Formula 1

Analisi on board Leclerc-GP Portogallo 2020: Verstappen nel mirino

Analisi on board Leclerc-GP Portogallo 2020: Verstappen nel mirino


Vincere non sempre significa arrivare primi, specialmente quando la vittoria risiede sempre nei pugni di pochi. Pertanto, definire gli obbiettivi aumentando le motivazioni personali, visualizzando nella tua testa le intenzioni quando ti prepari alla performance, risulterà fondamentale. Il tutto accompagnato da competenze fisiche e mentali e da una buona gestione dell’energia in grado di ottimizzare la vitalità. Magari concentrandosi sui compiti da svolgere classificando i propri pensieri.

Probabilmente il talento sfugge a tutto ciò. Ne sono conscio. Ma credo di non parlare a sproposito sostenendo che ilmonegasco abbia imparato a massimizzare le sue abilità, proprio come la mappatura Soc 8 fa con il K1 Plus. Scusate il riferimento da consumatore assiduo di onboard Ferrari, ma credo che l’esempio calzi a pennello. Per questa semplice ragione Charles dimostra di essere un vincente. Anche quando arriva quarto… 


Analisi on board Leclerc-GP Portogallo 2020: premessa

Riuscire finalmente a doppiare vetture che montano il tuo stesso propulsore. Ecco un presupposto importante da tenere decisamente in considerazione, soprattuto ricordando il passato prossimo. Piacevole, il rendimento della SF1000 lungo le strade di Portimão soddisfa. Constatare il tanto bramato riscontro in pista risultava imperativo. Necessario per procedere nel lungo piano di “ristrutturazione” atto a correggere le bizze della monoposto italiana.  

Charles Leclerc a colloquio con Xavi Marcos nelle fasi precedenti alla gara

Interprete eccezionale, al contrario del compagno di squadra (clicca qui per leggera l’analisi on board di Vettel), Charles calza la vettura come un guanto. Spinge, rema e sfrutta tutta la pista, abile nell’ estrapolare tutto il potenziale che la sua Ferrari mette a disposizione. Costruire l’anno prossimo sulle spalle talento monegasco sembrerebbe un’idea azzeccata, per quella che sarà l’ultima stagione prima del cambio regolamentare.


Azzeccata, la scelta di partire con le mescole Medium ha comunque creato scompiglio durante le primissime fasi di gara. Asfalto umidiccio, compound lontani dalla corretta finestra di funzionamento e fervore agonistico sono risultati un mix letale per il giovane ferrarista e non solo…

Malgrado l’aggettivo buono vada accostato allo stacco frizione del monegasco, Charles gira quinto in curva 1 sorpreso dall’ottimo spunto di Perez. Una decina di metri e l’inghippo si ripete con Sainz, abile nell’infilare la Ferrari all’esterno in accelerazione. Poi, due curve più tardi, Leclerc schiva il messicano in testacoda giratosi nel bel mezzo della pista dopo il contatto con Verstappen.

Insomma… la leggera pioggia incasina tutto. Charles si apre radio facendolo presente, “sbattendosi” per tenere in pista la propria vettura. Le mescole Medium faticano. Il working range non si trova e l’asse anteriore resta “gelido”. Alla Samsung la frenata risulta eccessiva, costringendo il ferrarista ad una traiettoria più larga del dovuto. Le Pirelli a banda rossa di Norris performano decisamente meglio, spingendo la McLaren del britannico davanti alla numero 16. Nell’incertezza totale il gruppone giunge alla fine del terzo settore. Leclerc gode finalmente di una buona trazione alla Galp, prende la scia di Verstappen, scarta a destra e lo sorpassa. 

