Formula 1

GP Belgio 2020-Analisi Telemetrica qualifica: “GP2 Engine” Ferrari…

GP Belgio 2020-Analisi Telemetrica qualifica: “GP2 Engine” Ferrari…


Le parole dei protagonisti non mentono. Dopo le difficilissime qualifiche del Gran Premio del Belgio, l’amarezza di Charles e Sebastian traspare. Guidare la SF1000 nel bellissimo circuito incastonato tra i boschi delle Ardenne non è stato troppo simpatico. La direttiva tecnica diramata ad inizio stagione, incaricatasi di spegnere sul nascere le velleità motoristiche della Rossa, si è fatta ancora una volta sentire, facendo la voce persino più grossa in questo tipo di tracciato e con le presenti condizioni atmosferiche (clima fresco). Ma d’altronde, quando la coperta è troppo corta l’assetto conta fino a un certo punto. La configurazione scarica, necessaria a far risultare “decenti” le prestazioni nelle lunghe rette di Spa, non ha necessariamente compromesso la performance più del dovuto. Sebbene caricare maggiormente la vettura avrebbe aiutato nel settore centrale, le cose non sarebbero cambiate più di tanto perché si sarebbe perso terreno nel primo e terzo settore, fondamentali quest’oggi in gara.

L’aggiunta di altra resistenza all’avanzamento, infatti, avrebbe comunque distrutto le prestazioni della Ferrari, aggravando altresì terribilmente le già scarse possibilità di sorpasso in gara. Un basso carico aerodinamico che, accoppiato alle basse temperature presenti in questi giorni in Belgio e ad un assetto meccanico completamente sbagliato, scelto dopo il classico lavoro effettuato al simulatore da Werhlein, non hanno permesso soprattutto agli pneumatici anteriori di entrare nella corretta finestra di funzionamento. Per questo tra il deludente venerdì e le terze prove libere, il team italiano ha anche stravolto l’assetto meccanico oltre a caricare leggermente di più entrambe le SF1000 con risultati ancora non soddisfacenti. L’aumento di temperatura dell’asfalto, oltre che ad altri click di ala soprattutto all’anteriore, hanno migliorato il comportamento in pista della SF1000 permettendo a Charles Leclerc di arrivare a “soli” 2 decimi dal Q3.

Circa un anno fa Ferrari otteneva a Spa la prima pole stagionale con Charles Leclerc. Il confronto telemetrico SF90 vs SF1000 risulta alquanto impietoso, sottolineando con forza la mancanza di cavalli. Grazie al precedente grafico, possiamo facilmente osservare le differenze di velocità e in accelerazione in tutti i settori. Considerando che nel circuito belga 10 cv equivalgono circa 2 decimi e mezzo al giro, tenendo inoltre presente un deficit di potenza rispetto a Mercedes che si attesta sui 40 CV in qualifica (clicca qui per saperne di più), parte del gap con le Frecce Nere si spiega molto agevolmente.

Analizzando il confronto triplo tra Ferrari, Red Bull e Mercedes saltano immediatamente alla vista i divari. Il monegasco ottiene praticamente lo stesso parziale nell’S1 per poi perdere la bellezza di 1,5 secondi nel settore centrale rispetto al britannico, mentre la forbice prestazionale tra i due, nel terzo settore, si attesta “solamente” su tre decimi di differenza a favore del 6 volte campione del mondo. Inoltre, osservando attentamente il confronto grafico, risulta molto interessante evidenziare come Ferrari abbia difficoltà a mantenere una velocità “continua” nei rettilinei, come rivela la linea molto seghettata rispetto alle altre vetture. Controllando la RB16 dell’olandese invece, notiamo come la vettura austriaca sia in grado di performare alla grande nel primo e terzo settore, pagando invece circa 6 decimi in quello centrale. Il gap motoristico rispetto al team tedesco ha spinto i tecnici di Milton Keynes a scaricare ulteriormente la vettura, vogliosi di poter disputare la vittoria in gara a sua maestà Mercedes.

Uno spunto interessante ce lo rivela il grafico telemetrico riguardante uno dei punti più iconici di tutto il mondiale: Pouhon. La velocissima curva in discesa del tracciato belga mette in evidenza la “spensieratezza aero-meccanica” della W11 capace, con il suo attore protagonista Lewis Hamilton, ma anche con il comprimario Valtteri Bottas, di accettare la sfida in assetto da qualifica: affrontare curva 10 in pieno!

Sebbene inferiore rispetto al pilota di Stevenage, comunque buono il risultato ottenuto da Verstappen, in grado di percorrere la mitica curva parzializzando l’acceleratore per l’86%. La mancanza di carico della Rossa invece, costringe il monegasco ad alzare il piede più del dovuto. Nel caso di Charles, il dato specifico preso in esame nel secondo settore, mette in luce i limiti della numero 16, costretta a percorrere Pouhon parzializzando l’acceleratore all’incirca per il 60%.

In ultima battuta, analizzando il rendimento dei ferraristi grazie ai puntualissimi grafici di Luca Bettiol (@BettiolLuca), possiamo trovare alcune piccole differenze. Interessante la diversa interpretazione a Pouhon. Sebbene entrambi affrontino curva 10 in settima marcia, in entrata curva Charles tocca leggermente il pedale del freno, al contrario di Sebastian che preferisce solamente rilasciare il gas, andando prima sull’acceleratore rispetto a Seb anticipando utilizzo dell’ottava marcia.

Sebbene la discrepanza sia minima, osservando la velocità di percorrenza di Pouhon possiamo dire che la tecnica di Vettel sia stata più redditizia, consentendo al 4 volte campione del mondo di percorrere la curva a una velocità più elevata. L’altra piccola differenza si può notare tra curva 12 e 13. Charles preferisce percorrere inserendo la sesta marcia solamente in uscita, potendo disporre di una vettura più reattiva in percorrenza.


Autore: Alessandro Arcari – @BerrageizF1

Grafici telemetrici: Luca Bettiol@BettiolLuca


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Zander Arcari