Dichiarazioni

Ferrari: “Vettura in costante evoluzione, anche senza elementi visibili…”

Ferrari: “Vettura in costante evoluzione, anche senza elementi visibili…”


Gli uomini di Maranello sono pronti ad affrontare la due giorni del Gp dell’Emilia Romagna. Appuntamento che si svolgerà sul tracciato intitolato ad Enzo e Dino Ferrari, nei pressi idi Imola. Circuito in cui non si corre dal 2006 e sul quale dunque nessuno dei piloti presenti in pista ha mai avuto la possibilità di gareggiare a bordo di una vettura di Formula Uno (apparte Kimi Raikkonen ovviamente, lui c’era: arrivò al volante della McLaren).

Anche Sebastian Vettel quell’anno era presente all’interno del paddock, ma in qualità di collaudatore potette solamente assistere all’evento da una posizione privilegiata e nulla più. “Anche se tutti conoscono questo circuito, dal momento che in passato era un appuntamento fisso all’interno del calendario, io non ho avuto mai occasione di gareggiarci prima d’ora. L’ultima volta che si corse qui, nel 2006, ero presente, ma in qualità di collaudatore del team BMW Sauber. Questo sarà per me un esordio assoluto. Il tracciato è bello e di quelli che non ammette errori. Mi piaceva molto la Variante Bassa, ma il layout è cambiato ed ora non c’è più. Non vedo l’ora di scendere in pista” ha chiosato entusiasta il tedesco nella consueta intervista pubblicata sul sito ufficiale della Scuderia.

Sebastian Vettel, Ferrari, stagione 2020

Il compagno invece, potrà far ‘valere’, l’esperienza maturata ai tempi della Formula Renault, anche se ovviamente non sarà la stessa cosa percorrere la pista al volante di una vettura di F1. “La pista mi piacque molto, guidare qui è unico.” Ha esordito Charles Leclerc prima di addentrarsi nella descrizione del tracciato: “Alcuni passaggi sono molto tecnici, specialmente alcune curve dove commettere un errore lo si potrebbe pagare a caro prezzo. Credo che tutti i piloti, sopratutto quelli che non la conoscono, la ameranno sin dal primo giro. Questo fine settimana avremo l’occasione di provare il format di due giorni, anche se dopo quanto accaduto al Nurburgring non è più un’assoluta novità. Sarà interessante vedere cosa nascerà da questo weekend così compresso”.

Il fatto che si vada a testare il format ridotto, proprio su un nuovo tracciato aumenterà il livello di difficoltà per piloti e team nell’affrontare un Gp già di per sé complicato. Per tale ragione, in Ferrari si è deciso di dare voce a Matteo Togninalli, responsabile performance di gara del Cavallino, che prima di andare a fare il punto sulle criticità dell’evento, ha voluto ribadire le ragioni per cui si è scelto di fare un esperimento di questo tipo proprio a Imola: “La situazione pandemica ci ha dato modo di poter correre su tracciati usciti da tempo dal calendario di F1. Ciononostante tutti i membri delle squadre e le altre persolanità coinvolte nello sport hanno dimostrato grande flessibilità e capacità di adattamento”.

Charles Leclerc, Scuderia Ferrari stagione 2020

Il weekend di Imola ne è un esempio: avere due gare consecutive in Europa su circuiti distanti più di duemila chilometri fra loro ha richiesto di trovare una soluzione che evitasse un’escalation dei costi. Da qui l’idea di comprimere il format in soli due giorni“. Ma quali sono le criticità nel dover settare la vettura con estrema rapidità? Si avrà pochissimo tempo a disposizione per analizzare i dati raccolti nelle prove libere, così abbiamo deciso di riorganizzare il lavoro in termini di priorità, allocando le risorse in modo diverso, sia in pista che a Maranello. Anche i materiali saranno gestiti differentemente: motori, cambi e componenti già collaudate saranno predisposte in modo tale da minimizzare i tempi e a cercare di ridurre per quanto possibile i rischi” ha chiosato Togninalli.

“Trattandosi di un tracciato sul quale non si corre da 14 anni, la mancanza di riferimenti renderà il livello di affinamento meno elevato. Fattore che creerà gap più elevati tra una squadra e l’altra. Il simulatore aiuta i piloti ad entrare in sintonia con il tracciato, ed è incredibile in quanto breve tempo riescano ad entrare in sintonia con una nuova pista. È altrettanto vero però, che quando si affrontano dei circuiti inediti l’evoluzione dei tempi sul giro è molto più marcata, quindi sarà importante effettuare il più alto numero di giri possibile per arrivare velocemente all’optimum. Nonostante questo, il responsabile performance di gara Ferrari non può che dirsi fiducioso.

Matteo Togninalli, Head of Race Perofmance Engineering

Soprattutto guardando alla recente esperienza maturata in Germania:“Siamo stati già in grado di dimostrare, nel corso di questa stagione di saperci adattare in fretta a tutte le situazioni, specie le più insolite, di saper reagire agli imprevisti e di avere un livello di preparazione molto buono. Tutto sommato chiosa Togninalli deciso, mi sento di dire che possa essere un vantaggio per noi”. Immancabile, infine, un’appunto sugli aggiornamenti riguardanti la SF1000. Si era già detto che in Portogallo le migliorie in chiave 2020 potevano considerarsi concluse, tuttavia, secondo quanto riferito dall’ingegnere italiano, lo sviluppo non può dirsi esattamente terminato.

A Maranello l’evoluzione continua, anche se da ora in poi, sarà più focalizzata sulla stagione 2021: “La ricerca di prestazione è un lavoro continuo. Anche se non si porteranno in pista elementi visibili, la vettura sarà sempre in costante evoluzione. Nella parte conclusiva della stagione avremo delle soluzioni da testare soprattutto in chiave 2021. Imola è un tracciato tecnico, con una velocità media abbastanza elevata. Il meteo si prevede che sarà clemente, con temperature attorno ai 18°-20° C. Credo che il nostro pacchetto possa adattarsi bene alla pista e che riusciremo ad estrarre dalla vettura tutto il potenziale disponibile. Ovviamente, in tal senso, sarà fondamentale come sempre il contributo dei nostri piloti”.


AutoreMarco Sassara – @marcofunoat

Foto: Ferrari – F1

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Marco Sassara