Dichiarazioni

Ferrari-Elkann: non siamo competitivi per una serie di debolezze strutturali che esistono da tempo

Ferrari-Elkann: non siamo competitivi per una serie di debolezze strutturali che esistono da tempo


Finalmente dopo mesi d’assenza arriva la prima dichiarazione ufficiale di John Elkann (presidente Ferrari e della holding Exor) in merito al difficile momento affrontato dalla Casa di Maranello. L’imprenditore è stato invitato a parlare, intervistato da Pier Bergonzi per ‘La Gazzetta dello Sport’, del nono titolo conquistato dalla Juventus (squadra di cui è presidente il cugino Andrea Agnelli), ma poi la conversazione si è spostata ovviamente sul tema a cui i fan della Formula Uno sono certamente più interessati: cosa dobbiamo attenderci dalla Ferrari nel prossimo futuro? Oramai la stagione 2020 è bella che buttata… Occorre tentare un recupero per affrontare al meglio il 2021 (vedremo comunque senza troppe aspettative), ma come ci si preparerà in ottica 2022 (anno in cui subentrerà il tanto atteso cambiamento regolamentare)?

Prima di spostarsi sul piano sportivo, John Elkann ha voluto evidenziare i meriti dell’amministratore delegato Louis Carey Camilleri, soprattutto per gli ottimi risultati ottenuti dall’azienda: “Essere presidente della Ferrari è un’enorme responsabilità, che sono contento di condividere con Piero Ferrari e con tutti quelli che ci lavorano. Ferrari è una realtà unica, con sole poche migliaia di clienti, ma in grado di far sognare centinaia di milioni di persone nel mondo. È una società che sa unire bellezza e prestazioni. Ha radici profonde, a Maranello in Emilia, in Italia e sa parlare al mondo… Nell’insieme la società gode di ottima salute. Sotto la guida di Camilleri è riuscita ad esprimersi con grande vitalità. Lo abbiamo visto dai risultati, dalla capacità di presentare cinque nuovi prodotti come mai accaduto prima d’ora, fino alla perfetta gestione dell’emergenza sanitaria. Gioie e preamboli però fanno presto a terminare, così ci si può concentrare sul tasto dolente: il reparto corse della Scuderia.

Momento difficile

“La Formula Uno è caratterizzata da cicli vincenti. Red Bull ha dominato grazie alla capacità aerodinamica e ora Mercedes lo sta facendo per la grande abilità nelle tecnologie del motore ibrido. Quest’anno non siamo competitivi” afferma il presidente evidenziando un primo problema ciò è dovuto anche ad errori di impostazione della macchina. Poi continua quasi a voler stilare un elenco:Abbiamo riscontrato una serie di debolezze strutturali che esistono oramai da tempo nell’aerodinamica e nella dinamica del veicolo. In più abbiamo perso anche in potenza motoristica. Il risultato? “La SF1000 non è competitiva. Lo si è visto in pista e lo si vedrà ancora”.

La Ferrari SF1000 di Sebastian Vettel

Obiettivo: aprire un nuovo ciclo mantenendo la fiducia in Binotto

Il nostro target è quello di cominciare un nuovo ciclo dal 2022 quando cambieranno le regole. La Ferrari c’è sempre stata e ci sarà sempre. Torneremo ad essere competitivi e punteremo di nuovo a vincere. C’è fiducia nella squadra”. E anche quest’anno si vince l’anno prossimo… Anzi no, tra due. Almeno John Elkann è stato onesto con i tifosi. Raddrizzare la stagione è complicato, ma resta complicato anche ritrovare competitività per la prossima, dal momento che in inverno non si potrà agire in completa libertà. Da qui il focus puntato già sul 2022.

E per farsi trovare pronta, la dirigenza ha deciso (almeno sembra) di scommettere ancora su Mattia Binotto (team principal), ritenuto l’uomo giusto in grado di riportare la Rossa al top della categoria: Binotto? Ha tutte le competenze e le caratteristiche per permetterci di aprire un ciclo vincente. Era in Ferrari con Todt e Schumacher. Sa come coniugare ambizione e concretezza. Con lui si riparte da una base chiara: conosciamo le nostre debolezze e vogliamo andare oltre per ricominciare a vincere assieme a piloti giovani e ambiziosi come noi”.

