Formula 1

WHAT IF (Storie dal Multiverso): E se esistesse un “Multiverso”?

WHAT IF (Storie dal Multiverso)

E se esistesse un “Multiverso”?


Se le stesse persone e cose si trovassero ad interagire in situazioni completamente differenti? I romanzi cosiddetti distopici o ucronici (così faccio il figo con sostantivi e aggettivi non propriamente di uso quotidiano), appannaggio soprattutto della fantascienza (ma non solo), partono dalla storia conosciuta che, ad un certo punto, prende una piega differente rispetto a ciò che accade dopo e che noi ovviamente conosciamo. Cosa sarebbe accaduto (gli inglesi sintetizzano con “what if”) se i nazisti avessero vinto la seconda guerra Mondiale? O se la guerra di secessione americana fosse stata vinta dagli stati segregazionisti del Sud guidati dai Democratici contro i Repubblicani di Lincoln? O se l’Impero Romano d’Occidente non fosse mai caduto? E così via.

Poi, con la letteratura appunto, c’è chi trasforma quelle ipotesi in storia che diventa la “vera” realtà e chi le ambienta in mondi paralleli (vedi fra gli esempi più celebri “La svastica sul sole” di F. K. Dick) che posso essere in comunicazione fra loro. Nei fumetti supereroistici a stelle e strisce di mamma DC e Marvel si parla genericamente, appunto, di multiverso.

Anno domini 2020. Spa Francorchamps.

Ferrari umilia ancora una volta Mercedes. Nel mondiale di Formula Uno superiorità imbarazzante delle SF1000 dopo gli anni di dominio Mercedes 2014-19. Le frecce nere sono costrette e relegate in terza e quarta posizione ma mai veramente in lotta.

La storia è nota. FCA avvia, dopo la prematura scomparsa di Sergio Marchionne, una profonda ristrutturazione.  Il Mondiale 2018 si perde nella seconda parte, con una Ferrari che, ancora una volta, non riesce a sviluppare la propria monoposto. Ai tifosi viene chiesta pazienza ma si avvia la rivoluzione. Non vengono più tollerate fazioni interne che indeboliscono il brand.

In molti restano basiti alla sorprendente decisione di nominare Lapo Elkann quale nuovo presidente Ferrari con Camilleri AD. Bisogna dire che mai scelta fu più controcorrente e saggia. Lapo, da vero tifoso ferrarista e assiduo frequentatore delle corse, ha impresso un’accelerazione feroce alla Ferrari con una fame di vittorie che non si vedeva dall’alba del quinquennio di Schumacher.

Nel 2019 la Rossa vince alcune gare, ma i concorrenti puntano il dito sul suo super motore ibrido. Il Team Principal Jean Alesi minaccia di uscire dalla massima categoria del motorsport criticando apertamente i regolamenti sempre più complessi e restrittivi. Ma non basta. L’ex pilota Ferrari, in un conferenza stampa da antologia, chiede pubblicamente se qualcuno ha prove sull’irregolarità della SF90. Se così è si faccia avanti e faccia un esposto in federazione. Nell’arco di una settimana non solo le voci cessano ma Todt, preoccupato dalla Ferrari che sembra intenzionata a fare sul serio (con tanto di sondaggi verso la Indycar e primi contatti negli States), si affretta a dichiarare ai quattro venti che la Pu di Maranello, per quanto ne sa la Federazione, è perfettamente regolare. Già dal 2018 la Ferrari si è rafforzata con ilritorno di Costa e Allison (operativi dall’anno successivo) per sistemare le decennali pecche del telaio e  delle metodologie lavorative. Per i problemi aerodinamici arriva addirittura Newey (nel 2020 ci sarà appunto la sua prima monoposto Ferrari) convinto a suon di milioni di euro a lavorare finalmente per il cavallino, pur continuando a restare in Inghilterra in smart working (con un’operazione simile a quella di Barnard, facendo però tesoro degli errori del passato e contando sulle telecomunicazioni ben più veloci di oggi). Queste sono le basi del dominio attuale.

Cronaca della gara. Non c’è molto da dire. Doppietta in ghiaccio sin dal via. Neanche la SC, entrata dopo il brutto incidente di Giovinazzi (grazie a Dio incolume), cambia le cose.

Sul circuito di Spa, la Ferrari vince consecutivamente da tre anni. In pista è lotta feroce fra Leclerc e Vettel (viene dato in partenza ma per ora non si sa nulla di preciso, il TP ha demandato tutto, come da tradizione pluridecennale al weekend casalingo di Monza). Leclerc guida saldamente il mondiale e la spunta anche sul circuito belga (la sua seconda vittoria a Spa) anche se Vettel, con due vittorie all’attivo, non abdica affatto alla suggestione di vincere, finalmente, un mondiale in rosso.  Anche da partente.

