Formula 1

Gp Spagna 2020-Analisi Mercedes: Hamilton batte Verstappen e il caldo

Gp Spagna 2020-Analisi Mercedes: Hamilton batte Verstappen e il caldo


La trasferta spagnola era molto temuta dal team Mercedes dopo la debacle del GP 70º Anniversario 2. Dopo il Gran Premio inglese, dove la W11 ha sofferto terribilmente di blistering, gli ingegneri anglo-tedeschi hanno analizzando con calma i dati e già al termine della corsa avevano un’idea di massima su quali aree intervenire. Sul circuito di casa per salvaguardare le anteriori avevano caricato troppo le posteriori e questo, in abbinamento con le pressioni alte degli pneumatici, li aveva mandati in crisi. Pirelli ha portato le mescole di pneumatici più dure che sono le preferite della Mercede. Inoltre le pressioni minime rispetto a “Silverstone 2 sono diminuite: da 27 a 23 PSI sull’asse anteriore e da 22 a 20,5 su quello posteriore. Poi c’è da dire una cosa. Il tracciato catalano non è come come quello britannico a livello di stress sugli pneumatici. Per di più, i compound e le pressioni erano diverse rispetto a quelle della settimana precedente. Barcellona è una pista che presenta solo 2 curve ad altissima velocità contro le 12 della pista inglese. L’asfalto è completamente diverso: liscio quello di Silverstone e molto ruvido quello spagnolo. Anche a livello di setup le due piste sono diverse, in quanto in Spagna si gira con il massimo carico mentre in Inghilterra si usano ali da medio carico. Nonostante tutti questi fattori, gli ingegneri temevano molto questa pista, non per blistering ma per dell’eccessiva usura.

In terra spagnola hanno lavorato fin da subito pensando alla gara sacrificando anche un po’ di performance in qualifica. Sono scesi in pista con un setup aerodinamico molto carico e questo gli ha permesso di essere molto gentili con gli pneumatici. In qualifica non hanno performato al massimo delle loro potenzialità anche per l’utilizzo della mappatura Strat 3, che non gli ha permesso di sfruttare al massimo la potenza della Power Unit. E’ stata una decisione condivisa in quanto, questa scelta, gli ha permesso di preservare al meglio gli pneumatici soft che avrebbero potuto andare in difficoltà nel terzo settore e l’unità motrice, ormai alla sesta gara. Cosa che non è successa. Bottas ed Hamilton, sono arrivati nel settore più lento con i compound in ottimo stato e nella giusta finestra di funzionamento. Tanti piloti, invece, hanno accusato overheating e questo gli ha fatto perdere tempo prezioso.

Anche analizzando il gap chilometrico si può notare come Mercedes abbia lasciato qualcosa in qualifica per preparare al meglio la gara. Infatti, a Barcellona, abbiamo visto un gap con Red Bull che è stato tra i più bassi della stagione.

Hamilton è stato veramente perfetto nella gestione delle gomme, dominando la gara fin dalle primissime battute. Dopo un ottimo spunto al via si è messo in chiara gestione delle Soft nonostante alle sue spalle ci fosse Verstappen. Gli ingegneri lo hanno guidato in modo perfetto facendoli tenere un ritmo piuttosto lento per allungare il più possibile lo stint con le mescole a banda rossa. Quando gli ingegneri hanno capito che non ci sarebbero stati problemi sugli pneumatici, hanno dato il via libera ad Hamilton che ha iniziato a spingere per costruirsi un grande divario sull’olandese. Quanto appena detto si nota perfettamente dal grafico in alto. Fino al giro 9 il campione del mondo ha pensato solo a gestire, ma già dal giro 10 in poi ha iniziato a spingere e, Verstappen, non ha avuto il potenziale per reagire.

Anche nei restanti stint, Hamilton è stato il pilota più veloce in pista. Solo in 13 giri su 66 Verstappen è riuscito ad essere più rapido del britannico. Questo fatto ci permette di capire la superiorità di Mercedes su questa pista. Con gli pneumatici Soft il passo di Lewis è stato migliore, con una differenza di 3 decimi al giro rispetto a quello di Verstappen. Bottas invece, una volta liberatosi dal traffico della Racing Point, non è comunque riuscito a girare sullo stesso passo del campione del mondo, accontentandosi di un ritmo molto similare a quello di Verstappen.

Con le medie le cose sono andate addirittura meglio per Mercedes. Nel secondo stint la differenza tra i due è stata di 6 decimi, con Bottas che ha fatto meglio di 3 decimi rispetto a Verstappen.

Nel terzo stint, anche a causa di un calo di potenza del motore Honda, il divario si è allargato a ben 8 decimi al giro.

In questo stint ha deluso molto il ritmo che è riuscito a tenere Valtteri. Gli strateghi Mercedes, visto l’ottimo rendimento del primo stint, avevano messo in pista il pilota finlandese con le gomme Soft. La loro speranza era quella di poter ricucire il gap, per poi tentare un attacco anche grazie alla gomma più prestazionale. Purtroppo così non è stato tanto che, negli ultimi giri di gara, Bottas è stato richiamato ai box per montare un set di gomme fresche per “sigillare” il giro più veloce della gara, peraltro già nelle sue mani.

Alla fine in Mercedes si sono dovuti accontentare di un primo e terzo posto. Prestazioni che non rendono merito allo strapotere di questa monoposto. Continuo a dire che, a Brackley, stanno raccogliendo meno rispetto alle loro forze. Se escludiamo il GP 70º Anniversario, le Frecce Nere avevano la possibilità di cogliere ben 5 doppiette. A conti fatti, in gara, solo in un occasione sono riusciti a portare a casa il bottino pieno. In futuro sarà interessante vedere quando pagheranno in qualifica con l’assenza del “Party Mode“. Osservando i distacchi al momento godono di un bel margine da poter amministrare visto che, la mappatura da qualifica, dovrebbe fargli perdere dai 3 ai 6 decimi. Ma su questo aspetto ci torneremo alla fine di questa settimana, tirando le prime somme di questa stagione 2020.


Foto e grafici: Cristiano Sponton – @csponton 

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Pubblicato da
Cristiano Sponton