Analisi Qualifiche Gp di Spagna
Le qualifiche del Gp di Barcellona non ci hanno regalato grosse sorprese almeno nella lotta per le prime tre posizioni. Non ci voleva un grande esperto di Formula 1 per capire che prima e seconda posizione era una battaglia destinata alle due Mercedes, con Max Verstappen che non aveva nessun rivale per aggiudicarsi la terza posizione. Per il team di Brackley questa è la pole position numero 6 della stagione e la numero 100 dell’era ibrida. Dietro alla RB16 di Max ecco spuntare le due Racing Point, quarta con Perez e quinta con Stroll. Il team di Silverstone aveva nascosto molto bene le prestazioni durante le libere ma è tornata ad essere veloce quando contava. Non male anche Albon che, seppur lontano “anni luce” dal compagno di squadra, è riuscito comunque a cogliere il sesto posto in griglia.
E la Ferrari? Le prestazioni della Rossa non sono state brillanti. Leclerc partirà in nona posizione mentre Vettel in undicesima.
Hamilton è riuscito a realizzare il suo miglior giro nel Q3 al primo tentativo e, Bottas, nel secondo è riuscito a migliorare ma si è dovuto accontentare della seconda posizione a soli 59 millesimi dal leader. Se osserviamo i best sector di entrambi possiamo notare che, per la pole position, è stato fondamentale il terzo settore. In questo tratto di pista, il più lento del circuito, Lewis è riuscito ad infliggere 140 millesimi a Bottas, mentre nei primi due era stato leggermente più lento. Valtteri, come potete vedere dall’ideal lap, non è stato perfetto nel suo giro. La possibilità di migliorare di 58 millesimi non gli avrebbe comunque consentito di acciuffare la prima posizione per 1 solo millesimo di secondo. Il finlandese al termine delle qualifiche era piuttosto deluso, confermando ai microfoni dei giornalisti quanto scritto sopra: “Sapevo che sarebbe stata una sessione con distacchi molto contenuti tra me e Lewis. Il suo primo giro è stato semplicemente migliore. Ho avuto piccoli problemi nell’ultimo settore. La partenza sarà la mia migliore opportunità per cercare di scavalcare il mio compagno. di squadra”.
Malgrado Mercedes non sembri avere gli stessi problemi di settimana scorsa sulle gomme un po’ di preoccupazione c’è. Basta controllare il giro di lancio che, i piloti della scuderia anglo-tedesca, affrontano in modo molto lento per non stressare le gomme. Loro se lo possono permettere perché hanno la possibilità di scaldare le anteriori utilizzando il DAS, mentre gli altri sono costretti ad accelerare la marcia potendo creare potenzialmente qualche problema in più sui compound, specialmente nell’ultimo settore quando soffrire di overheating alle posteriori risulta piuttosto semplice. Questi concetti sono stati espressi anche da Hamilton al termine delle qualifiche: “Fisicamente è molto faticoso con queste temperature. Le gomme soffrono. Ecco perché guidiamo così lentamente nel giro di riscaldamento. Sarei potuto andare più veloce nel secondo giro. Fortunatamente, il primo è bastato per la pole“.
Per Verstappen era fondamentale cogliere il terzo posto per avere delle chance nella gara di domani. Se ci concentriamo sui tempi del pilota olandese, si può notare che la situazione è similare a quella vista ieri. Sebbene nel primo settore il crono sia in linea con quello della Mercedes, in quello centrale e finale paga parecchi decimi rispetto alle Frecce Nere. La RB16 deve crescere sia a livello aerodinamico che meccanico per poter infastidire la W11. Anche senza “party mode” la vettura tedesca sembra avere qualche decimo di vantaggio nei confronti della scuderia di Milton Keynes. In gara il divario solitamente è minore ed è per questo che Max, al termine delle qualifiche, era abbastanza soddisfatto “In gara, la Red Bull è solitamente più vicina alla Mercedes. Siamo stati terzi per tutto il weekend. Ecco perché non mi aspettavo di più. I long run di ieri sono stati buoni. Spero di poter sfidare la Mercedes in gara“
A Maranello non possono essere felici del risultato ottenuto in queste qualifiche (clicca qui per leggere l’analisi della telemetria). Vettel non è riuscito a qualificarsi nel Q3 e Leclerc ha ottenuto solo il nono tempo. Già da ieri parlavamo di una Rossa in difficoltà nella simulazione di qualifica ma leggermente più performante sul ritmo di gara. Era fondamentale qualificarsi più avanti possibile perché, su questa pista, è molto difficile sorpassare. Sarà una gara in salita per i piloti della Rossa, costretti a soffrite durante la corsa. Bisognerà essere perfetti in pista e ai box per riuscire a risalire qualche posizione, portando a casa il miglior risultato possibile.
La SF1000 è sembrata essere bilanciata in queste qualifiche ma mancava di velocità. La pista di Barcellona è perfetta per riuscire a capire le mancanze di una vettura, in quanto è formata dal primo settore dove è fondamentale l’efficienza e la potenza della power unit, dal secondo dove serve tanta downforce e dal terzo, quello più lento, dove serve tanto grip meccanico e trazione. Leclerc ha concluso il suo miglior giro a 1,5 s (best lap) che, però, potevano essere 1,2 s (ideal lap) se il monegasco avesse realizzato un giro perfetto.