Ferrari. Voto: 1000. Se gli altri si annoiano poco male. Abbiamo subito sei anni di vittorie Mercedes che hanno rischiato di incrinare pericolosamente il quinquennio d’oro di Schumacher. Per ora, non si può criticare in nulla la Ferrari. E’ semplicemente una macchina perfetta. E poi, è anche vero che risulta imbarazzante (per chi lo subisce) rifilare oltre un secondo al terzo (Hamilton) mediamente al giro, tuttavia il dominio rosso ha una cosa che quello Mercedes non ha: tifosi sparsi ovunque. Infatti l’audience delle gare lo dimostra ampiamente.

Politica Ferrari. Voto: 10 e lode. Il patto della Concordia è stato rinnovato con il cavallino che continua ad avere la fetta più grande della torta. Liberty Media non poteva fare altrimenti. Ma non solo. Il nuovo regolamento, posticipato al 2022 a causa della pandemia, è una vittoria a tutto campo della Ferrari. Si pensi soprattutto al fatto che vengono reintrodotti i test liberi. Contingentati, vero (non si tornerà alla totale libertà di un tempo), ma sempre meglio dell’era totalmente virtuale che così viene messa (almeno in parte) in naftalina.

Lapo Elkann. Voto: 10 e lode. Il presidente lo aveva detto nel 2018: “Dateci due anni e vedremo cosa possiamo fare. E’ nostro dovere fare il massimo per tornare alla vittoria mondiale , difendere i nostri record e aggiungerne altri”. Sino ad ora missione compiuta.

Hamilton. Voto: 9. Il campione del mondo in carica si batte come un leone. Il suo talento eccezionale non si discute.

Mercedes. Voto: 6. I motori andati arrosto nel tentativo di stare in scia alla Rosse nelle prime gare hanno scavato un solco in classifica con la Ferrari. In molti si chiedevano come avrebbe reagito la Mercedes se costretta ad un corpo a corpo. Forse erano troppo abituati a dominare incontrastati. Fatto sta che il team ha ricevuto parecchi colpi alle sue certezze. Si capisce anche dai pit, spesso ingarbugliati, da strategie astruse che sembrano quelle tristemente famose della Ferrari di un tempo. E Maranello ringrazia.

Toto Wolff. Voto: scappa? Il buon Toto si è preparato alla grande fuga. Gli indizi: non si parla ancora del rinnovo del suo contratto. I ben informati dicono che si stia preparando un posto al sole in Federazione o possa diventare TP di un’altra scuderia nella quale ha investito pesantemente. Vedremo.

Ola Kallenius. Voto: nel mezzo della tempesta. Chi lo conosce lo dipinge come furioso. Non ci sta a perdere. Lo capiamo. Non sa quanto…

Dichiarazione di Hamilton. Voto: piangina. Lewis è sempre stato un grande chiacchierone. Ma certo, sentirgli dire che questo dominio è asfissiante, che le Ferrari sono semplicemente imprendibili e che ciò va a scapito dello spettacolo fa quantomeno sorridere. Giustamente qualcuno (il presidente Lapo e altri) gli ricorda che giusto ieri si veniva da sei anni di loro dominio incontrastato sia tecnicamente che politicamente.

Leclerc-Vettel. Voto: goduria. Che piloti, forse una delle coppie più forti nella storia della Ferrari.

Iceman. Voto: eterno.  Arriva quinto e quasi prende il solito addormentato Bottas. Giro più veloce in gara.  Alfa Romeo in grande spolvero.

Bottas. Voto: NC. Ottimo gregario, se va tutto bene. Sennò non serve.

Red Bull. Voto: Manca Newey. La vera scommessa per Horner e soci era dimostrare che anche senza il loro genio dell’aerodinamica avrebbero saputo fare bene. Hanno creato un pool di tecnici capitanati da Tombazis (ex Ferrari e Fia). Visto che le lattine volanti sembrano essere letteralmente sgonfie (e non è colpa dell’ottima Pu nipponica), per ora la scommessa è persa. Imbarazzanti soprattutto a Spa, con Verstappen che arriva decimo e medita di cedere alle sirene della Ferrari. Ora possiamo dirlo: è crisi.

Prossimo appuntamento a Monza, fra qualche giorno. L’anno scorso si vinse ma i valori tecnici erano altri.  Mercedes dominava comunque. Ci sono tutte le premesse (faccio i consueti gesti apotropaici) per fare bene. Certo, sarà (come ormai accade da inizio mondiale), se sarà, una festa senza pubblico. Ma va bene lo stesso. Quest’anno la Ferrari festeggia i mille gran premi. C’è la possibilità di cogliere un trittico da record fra Monza, Mugello e Imola.  Una cosa che potrebbe restare nella storia dello sport. Dai, prendiamoci queste soddisfazioni.

Ps: l’archivio delle foto o meme è di Terra Uno. Mentre il testo è di Terra Due. A voi la scelta su cosa vi piace di più…


Autore: Mariano Froldi – @MarianoFroldi

Condividi
Pubblicato da
Mariano Froldi