Leclerc-Sainz fulcro della nuova era Rossa

Negli ultimi 10 anni abbiamo avuto fuoriclasse come Alonso e Vettel ma è più difficile ricostruire un ciclo e chiedere pazienza a chi ha già vinto rispetto a chi ha il futuro davanti a sé” ha affermato, forse a voler giustificare il fatto che nel 2021 la squadra si presenterà ai blocchi di partenza senza un campione del mondo al volante di almeno una delle sue vetture. Ciò non accadeva dal 2007 quando allora alla guida c’erano Felipe Massa e Kimi Raikkonen, con il finnico che vinse l’iride proprio quell’anno. Bisogna iniziare a mettere le fondamenta per costruire qualcosa di importante ha proseguito. “Le nostre intenzioni le si possono intuire anche guardando alla durata del contratto stipulato con Charles. Leclerc e Sainz prenderanno casa a Maranello per stare vicini il più possibile ai nostri ingegneri. La nuova macchina sarà frutto anche del loro contributo”.

Charles Leclerc, Ferrari, stagione 2020

2022: nuove regole e la sfida data dal budget cap

Non poter sviluppare l’auto durante quest’inverno ci penalizzerà molto. Siamo realisti e coscienti delle debolezze strutturali della macchina con la quale conviviamo da un decennio e che il passaggio all’ibrido ha sottolineato”. Il presidente insiste sulle debolezze strutturali, però non sono molto d’accordo. Sono noti i problemi per esempio che la Rossa proprio nel periodo a cui fa riferimento John Elkann palesava in termini di galleria del vento e mancanza di correlazione dati. Sono stati fatti anche degli investimenti… Non hanno portato a niente? A quanto pare no dato che questi temi sono ritornati d’attualità, ma andiamo avanti: “Noi abbiamo dato l’ok alle nuove regole che entreranno in vigore dal 2022. Questo perché riteniamo giusto che ci sia maggiore competitività all’interno della F.1, e non vediamo la limitazione data dal budget cap come un vincolo alla nostra capacità di vincere”.

Piuttosto la prendiamo come una sfida. I nostri manager, i nostri ingegneri e i nostri piloti troveranno dentro quei vincoli la forza e la creatività per riportare in alto la Ferrari. Personalmente non ho mai visto negli ultimi 10 anni uno spirito così coeso e così forte”. Considerazioni che senza dubbio fanno piacere, da qui anche la scelta di confermare e credere ancora in Binotto. Quasi a concludere non poteva mancare un commento riguardante le prestazioni di Lewis Hamilton, che se vincesse il titolo nel 2020 andrebbe ad eguagliare il record di Michael Schumacher con 7 mondiali conquistati: Hamilton è eccezionale. Può diventare il più vincente di sempre. Il suo passaggio dalla McLaren alla Mercedes fu una scelta intelligente e non ovvia” e gli va dato merito per aver accettato di correre un rischio che alla fine ha pagato.

Un pensiero per i tifosi

A concludere il presidente della Ferrari rivolge un messaggio ai tifosi, a cui, conscio del periodo, chiede di avere ancora un po’ di pazienza: “Stanno soffrendo tanto quanto noi e nonostante tutto continuano a darci grande carica. Perciò è importante essere onesti con loro: ci aspetta un percorso lungo. Quando Todt e Schumi aprirono quello storico ciclo venivamo da un digiuno ventennale che durava dal 1979”. L’importante per la Rossa non vedere ciò come un record da battere: dall’ultimo mondiale piloti (2007) son passati 13 anni, mentre dall’ultimo costruttori (2008) son trascorsi 12… Arrivare a 20 è un attimo.

John Elkann a colloquio con Mattia Binotto

Daremo tutto ad ogni GP promette infine “vedrete che anche Vettel farà la sua parte, ma non voglio creare illusioni. L’obiettivo è chiaro: fare il massimo in questi ultimi mesi del 2020 e nel 2021 per tornare a essere molto competitivi nel 2022! Ci saranno maggiori spazi di manovra e la competitività generale aumenterà. Difficile fare una stima ed è sbagliato creare false aspettative, ma entro il 2022 noi vorremmo tornare ad essere tra i più competitivi”.


AutoreMarco Sassara – @marcofunoat

Foto: Ferrari

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Marco Sassara