Il gap è così suddiviso:
Questo sta a dimostrare che non esiste un vero punto debole ma che la vettura, rispetto a Mercedes, è carente in ogni area e non solo come potenza della Power Unit. Rispetto allo scorso anno la SF1000 è peggiorata di 8 decimi al giro mentre, Mercedes, ha girato su tempi pressoché simili.
I top 10 partiranno con le soft
A differenza di quello che si pensava nella giornata di venerdì, le gomme Soft sono state utilizzate da tutti i piloti entrati nella top 10. Le gomme Hard non hanno offerto il livello di grip che si pensava e per questo sembrano essere state accantonate. Pneumatici a banda rossa che sono stati messa alla prova da Sainz durante le prove libere 2, dimostrando una certa costanza nel passo. I tempi fatti all’inizio dello stint sono stati in linea con quelli ottenuti alla fine, a dimostrazione che può essere usata tranquillamente e senza troppi problemi anche nella prima parte di gara.
Nella simulazione di gara delle Prove Libere 1 e 2, Verstappen è stato veloce come Mercedes con tutti e tre le mescole: “Spero che sia così anche in gara. Se si apre un’opportunità dobbiamo fare pressione su Mercedes per trarne vantaggio come abbiamo fatto a Silverstone“. In Mercedes non sembrano preoccupati per la gestione delle gomme ma Verstappen, in configurazione di gara, potrà mettergli tanta pressione. Nonostante una pista calda, gli pneumatici non hanno sofferto di blistering e questo è dovuto all’utilizzo di compound più duri rispetto a Silverstone 2 ed alle pressioni minime che sono ritornate a valori abbastanza canonici per questo 2020.
A livello di assetto è stato fatto un lavoro diverso rispetto a Silverstone dove, per salvaguardare le gomme anteriori sono state stressate troppo quelle posteriori. Nonostante disponga della power unit più potente le velocità massime Mercedes non svettino. La W11 è una delle monoposto con la miglior efficienza. Ciò potrebbe significare che il team tedesco abbia messo in pista una vettura con il massimo carico aerodinamico per cercare di proteggere il più possibile gli pneumatici sacrificando in parte le prestazioni in qualifica.
Strategie Pirelli
Una gara a una sosta dovrebbe essere improbabile per via dell’usura, qualunque sia la combinazione di pneumatici utilizzata, quindi la strategia migliore per i 66 giri del Gran Premio è sicuramente a due soste. L’opzione più veloce sulla carta è quella che vede due stint di 19 giri sulla mescola soft più uno di 28 su medium, probabilmente usando la medium per il secondo stint (quindi soft-medium-soft).La seconda opzione più veloce potrebbe essere a tre soste: tre stint di 15 giri ciascuno su soft più 21 giri su medium – ancora una volta probabilmente utilizzando la medium per il secondo stint (soft-medium-soft-soft). Ma è sempre rischioso effettuare diversi pit-stop, quindi alcuni team preferiranno evitarlo.Infine, la terza strategia più veloce al momento è ancora una volta a due soste, e potrebbe essere scelta se le temperature fossero particolarmente elevate o il degrado della soft fosse maggiore del previsto. Prevede di partire su soft per 16 giri e poi fare due stint da 25 giri sulla medium (soft-medium-medium).
La mescola soft. Tutti i piloti hanno utilizzato i pneumatici soft per superare Q2, il che significa che domani i primi 10 al via partiranno con questa mescola, con una strategia a due soste per la maggior parte di loro. Il caldo. Le temperature asfalto hanno raggiunto un picco di quasi 50 gradi oggi e domani si prevedono condizioni simili, il che rende il degrado termico un fattore da tenere in considerazione. Sebastian Vettel. Il pilota della Ferrari si è qualificato 11° e pertanto domani sarà il primo pilota a poter scegliere il pneumatico con cui partire, magari effettuando una scelta diversa dagli altri. Molteplici possibilità di strategie. Con due o più soste previste, c’è potenzialmente un’ampia varietà di strategie. Tutti gli stint sono intercambiabili: quindi chi non rientra nella top 10 potrebbe non partire su soft e variare l’ordine di utilizzo delle mescole, a seconda delle circostanze di gara.
Mario Isola, responsabile F1 e car racing
“Tutti i piloti si sono concentrati sulla soft in qualifica, il che ha rappresentato quasi una sorpresa, spiegabile forse per via del gap prestazionale rispetto alla medium e dal passo di gara dei primi. Ciò significa che quasi sicuramente dobbiamo aspettarci due soste durante la gara di domani, ed è improbabile l’utilizzo della hard, visto anche il gap importante con la medium. La chiave di volta per la gara in queste condizioni molto calde sarà gestire l’usura e il degrado della soft. Ci sono buone possibilità per coloro che partono nelle retrovie per provare qualcosa di diverso, quindi speriamo di vedere domani un’altra gara interessante con strategie diverse”.
Foto e grafici: Cristiano Sponton – @csponton