Formula 1

GP Emilia Romagna 2020: Analisi Telemetrica qualifica

GP Emilia Romagna 2020: Analisi Telemetrica qualifica 


Ancora Formula Uno, ancora Italia. Per la terza volta in stagione. Pareggiando il record del lontano 1982, quando il Circus disputò tre gare valevoli per il mondiale della massima categoria del motorsport negli Stati uniti d’America: Long Beach, Detroit e Las Vegas. Quattordici anni dopo il trionfo della Ferrari 248 di Michael Schumacher, Imola torna a far parlare di se. Ospitando il tredicesimo round di questa stagione “balorda”. 

Il weekend corto, con una sola prova libera a disposizione, ha ribadito i soliti valori in campo. Mercedes prima della classe, Verstappen inseguitore incallito, Ferrari che si sbatte per risultare terza forza del mondiale. Più Germania che Portimão, verrebbe da dire pensando al rendimento della Rossa di quest’oggi (click qui per saperne di più). Bene la RB16 del giovane talento olandese, gagliarda la W11 numero 77 di Bottas, capace di soffiare la pole al britannico sei volte campione del mondo.


GP Emilia Romagna 2020: Confronto Ferrari

È inutile giraci attorno… non si piacciono affatto. Il tedesco della Ferrari non digerisce la SF1000, monoposto molto lontana dai canoni di guida del primo cittadino di Heppenheim. Con la vettura italiana che non perde occasione di ricordarglielo ogni qual volta il tedesco gli salta in sella…

Mescolando le carte in tavola, in controtendenza a quanto visto fino ad ora, è stato adottato un assetto decisamente più scarico sulla numero 5 con un chiaro obbiettivo: ottenere velocità di punta maggiori. La scelta effettuata, causa ed effetto, ha pagato in percorrenza curva principalmente in T2T7. Dove rispetto al compagno di squadra Sebastian paga un gap di velocità interessante: rispettivamente 12 e 6 km/h.

Osservando il grafico relativo ai dati telemetrici estrapolati dall’acceleratore, notiamo come i due alfieri della Ferrari debbano necessariamente rilasciare il pedale del gas in due punti: Acque Minerali e Variante Alta. Non godendo della spinta verticale necessaria a percorre più rapidamente questa parte del tracciato. Prendendo invece in esame la traccia rilevata dall’impianto frenante, notiamo l’approccio dissimile adottato dai ferraristi. Con il monegasco che preferisce pigiare il pedale del freno più tardi, optando per una frenata non continua. Giusto il contrario del suo compagno di squadra, convinto che un impostazione più lineare e continua sia più indicata.

Interessante sottolineare l’unica discrepanza che possiamo constatare esaminando l’utilizzo della trasmissione. Alla Tosa, il giovane talento monegasco della Ferrari preferisce una vettura decisamente più reattiva, scegliendo di percorrere curva sette con una marcia più bassa. Scelta che curiosamente non ripeterà nell’unico tentativo della Q3, valso il settimo posto in griglia. Medesima la scelta sulla mappatura dell’endotermico, come sempre più conservativa rispetto alla Mercedes.


GP Emilia Romagna 2020: Confronto triplo 

Sebbene il bilanciamento della Ferrari ad Imola non abbia destato particolati problemi, senza dubbio il livello di competitività espresso dal team di Maranello è risultato ancora una volta discutibile. Ancora più lontano dal rendimento espresso da Red Bull e Mercedes se messo a paragone con l’appuntamento in Portogallo della scorso fine settimana.

L’assetto più scarico adottato da diverse gare diventa oramai una costante per la scuderia di Brackley, interessata a raggiungere velocità di punta notevoli. Sotto questo aspetto, il delta registrato sulla retta principale rispetto ai competitors sfiora i 10 km/h. L’ottimo bilanciamento della W11, sommato ai tanti punti di spinta verticale che la vettura tedesca è in grado di generare, garantisce a Bottas una velocità di percorrenza molto più alta in curva 1 rispetto a Max e Charles.

Per fortuna Leclerc riesce a sfruttare al massimo la sua vettura, essendo in grado di estrapolare tutta la competitività della monoposto italiana al contrario del compagno di squadra. Analizzando la grafica riguardate le cambiate, notiamo come nelle curve lente (7,14,15 e17) il monegasco utilizzi una marcia più alta per potere godere di maggior trazione in uscita.

Dal confronto triplo ottenuto con in dati relativi all’impianto frenante invece, troviamo parecchia omogeneità tra le vettura prese in esame. Gli “spike” presenti in tutte le tracce svelano come i piloti scelgano una frenata non continua, con Leclerc che, a differenza di Bottas e Verstappen, preferisce tardare la staccata. Disparità che peraltro si può facilmente individuare anche nell’utilizzo dell’acceleratore, dove Charles predilige non alzare completamente il piede dal pedale del gas.

Ancora una volta, Mercedes mette in pista una vettura con una mappatura molto aggressiva, che dai dati raccolti sembrerebbe aver soddisfatto le aspettative. La superiorità del propulsore tedesco, capace di ottenere risultati migliori con minor sforzo, mette in luce la bontà del progetto sottolineando il grade lavoro di efficienza svolto in inverno dal dipartimento con sede a Brixworth. Esattamente come per gli altri Gran Premi, Ferrari e Red Bull si vedono costretti ad optare per una configurazione decisamente più conservativa.


Autori: Alessandro Arcari – @BerrageizF1 –  Luca Bettiol – @BettiolLuca

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Pubblicato da
Zander Arcari