Formula 1

Una Ferrari troppo brutta per non essere vera

Una Ferrari troppo brutta per non essere vera


Non adontatevi se ce la prendiamo con Binotto. Amiamo trovare i capri espiatori. D’altronde, La satira non è lavoro da lima ma da scalpello. E colpisce tutti. Nel passato è toccato a Domenicali, Mattiacci, Arrivabene. Oggi lui è al comando della Rossa. Un comando che ha fortemente voluto. Dunque: onori e oneri. La Ferrari che abbiamo visto all’opera fra le montagne bibitare è una roba da burletta, da B movie dell’orrore. Una vergogna, un “de profundis” visto poche volte. Troppo brutta per non essere vera.

Basti una sola riflessione: stesso regolamento, stesse gomme, stesso circuito. Con i tempi della SF90 (che in Austria era in pole nel 2019) la Ferrari sarebbe partita fra i primi tre. La SF1000 si è beccata dalla progenitrice nove decimi.  Mediamente un secondo in gara dalla Mercedes

Bottas. Voto: 10. Freddo come il ghiaccio, il finnico non ha sbagliato nulla. Comincia sempre bene. Chapeau. Però ci vuole continuità. Speriamo che si stia “rosberghizzando”?

Leclerc. Voto: 10. Mi ha, ci ha fatto sognare. Ultimi giri spaziali, complice una poco di fortuna (che non guasta mai) e grande quanto inaspettato risultato. Se la poesia esiste nello sport (ed esiste) l’abbiamo vista all’opera con Charles domenica, in quei frangenti e in quei sorpassi fatti con un trattore rosso…

Vettel: Voto: 5. Si lo so, si è girato di nuovo, e il plotone di esecuzione non aspettava altro. Inutile infierire. 

Hamilton. Voto: 5. Sua maestà m’è parso… come dire, distratto, non concentratissimo sull’obiettivo sportivo. Occhio che le gare non sono tantissime quest’anno…

Fia e penalità varie. Voto: ridicoli. Alla fine facciamo prima a tirare la monetina in aria. Penalità?Testa o croce…

Mercedes in nero. Voto: 6 e mezzo. Lodevole l’iniziativa, bellissima la livrea… ma nulla mi toglie dalla testa che abbia contribuito non poco al surriscaldamento delle ex frecce d’argento. Per ora la Mercedes sembra un missile, ma fragile. Ci tocca sperare in questo (sic!) per evitare di avere un lungo monologo di due anni. Dopo averne visti già sei…

Team Red Bull. Voto: 12. Io li odio. E li amo. Ma “che cagnacci che sono”. Le provano tutte per infastidire l’avversario, per creare scompiglio, per portare a casa il risultato. Questo è quello che deve fare un team di Formula Uno perché, parliamoci chiaro, l’importante non è partecipare.

Red Bull. Voto: 0. Dai, ha un che di poetico la serie di dichiarazioni roboanti delle lattine volanti e poi… in gara… puff… 

Ferrari. Voto: rosso opaco (2). La Ferrari sembra una nave senza nocchiero in gran tempesta (non me ne voglia Dante). Non c’è né capo né coda. Solo una grande confusione. Mi domando come sia possibile che la Rossa abbia accettato la visione della Formula Uno targata FIA-Liberty Media, una roba che Enzo avrebbe defenestrato Todt e il baffone al volo. Una Formula Uno bloccata sostanzialmente per due anni (il 2014 non ha insegnato nulla?), soprattutto sapendo di essere indietro rispetto alla concorrenza! Cos’è questo se non autolesionismo tafazzista?

Pu Ferrari. Voto: il re è nudo. Ormai lo hanno capito anche i sassi. La Ferrari ha raggiunto un accordo con la FIA che, probabilmente, ha scoperto qualche trucco nella PU dello scorso anno. Risultato: la Rossa è diventata la valletta di Todt. Io non ci volevo credere, ma i fatti sono evidenti, come il rumore da nanopeto (microfono o non microfono) del nuovo motore ibrido della Rossa. Si poteva gestire in un altro modo? Certo che sì. E il silenzio assordante della Ferrari sembra più di un’ammissione di colpa.

Binotto. Voto: 4. Questa è la sua Ferrari sia tecnicamente che nell’organigramma. E per ora non v’è nulla di cui essere soddisfatti.

Dichiarazioni del TP Ferrari nel fine settimana. Voto: 0. “Sfanculato” (scusate il francesismo) da Vettel per la gestione del “divorzio”, è parso per tutto il fine settimana un re travicello. Il colmo nel dopo gara quando ha ammesso candidamente che alla PU mancavano cavalli. Tra l’altro, nessuno che abbia messo il dito nella piaga chiedendo al diretto interessato come mai siamo passati da un motorone che sembrava un missile ad uno che, vabbè, l’avete visto tutti… inutile infierire ancora.

Aggiornamenti SF1000. Voto: “i sogni son desideri…”

Ho finito di credere agli sviluppi Ferrari da circa 10 anni. Ho il motivato sospetto, complici anche i regolamenti, che la Ferrari farà un’annata in stile 2014.

“Manca la correlazione fra i dati in galleria e la pista”. Voto: e basta! Quando a Maranello sono disperati tirano fuori l’asso nella manica… la mancata correlazione. Da oltre due lustri. Ora, le cose sono due. O gli altri sono tutti dei geni (nessuno lamenta tale problema) oppure…

McLaren. Voto: 7. Finalmente si comincia ad intravvedere la fine del tunnel.

Comunque, non preoccupatevi. La Ferrari avrà l’occasione di rifarsi fra una settimana… (si scherza eh!), mentre tutti si chiedono che fine abbia fatto il loquace (di solito) Marko

P.S.: vi lascio con un piccolo dilemma filosofico: esiste la dirigenza Ferrari?


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Pubblicato da
Mariano Froldi