Ferrari: Accensione autonoma…
Durante il consueto comunicato stampa, rilasciato dalla Scuderia Ferrari a presentazione del Gp dell’Eifel, il team di Maranello ha voluto porre la propria attenzione su un aspetto riguardante lo scorso Gp di Russia. Come ricorderete, la sessione di Q2 tenutasi a Sochi è stata interrotta a causa dell’incidente di Sebastian Vettel (qui l’analisi onboard) che ha obbligato i commissari ad esporre la bandiera rossa a poco più di due minuti dal termine. Ciò ha scaturito molta ansia nei piloti e nelle squadre che, invece di attendere di ricevere istruzioni in merito all’orario di partenza della sessione, si sono precipitati fuori dai box attendendo in pit lane che il semaforo diventasse verde.
Ciò ha portato ad un abbassamento delle temperature degli pneumatici e ha costretto alcuni piloti anche a dover tenere acceso il proprio propulsore con tutti i problemi di gestione ad esso inerenti. Contrariamente ad alcuni sui colleghi, Charles Leclerc ha potuto evitare di affrontare quest’ultima difficoltà andando di fatto a spegnere la PU per poi metterla in moto al momento opportuno in completa autonomia. A seguire la testimonianza audio della vicenda.
La tradizionale procedura d’accensione prevede l’inserimento dell’avviatore nel retrotreno da parte di un meccanico per dare l’impulso di energia necessario a far avviare il propulsore, ma oramai da qualche anno, per alcuni costruttori tra cui Ferrari, non è più così.
Adesso Vettel e Leclerc possono gestire autonomamente tale procedura andando ad utilizzare l’energia generata dall’MGU-K, sia quando la vettura si trova ai box che in pista. I piloti, ovviamente, non hanno a loro disposizione né una chiave, né un pulsante (come nelle auto moderne) sul quale agire in modo diretto, ma di fatto ottengono lo stesso risultato andando ad eseguire una sequenza di istruzioni sul proprio volante. Un aspetto che può tornare utile e che quest’anno abbiamo visto utilizzare già due volte a Charles durante le sessioni ufficiali: la prima in Spagna, quando gli si spense la vettura dopo aver effettuato un testacoda nella chicane dell’ultimo settore (il monegasco riuscì a riaccendere la monoposto) e la seconda lo scorso weekend durante le qualifiche…
Episodio quest’ultimo, sul quale ha voluto rilasciare un proprio commento anche Iñaki Rueda, responsabile delle strategie Ferrari: “Molte squadre hanno deciso di mandare i propri piloti a prendere posizione alla fine della pit-lane ben prima di sapere quando la sessione fosse ripartita. Questo perché, con soli 2 minuti e 15 secondi a disposizione, si sapeva che la posizione d’uscita sarebbe stata decisiva. Anche noi abbiamo seguito questa linea di pensiero: Charles è uscito dal box e una volta messosi in fila, ha potuto spegnere la PU in attesa dell’inizio della procedura di ripartenza, contando sulla possibilità di riaccenderla autonomamente, senza alcun aiuto esterno”.
Ed è qui che Rueda ha voluto rimarcare il vantaggio che questa possibilità fornisce ai piloti rispetto ai competitor: “Altri concorrenti hanno preso la medesima decisione ma hanno dovuto tenere il motore acceso proprio perché non avevano altra scelta, ma l’attesa si è protratta e con le temperature d’esercizio che continuavano pericolosamente a salire, sono stati costretti a spegnere il propulsore e a riportare la vettura ai box per poterla riavviare… Alcuni hanno perso così anche l’opportunità di migliorare il proprio riferimento cronometrico. Altri hanno atteso all’interno del garage l’annuncio dell’orario definitivo della ripresa dell’attività, rinunciando così ad un miglior posizione d’uscita”.
Purtroppo però sappiamo anche che nonostante la Ferrari goda di questo vantaggio, come il tentativo di migliorare il proprio tempo da parte di Leclerc sia fallito, in tale circostanza, a causa di un’erronea gestione del divario utile tra la vettura numero 16 e quella che lo precedeva…
Tuttavia, non perché non si sia riusciti ancora a trarre vantaggio da tale soluzione, questa non possa rivelarsi particolarmente efficace in futuro: “La possibilità per il pilota di accendere la vettura in completa autonomia può tornare utile anche in altre occasioni” ha chiosato il tecnico spagnolo in chiusura del suo intervento. “Ad esempio, nel caso il pilota compiesse una manovra errata e si ritrovasse con la vettura ferma in pista a motore spento allora potrebbe ripartire da solo (come avvenuto in Spagna, click qui per saperne di più), cosa che ti permetterebbe di salvare una gara altrimenti terminata. Senza contare il fatto che senza il bisogno di portare gli avviatori in griglia prima del via, considerando le limitazioni al personale presente in pista, consente anche di essere più efficienti”.
Autore: Marco Sassara – @marcofunoat
Foto: Ferrari – Formula Uno