Formula 1

Le partenze arretrate condizionano Leclerc: pressione da rimonta?

Le partenze arretrate condizionano Leclerc: pressione da rimonta?


Charles Leclerc, un pilota dal talento eccezionale, indiscusso. In Ferrari soltanto da un anno e mezzo ha già regalato ai fan innumerevoli gioie considerando le potenzialità che la SF90 e ora la SF1000 gli hanno e gli potranno garantire. Come dimenticare la magnifica gara del Bahrain (Gp dominato e sfumato solamente per un problema verificatosi ad un cilindro del motore termico), le battaglie ruota a ruota con Verstappen in Austria e in Gran Bretagna (2019), la prima vittoria arrivata in Belgio e l’impresa compiuta a Monza impedendo ad Hamilton di togliergli il gradino più alto del podio con una difesa (al limite del regolamento) impeccabile. Da Ferrarista vengono i brividi solamente ripensandoci.

Di episodi così ce ne sono stati già tanti… Charles non perde mai occasione di brillare. Basti pensare ai sorpassi compiuti nella prima gara di questa stagione ai danni di Norris e Perez, per esempio. Ma Leclerc non è solo questo. Il monegasco, come tutti gli esseri umani, non è esente da errori, sbaglia e quando capita son dolori. L’ultimo errore, del quale si è assunto subito tutte le colpe è arrivato ieri alla seconda curva del Gp di Stiria. Charles parte dalla 14° posizione. Sa che deve recuperare, ma la SF1000 non ha potenziale… La pressione sale. Deve dimostrare di essere quel pilota che tutti si aspettano che sia, in grado di fare grandi cose, grandi rimonte. In curva due vede uno spiraglio, strettissimo sulla destra. Questione di attimi che portano la mente ad un’unica incontrovertibile conclusione: “Provaci!”. Il resto lo si conosce fin troppo bene.

Le condizioni della vettura di Charles Leclerc dopo il contatto con Hulkenberg e le barriere alla ‘Rascasse’, Monaco 2019

Purtroppo se Charles ha un limite al momento è proprio questo: la pressione da rimonta. Se guardiamo anche al campionato 2019, tutte le volte che Leclerc si è ritirato, non a caso (forse) partiva dalle retrovie. A Monaco la sua gara si chiude al nono giro nel tentativo di sorpasso sulla Renault di Hulkenberg alla ‘Rascasse’ (dove in precedenza aveva avuto la meglio di Grosjean con una gran manovra), partiva 15°. In Germania (gara strana per carità) pur scattando dalla 10° posizione al 29° giro è secondo, e in quella che sembrava una fase di gara molto promettente per Charles e la Ferrari, viene sorpreso dalle condizioni meteo e mette fine alle sua gara contro le barriere poste tra curva 16 e 17 (ripeto, quella domenica molti piloti sono arrivati all’errore, anche Hamilton ad esempio).

Leclerc contro le barriere poste tra curva 16 e 17 del Gp di Germania 2019

L’ultimo episodio riguarda il Brasile: Vettel parte 2°, mentre il monegasco in griglia è 14°. I due si incontrano al 60° giro e ingaggiano una battaglia per la quarta posizione che durerà sei giri e terminerà con il contatto che porrà fine alla gara di entrambe le vetture (colpa 50-50). Ovviamente ogni Gp fa storia a sé, e questo tipo di episodi potrebbe accadere in qualunque momento indipendentemente dalla posizione di partenza. Trovo curioso però il fatto che gli ‘unici’ drammatici errori (quattro contando l’episodio di ieri), commessi dal monegasco in gara, abbiano in comune proprio questo fattore: partenza dalle retrovie. Abbiamo visto, ad esempio in F2, come Charles si esaltasse in queste condizioni, cosa che però alla guida della Rossa è venuta finora a mancare.

Il momento chiave del GP del Brasile 2019

Il pilota è giovane, è solamente al suo secondo anno in Ferrari (terzo in Formula Uno), ma ha già dato prova di forza, determinazione, grinta, doti velocistiche e ha dimostrato più e più volte di essere un gran pilota nei duelli corpo a corpo. Forse scattare da dietro porta in Charles un surplus di pressione che lo mette in uno stato d’ansia ulteriore, comportando quella perdita di lucidità che in altri casi non è venuta meno, anzi.

Leclerc ieri ha sbagliato e assieme all’errore sono piovute critiche a valanga. Essere un pilota Ferrari comporta questo: essere considerato letteralmente un Dio quando fai bene, ed essere preso a calci, anche il giorno dopo, se sbagli. Charles è giovane e paga ancora un carattere agonistico troppo irruento in alcuni casi, ma come detto anche da lui stesso ieri sera sui social: “Imparerò da questo errore”. Sono certo che lo farà. Il carattere c’è, la determinazione pure. È solamente giovaneCrescerà!


Autore: Marco Sassara – @marcofunoat

Foto: Formula Uno

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Marco Sassara