Purtroppo per lui però, la pochezza del propulsore italiano non è affatto d’accordo e, mezzo rettilineo dopo, si ritrova ancora alle spalle di Max. Perdendo peraltro un ulteriore posizione su Kimi, tarantolato e abile nel surclassarlo all’interno della Primeira

La vendetta del monegasco vorrebbe essere consumata di lì poco tanto che, in curva 3, la monoposto di Charles si getta all’esterno del finlandese difendendo la posizione. Il controsterzo che ne segue rallenta la vettura italiana a tal punto che anche la Renault di Ricciardo passa. Tornata numero 2: Leclerc si trova in ottava posizione…

Marcos si palesa in radio chiedendo di massimizzare l’utilizzo dell’overtake button agendo sul parametro dell’ibrido, con la chiara intenzione di tentare l’attacco sull’australiano. Sebbene le mescole Soft abbiano dato il meglio in partenza, bastano solamente 3 giri per metterle in grande sofferenza. 

Al contrario le calzature Medium della numero 16 si attivano, concedendo un buon ritmo al monegasco. La dimostrazione arriva di lì a poco. Una volta messo dietro, Il butterscotch yellow della Renault riempie gli specchietti di Charles per pochissime curve prima di scomparire. 

Nelle successive tornate Leclerc recupera due delle posizioni perse in partenza, mettendo alle proprie spalle Raikkonen e Norris, a distanza di un giro, sul rettilineo di partenza. Nel mentre, l’ingegnere spagnolo suggerisce un paio di modifiche: bilanciamento in frenata un punto all’anteriore, brake shaping un punto al posteriore. 

A questo punto il solo Sainz, autore di una partenza a fionda, manca all’appello per riconquistare il quarto posto. Marcos aiuta Charles a preparare il sorpasso, ordinando un cambio di mappatura sull’ibrido. La necessità di consumare un’energia pari a quella generata, fa in modo di ottenere la massima ricarica potendo sfruttare appieno la potenza dell’Ers combinata all’utilizzo del K1 Plus. Appartenente alla stessa comunicazione, arriva la momentanea conferma sulla scelta strategica da adottare: Plan B.

Tornata 11. Finalmente anche Sainz viene messo dietro. Peraltro agevolmente. Benché la scelta sulle Pirelli a banda gialla inizi a pagare, prescindere dalla mera gestione dello pneumatico non è certo possibile, risultando cruciale per sfruttare appieno la strategia.

Proprio per questa ragione, Marcos ordina di agire sul manettino del Multifunction attivando la modalità “Tyre”,ricordando di amministrare al meglio le mescole, tornando inoltre al normale parametro ERS utilizzato in gara. Sette curve più tardi ancora radio. Ancora Xavi. Quesa volta la comunicazione si riferisce al corretto lap time da mantenere per i prossimi giri: 22.5. Al momento la numero 16 sembra non avere particolari problemi, concedendo a Charles una buona andatura.

Sotto questo aspetto, Marcos rammenta di prestare particolare attenzione in curva 7, chiedendo il primo tyre phase up date della gara per accedere alle info legate ai parametri dei compound attraverso la dashboard. Nelle successive 5 tornate Leclerc è in grado di mantenere il laptime richiesto, godendo della libertà di spingere senza risparmiare carburante.

Poco dopo le condizioni della pista sembrano peggiorare. Costretto a smanettare sul volante, Charles la tiene a fatica in curva 13 evitando il testacoda. Xavi avvisa in radio sulla plausibile presenza di gocce sul tracciato, escludendo comunque la pioggia per i prossimi giri. Leclerc irrompe nella comunicazione dello spagnolo. Le sue due parole non lasciano spazio ad alcuna interpretazione: “It’s raining…

Qualche chilometro più tardi l’allarme pioggia sembra rientrare e prontamente arriva la notifica di Marcos sul piano da adottare. L’ingegnere di pista elargisce un’info importante con il solito avviso cifrato, intendendo che il target pre-impostato sulla strategia (Plan B) verrà sì rispettato, ma con due giri di ritardo.

Le comunicazioni radio si susseguono rapide. Frequenti, le segnalazioni su Verstappen fissano l’olandese come possibile obbiettivo. Il compito di Charles prevede la gestione dell’ultima parte di vita utile dello pneumatico, cercando di mantenere un determinato lap time (22.0) mentre le condizioni climatiche restano incerte, prestando nuovamente cautela alla trazione in curva 7.

