Formula 1

Analisi on board Vettel-Gp Eifel 2020: asse anteriore fuori temperatura…

Analisi on board Vettel-Gp Eifel 2020: 


Accuse, parecchie. Mosse a prescindere. Come se ogni occasione sia sempre quella giusta per rimarcare lo status attuale del 4 volte campione del mondo della Ferrari. Scivolata verso il baratro oramai da tempo, la stima generale per il prossimo pilota Aston Martin sta per tirare le cuoia. Esangue, attende il colpo di grazia. Si può disquisire sulle difficoltà attuali di Sebastian, a patto che lo si faccia in modo totalmente onesto. Al contrario, è vano e francamente monotono nonché irritante sentire determinate critiche. Soprattuto quando professionalità ed impegno profusi al volante vengono messi fortemente in discussione. Magari da chi, chissà poi perché, continua a pensare di meritare di giudicare i fatti malgrado le cantonate prese…

A mio modo di vedere, l’onestà intellettuale del ferrarista andrebbe premiata. Sempre pronta a vestirsi di responsabilità e mea culpa quando necessario. Al contrario, redigere in forma eccessiva il libretto di accuse del tedesco, magari alleggerendo responsabilità societarie colpendo un bersaglio facile e oramai dilaniato dalle bordate, appare inutile oltre che sciocco.


Analisi on board Vettel-Gp Eifel 2020: premessa

Sebastian Vettel, quello vero, non c’è più. Su questo punto credo che nessuno abbia argomentazioni valide per non annuire. Ma il punto è un altro. Il crack mentale sofferto due stagioni addietro, causa prima del calo fisiologico alla guida, non dev’essere utilizzato per sottolineare i meriti altrui. Charles (click qui per leggere l’analisi on board di Leclerc) non ha certo bisogno di essere confrontato con Sebastian per essere giudicato grande pilota, integrato totalmente com’è nelle scelte del team, al contrario del compagno. Sedersi e guidare una monoposto con parecchi problemi (clicca qui per saperne di più), peraltro settata su di uno stile di guida che differisce totalmente dal tuo, non può essere dimenticato. Per questa semplice ragione, registrando massimo impegno e dedizione dentro il cockpit della propria vettura, una dose superiore di rispetto andrebbe riservata all’uomo… 


Analisi on board Vettel-Gp Eifel 2020: la numero 5

Compound Medium. Questa la scelta condivisa tra pilota e muretto box Ferrari. Il degrado della Pirelli a banda rossa, sommato al fenomeno del graining a basse temperature, hanno facilitato non poco la decisione al riguardo. Il sensore annegato nell’asfalto del Nurburgring è assai magnanimo con il tedesco. Vede ma non provvede. Omertoso, chiude un occhio sul jump start di Seb. Ma comunque, per dirla tutta, il quattro volte campione del mondo non trae nessun vantaggio dal fatto. Interpellata sull’accaduto, la direzione gara “fischietta” sviando le indagini…

Il secondo stacco frizione è buono considerando le mescole. Il cittadino più facoltoso di Heppenheim si butta all’esterno di curva 1 arrivando lungo. Ciò nonostante mantiene la posizione. Poi, bloccando in curva 3 spiattella l’anteriore sinistra, controsterzando per non andare a funghi, surclassato dall’Alfa di Giovinazzi. Per non fare torti a nessuno però, nel frattempo arriva il secondo flatspot alla Coca Cola Kurve (1-2). Ora, l’asse anteriore è sistemato…

Pochi minuti e l’ardore agonistico di Gasly si manifesta. Pierre arriva come un treno prendendo la scia di Vettel intento a proteggere l’interno. Il francese decide allora di scartare a sinistra ma arriva lunghissimo (3). Seb gira ancora dodicesimo in curva 1. Una quindicina di secondi ed il bloccaggio all’anteriore destra insorge nuovamente alla Ford Kurve, ripetendosi per l’ennesima volta alla prima staccata del giro successivo.

Interessante notare come alla tornata numero 5 l’asse anteriore non sia ancora entrato in temperatura. Vettel lo fa presente in radio, sottolineando la lotta per sistemare la situazione. Una decima di km più tardi il lavoro del ferrarista viene premiato, con i parametri dei compound finalmente in linea. Il tedesco si trova ora in scia di Giovinazzi, intenzionato ad infilarlo il prima possibile. Adami fa presente che il ritmo è buono, ricordandogli di preservare gli pneumatici in determinate curve, chiedendo il primo tyre phase update della gara.

La numero 5 è incollata agli scarichi dell’Alfa Romeo dell’italiano. Malgrado l’utilizzo manuale dell’ERS attraverso l’overtake button, le due zone Drs sono corte per la numero 5 non consentendo il sorpasso. L’utilizzo reiterato dell’ala mobile consente a Sebastian di avvicinarsi solamente nell’ultima parte della retta, mettendo in luce la trazione non ottimale della SF1000 se confrontata a quella della monoposto svizzera. Nel frattempo vengono fornite al pilota diverse info su Charles, tra le quali laptime e posizione, evidenziando la difficile lotta del monegasco per gestire gli pneumatici Soft all’anteriore. Inoltre, l’update sulle condizioni meteo esorta il teutonico a prestare attenzione a possibile pioggia tra curva 9 e 10.

