoccupanti, che rendono l’idea dello spiazzamento che il comportamento della SF1000 ha generato nella squadra. Ferrari deve assolutamente trovare il bandolo della matassa per non continuare a brancolare nel buio. Vedremo in Ungheria la prossima settimana se si potranno trovare, se non delle risposte, almeno delle indicazioni stabili pe uscire da questo impasse.
Autore: Elisa Rubertelli – @Nerys__
Foto: Ferrari
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Mamma mia quanti giri di parole per non dover ammettere che la macchina 2020 era stata concepita esclusivamente intorno al motore super-baro. A questo punto l'ingenuità della GeS nello sperare che nessuno protestasse contro un’unità motrice del genere. Quelli della Mercedes, al contrario riescono a camminare sempre sul filo dei regolamenti (spesso anche un po’ più in là) senza mai esagerare troppo. Questo sarà un’annata più brutta pure del 2014. E vorrei dire, attenta dirigenza, perché figuracce del genere, intaccano il prestigio del brand (vetture di serie), tanto a voi caro e tanto remunerativo.