Formula 1

Marko sentenzia: “troppa politica in Ferrari”

Marko è così: cristallino e provocatore, sincero al limite del paradosso e senza mezze misure. Ci ha abituati a sentenze impietose, a decisioni sofferte, a prese di posizione discutibili. Piloti come pedine di una scacchiera da giganti, sogni infranti senza nessun riguardo, tranne quello degli interessi, giubilo estremo per chi ha il potere di comandare, di indirizzare, di troncare. Carriere e speranze. Ma Helmut è coriaceo, scomodo, esagerato. Una voce fuori dal coro che si ascolta e si commenta volentieri. Nonostante gli eccessi e gli inevitabili scivoloni.

Marko è affezionato a Vettel, anche se le personalità in questione non potrebbero essere più diverse. Cinico per ruolo, e forse oltremisura, il primo. Empatico e genuino, nonostante la caratura, il secondo. Eppure qualcosa li lega. L’affermazione e i successi di Sebastian, creatura svezzata e consacrata dalla Red Bull. Momenti indimenticabili e preziosi per chi guarda, con logica lungimiranza, al bottino pieno. Dunque il “crudele” Helmut si scioglie nel parlare del suo pupillo, lo sprona e lo giustifica, in una salvifica dichiarazione:

Pur avendo l’impressione che la Ferrari non abbia una vettura capace di vincere il mondiale, non è concepibile pensare che Vettel e la Rossa siano fuori dalla lotta per il titolo. Naturalmente spero di sbagliarmi, poiché per il nostro sport è molto meglio se a contendersi il titolo sono due o più squadre. Non sono rimasto però sorpreso dalla separazione, perché già da qualche mese si erano percepiti dei segnali. In effetti penso che Sebastian abbia perso la fiducia nei confronti della Ferrari.”

La complicità tra Sebastian Vettel e Helmut Marko

Parole lapidarie, quasi brutali, ma molto sincere. Indicative di una situazione difficile, per opportunità e per circostanze. Vettel continua a coltivare un grande sogno, ma ancora prima un bisogno, di affermarsi con la Ferrari. Non lo chiede il suo status, non è una banale questione di prestigio o di moneta, si tratta piuttosto di una segreta ambizione, di un desiderio ardente e cosciente. Di vincere, di primeggiare, sulla Rossa che infiamma i suoi ricordi e quanto resta delle sue speranze. Marko approfondisce la questione:

Penso che Charles Leclerc sia un vero talento. Purtroppo attorno a lui gravitano troppi interessi politici. Questo a Vettel proprio non piace. Sebastian vuole solo premere il pedale del gas, vincere altre gare, ma assolutamente senza sprecare le proprie energie con inutili e controproducenti politiche di squadra. Mi auguro che la Ferrari gli offra l’opportunità per dimostrare quanto sa fare in quella che è la sua ultima stagione a Maranello.”

Marko lancia il sasso, insinua un sospetto che è già nella mente di molti tifosi: una Ferrari che guarda unicamente in direzione di Leclerc. Ora, pur essendo indubbio riconoscere il talento dello strepitoso monegasco, permangono delle riserve riguardo alla gestione dell’immagine di Charles. Troppo esposto, finanche idolatrato, estremamente incensato. Cosa che, non fosse per il carattere forte e fiero e la maturità del ragazzo, potrebbe divenire un’arma a doppio taglio.

Charles Leclerc, pilota della Scuderia Ferrari

Leclerc è persona estremamente umana, caparbio e sanguigno in pista. Gentile e altruista nella vita di tutti i giorni. Ha contattato Sainz, non appena saputo dell’annuncio, per condividere le emozioni, per scambiarsi le impressioni a caldo. Ha chiamato Vettel, per un saluto che sa di commiato, e per un grazie nei confronti di un campione da cui molto ha imparato. Semplice e schietto, già grande nell’anima, senza il bisogno di tutti gli inutili orpelli che lo circondano.

Helmut Marko continua la disamina nei confronti di Vettel, affermando: “Qualora Sebastian lasciasse la Formula Uno sarebbe una perdita enorme. Pensate: solo per il fatto di averlo accostato a Hamilton in Merdeces per la stagione 2021 si è creato un tumulto mediatico. Questo dice tutto. Purtroppo non penso che Toto Wolff gli offrirà questa chanche, dunque immagino che Seb debba prendersi un anno sabbatico, per poi tornare nel 2022. In fondo è ancora giovane. Per quanto ci riguarda abbiamo già i nostri piloti legati a contratti, Max Verstappen e Alex Albon. Tuttavia è noto, in Formula Uno le cose possono sempre cambiare. Ne sapremo di più a stagione terminata.”

il quattro volte campione del mondo Sebastian Vettel

Ancora una volta l’ex pilota austriaco lancia il sasso, ammicca, poi ritrae la mano. Vuole forse giocare una partita da spettatore, suggerendo le mosse, senza giocare a carte scoperte? La prima sfida ha inizio tra poco, nel cuore della Stiria. Montagne, come quelle amate da Vettel, che ammette: “La pista austriaca è simile a una giostra velocissima, che gira senza posa. Ma io l’adoro, anche perché si gareggia in altura e amo la montagna. Dobbiamo essere realisti ricordando i valori espressi in campo in occasione dei test. Ma questo non significa che partiremo da sconfitti“.

Vettel suona la carica, tra speranza e saggezza. Marko sostiene la riscossa del suo ex pupillo, tra provocazioni e schiettezza. Nel mezzo, ormai, solo pochi giorni di attesa. Per un inizio inconsueto e desiderato. Dall’Australia all’Austria, due lettere in meno e pochi giri di parole. Ora tocca ai motori, davvero. E si rinnova la nostra vigilia, la nostra scintilla. Il cuore che pulsa nonostante un anno depauperato e sbagliato. Nella consueta attesa di una battaglia, di un sorpasso, di un istante intenso che sa di afflato.


Autore: Veronica Vesco@VeronicagVesco

Foto: Ferrari

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Veronica Vesco