Trenta secondi più tardi ancora radio. Viene chiesto a Vettel di spingere, cercando di attestare il ritmo sul 34.5 per le prossime tornate. Manifesto, l’obbiettivo è quello di testare la performance della monoposto, cercando di capire che tipo di gara potrebbe realizzare il ferrarista. Tuttavia, non sempre le circostanze sono favorevoli…

Giro 11. Seb prende tutta la scia di Giovinazzi sul rettilineo. In staccata finta l’interno per poi spostarsi alla sinistra dell’italiano. La manovra non è di gradimento alla numero 5. La perdita di carico improvvisa fa partire il posteriore della vettura. Inevitabile, il testacoda non crea danni alla monoposto italiana anche se i compound sono completamente andati…

Sebastian chiama la sosta, “apostrofando” le gomme spiattellate in seguito allo spin. Adami risponde affermativo alla richiesta. Vettel prende la corsia box, monta un treno di Hard nuove di pacca e rientra in pista con una piccola modifica sull’inclinazione all’ala anteriore.

La scelta sulla mescola più dura per andare fino in fondo rende la SF1000 del tedesco incontrollabile. Russell ne approfitta, prende la scia e infila Vettel alla NGK Shikane. Sebastian reagisce immediatamente affiancando il britannico alla Coca-Cola Kurve, sfrutta l’ala mobile e si riprende la diciottesima posizione. Poco dopo, Adami si apre in radio avvisando la possibilità di pioggia leggera nei prossimi 10 minuti, suggerendo di prestare cautela in accelerazione alla Kumho Kurve. In questa fase del secondo stint, si notano le difficoltà del tedesco nel tenere in temperatura l’asse anteriore. 

Tornata 15: virtual safety car. Al quattro volte campione viene chiesto di selezionare la modalità per ricaricare l’ibrido, senza perdere di vista il dashboard della vettura per le comunicazioni cifrate. Oltre alle info relative alla sosta di Giovinazzi passato alle Medium, viene ribadita la scelta sulla strategia (Plan C), dovendo continuare a lavorare duro per gestire le temperature all’avantreno. Mezzo giro e si riparte, con il K2 acceso per difendersi dagli attacchi di Kimi. Nelle successive tornate, Sebastian veleggia in quattordicesima posizione a sandwich tra le due Alfa Romeo. Il ritmo della Rossa non permette il sorpasso sulla numero 99, dimostrandosi comunque sufficiente per tenere dietro Raikkonen. La guida oculata del tedesco ha l’obiettivo di “trattare” al meglio i compound. Le solite regolazioni manuali su differenziale a centro curva e sistema frenante sono gestite come sempre al meglio. 

A tal proposito, Adami si apre in radio suggerendo al tedesco di prendersi cura delle gomme specialmente in curva 2, 5, 10, se intenzionato a tagliare il traguardo senza una sosta ulteriore. Il bianco dell’Alfa Romeo di Kimi inizia a farsi ingombrante negli specchietti della numero 5. Successivo al secondo tyre phase update richiesto dall’ingegnere di pista italiano, arriva il consiglio di spostare il bilanciamento di frenata in avanti di un click. Minaccioso, Raikkonen cerca di intimorire Vettel con traiettorie particolari. Sebbene il copione si ripeta nei successivi chilometri il risultato non cambia: il finlandese resta dietro. L’ingegnere italiano elargisce i distacchi sulla numero 7 di continuo, informando oltretutto il tedesco sui laptime di Charles. L’arrivo di sua maestà Hamilton interrompe il duello tra i due (l’esacampione deve doppiare entrambi, copiato da Verstappen una manciata di minuti più avanti). Da notare la furbizia di Sebastian, abile nel cedere la posizione sotto “solid blue” nel terzo settore, potendo poi intelligentemente usufruire del DRS difendendosi dal ritorno furioso di Kimi.

Dopo aver tagliato trentotto volte il traguardo la situazione è la seguente: Sebastian si trova momentaneamente in settima posizione approfittando della sosta dei competitors. Effettuato il cambio gomme, Leclerc torna in pista proprio dietro al finlandese ex Ferrari. Al monegasco, basta una sola tornata per infilarlo agevolmente.

Considerando le distinte fasi di gara, l’avvicendamento tra i ferraristi si sbriga rapidamente senza l’intervento del muretto. D’altronde, resistere al tentativo di sorpasso del compagno non avrebbe affatto giovato al tedesco. Tornata 41. Gasly si incolla al diffusore della Ferrari. La staccatona di Seb non scoraggia il francese, abile ad infilarsi in un pertugio lasciato all’interno di curva 1. Vettel tenta di resistere tenendo giù il piede, percorrendo la Castrols appaiato all’AlphaTauri. Sforzo profuso inutilmente purtroppo. L’ottava piazza sfuma. 