Le mappature pre impostate che gestiscono l’utilizzo del differenziale entrano in gioco. Durante le successive tornate, Marcos chiede di implementare l’utilizzo del toggle collocato nella parte posteriore destra del volante anche per le ultime due curve, suggerendo peraltro una modifica al brake balance: “Minus 1”.

Le condizioni cambiano ancora: “wet track reported T14-15”. Miracoloso, il salvataggio di Charles in curva 3 testimonia il difficile momento di gara. La pista è umida ed i riferimenti vengono a mancare. Dopo aver doppiato Stroll, Latifi e Magnussen arriva il momento di abbandonare le Medium. La chiamata ai box giunge al giro 35.

Il treno di Hard nuovo di zecca montato sulla numero 16 porterà la vettura italiana a fine gara. Prodotta la solita modifica all’ala anteriore (più carico), Leclerc torna in pista alle spalle di Verstappen, accusando un distacco dall’olandese di circa sette secondi. 

Sebbene Marcos rammenti le 3 tornate necessarie per portare la mescola   più dura del lotto nella working range corretta, il laptime del monegasco dopo il pit stop è davvero buono. I meriti vanno però condivisi tra vettura e pilota, capace, non senza qualche forte correzione, di favorire l’attivazione dei compound a banda bianca durante l’outlap. Se il primo stint è stato in parte compromesso dalla difficile partenza, il secondo sarà quello della verità. Ambizioso, l’obbiettivo di Leclerc è a tinte blu e si chiama Max Vertappen. Ilmonegasco ci crede. La sua guida è al limite. I rischi eccessivi però portano ad un bloccaggio in curva 3, per fortuna senza conseguenze. La foga di Charles torna ordinata, interrogandosi in radio per saperne di più sul proprio avversario.

21.6 il lap time dell’olandese, guidando con Pirelli Medium vecchie di quattordici giri. Il ritmo di Leclerc è buono ma dovrà ulteriormente essere abbassato per poter gareggiare con la RB16 numero 33. 

Il ferrarista riflette sulla situazione, cercando ulteriori info sulla possibile strategia di Max. Ma il muretto box italiano non è a conoscenza di questo dato, limitandosi a fissar il laptime necessario per raggiungere Verstappen. Il 4° posto sta evidentemente stretto a Leclerc, come testimoniano le sue parole. Purtroppo però, il ritmo della SF1000 non sembra essere sufficiente per impensierire la Red Bull.

Rispondendo al quesito precedente Marcos si apre ancora in radio, sostenendo che l’olandese non si fermerà più. Ancora mezzo giro e lo spagnolo comanda una mappatura carburante meno aggressiva. Ascoltando le rivoluzioni del propulsore italiano, si nota in maniera esplicita l’utilizzo della tecnica del lift and coast a fine rettilineo, utile per il risparmio di benzina. Questo fattore sottolinea come l’impeto bellicoso nei confronti di Verstappen si affievolisca, vinto da una realtà spietata ma giusta: il passo di Max è superiore. Quando mancano 15 tornate alla conclusione del Gran Premio del Portogallo, la numero 16 è in totale gestione gara…

Una manciata di minuti più tardi Xavi segnala l’eccessivo risparmio benzina, invitando Charles a mantenere la corretta temperatura di funzionamento degli pneumatici. Confusionaria, la risposta del monegasco mette il punto alla questione. Giro 57. Dopo aver doppiato Grosjean, la monoposto italiana si appresta a fare lo stesso con Giovinazzi. Nel mentre, Leclerc si vede costretto a zigzagare in rettilineo per “riscaldare” l’asse anteriore fuori temperatura dopo 21 giri di stint. Con sei tornate ancora da disputare la “noia” si appropria della gara…

La gioia mancata nel festeggiare un ottimo quarto posto rivela lo stato d’animo del monegasco. Altissime, le aspettative di Charles scompaiono durante il secondo stint, una volta resosi conto dell’utopico desiderio di lottare con Verstappen abbracciato con troppa speranza. Bello il gesto da uomo squadra, felice nel constatare il punticino iridato acciuffato da Seb


Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz

Foto: F1 TV

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Pubblicato da
Zander Arcari