Adami si palesa nuovamente in radio elargendo informazioni, esortando il tedesco a lottare con Hulkenberg. Secondo l’italiano il lavoro svolto sugli pneumatici è sufficiente per concludere la gara senza un ulteriore sosta. Non è dello stesso parere il ferrarista. “L’anteriore sinistra non c’è più” sostiene, mentre si impegna nel raffreddare i compound. Trenta secondi più tardi la numero 5 viene comodamente sverniciata dalla Racing Point del sostituto di Stroll

Dopo il sorpasso Vettel si apre immediatamente in radio chiedendo se l’attuale posizione vale ancora dei punti, informandosi sui distacchi. Adami segnala la decima piazza, comunicando il gap di 1.6s da Kimi con Grosjean appena dietro, non senza ricordare la penalità del finlandese. La gara del tedesco palesa una chiara difficoltà nella gestione gomme. Un breve briefing al garage e la decisione di montare un treno di Soft viene presa.

Risulta molto difficile commentare situazioni del genere. Senza dubbio il feeling di un pilota con la vettura è importante, ma il lavoro dei tecnici al muretto dovrebbe esserlo altrettanto. Mi domando come possano considerare “buoni” gli pneumatici per andare fino in fondo percorrendo più di 20 tornate salvo poi, su indicazione del pilota, rendersi conto 30 secondi più tardi che le gomme sono andate. I dati raccolti con i sensori piazzati sulla vettura vengono visionati correttamente? Spesso non sembra…

Un problema di fissaggio all’anteriore sinistra ritarda la sosta, nella quale Sebastian sceglie più ala all’anteriore: “2 clicks“. Sono 4,4 i secondi impiegati dai meccanici di Maranello per fornire la numero 5 di 4 Pirelli a banda rossa. Alla tornata 44, il futuro pilota Aston Martin occupa la quindicesima posizione. Il passo con i compound più prestazionali è decisamente migliore. Un paio di giri dove il ritmo soddisfa il tedesco e la gara viene ancora rallentata. Questa volta sono addirittura richiesti i servigi di Bernd Mayländer per concedere agli steward tutta la sicurezza per rimuove la vettura di Norris dalla pista, fermata da un problema elettrico che ha mandato in fiamme parte del sistema ibrido sotto il capò della McLaren.

Oltre alle solite raccomandazioni occupandosi delle temperature all’anteriore gestendo il bilanciamento in frenata, Vettel ragiona su di un eventuale sosta. Effettivamente, “pittare” in questa fase della gara non porterebbe nessun vantaggio sostiene in radio. Sotto questo aspetto, Vettel ed Adami concordano immediatamente.

I ziz zag si procrastinano per altre 5 tornate fino alla comunicazione decisiva: la safety car rientra in questo giro. Adami autorizza l’utilizzo dell’overtake button, esortando il ferrarista a spingere per lottare immediatamente con Latifi. Malgrado l’invito, l’interesse del tedesco deve necessariamente focalizzarsi alle proprie spalle. La difesa tenace su Kimi, tirando una staccatona in curva 1, significa l’ennesimo flatspot all’anteriore destra.

Fortunatamente, vibrazioni a parte, il danno allo pneumatico non è grave. Con un occhio incollato al retrovisore colorato Alfa Romeo, Vettel cerca disperatamente di surclassare la monoposto britannica numero 6. Ci riesce con una manovra al limite al giro 5 mettendo dietro il pilota canadese della Williams. Adami si complimenta per il bel sorpasso, suggerendo a Sebastian di utilizzare la rotella verticale per modificare i parametri riguardanti la staccata (minus 1), gestendo diversamente il sistema brake-by-wire. Sotto questo aspetto, vale la pena ricordare come la parte ibrida della vettura possa fortemente influenzare il bilanciamento in frenata.

Giro 55. Vettel ai ferri corti con Magnussen. La lotta armata si protrae dal rettilineo di partenza fino a curva 4. Il tedesco, facendo letteralmente a sportellate in due occasioni, riesce a metter dietro l’ostico danese acciuffando l’undicesima posizione. 

La voglia di prendere almeno un punto in Germania nell’ultima gara con la Ferrari è altissima. Per farlo, restano 5 tornate. Vettel spreme la propria vettura all’inverosimile, prendendosi parecchi rischi portando la monoposto al limite. Sarebbe fantastico poter dire che lo sforzo profuso sia valso la pena. Sfortunatamente però, ancora una volta la numero 5 resta a bocca asciutta.

Reiterate nel tempo, le parole di Sebastian recitano un copione già visto…


Autore: Alessandro Arcari – @BerrageizF1 

Foto: F1 TV

Analisi on board Vettel-Gp Eifel 2020

Vedi commenti

  • Ma non c'e' molto da commentare.Io a fine stagione farei una bellissima prova i primi sei con macchine identiche .Sarebbe magnifico

Condividi
Pubblicato da
Zander Arcari