Gp Portogallo 2020-Analisi FP2: Mercedes e Ferrari guardano al 2021…
Le prove libere odierne, disputatesi sul bellissimo tracciato portoghese di Portimao, si son rivelate poco indicative. La Pirelli si è presa mezz’ora delle FP2 per testare i nuovi prototipi Pirelli e nel momento in cui c’era bisogno di iniziare a preparare al meglio il fine settimana il lavoro dei team è stato interrotto da una doppia bandiera rossa. La prima per un problema tecnico riscontrato dall’AlphaTauri di Gasly con la AT01 che è andata in fiamme. La seconda per un contatto in curva 1 tra Verstappen e Stroll che si sono toccati in ingresso curva ad una velocità superiore ai 300 km/h.
Come dicevamo, i primi 30 minuti delle seconde libere sono andati in archivio lavorando prettamente per trarre informazioni dalle gomme prototipo che il costruttore italo-cnese delibererà per la prossima stagione. Ad ogni team sono stati consegnati 3 set di pneumatici (costruzione su base C2 e C3) senza banda, in modo tale che gli ingegneri non fossero a conoscenza della mescola che stavano andando ad utilizzare. Ogni team ha differenziato il lavoro facendo condurre ad un pilota due stint da 7-8 giri ciascuno, mentre l’altro aveva il compito di effettuare un long run di almeno 15 giri.
L’obiettivo posto dalla Pirelli per il 2021 è quello di puntare su una riduzione delle pressioni, compito non banale dal momento che trattandosi di una costruzione pensata per il 2018 e il carico delle vetture in continuo aumento sarà costretta (come avvenuto anche quest’anno) ad incrementare. L’altra richiesta ricevuta dai piloti, è quella di cercare di ridurne il surriscaldamento, problema con cui si sono ritrovati a fare spesso i conti durante questa stagione. Leclerc è riuscito a mettere in mostra un bel ritmo sin da queste prime fasi, ottenendo il terzo posto (1’21”985) alle spalle dei soli Versteppen (1’21”575) e Bottas (1’21”662).
Una Ferrari in costante crescita è l’immagine che affiora dalla giornata odierna. Mentre con Charles Leclerc ci si è concentrati su un lavoro di comparazione tra due diverse tipologie di fondo (vecchia specifica ed evoluzione con ben 9 generatori di vortice nella parte terminale), sulla vetteura di Vettel, nel corso delle FP1 è comparso un fondo e un diffusore in configurazione 2021. Come previsto dal nuovo regolamento tecnico che entrerà in vigore solamente la prossima stagione, tali specifiche sono state studiate in modo tale da ridurre il carico al posteriore di circa il 10% rispetto ai valori attuali. Pertando nel fondo non erano presenti gli slot mirati a ridurre le turbolenze generate dalle gomme posteriori e risultava essere anche ‘tagliato’ nella parte finale. Le derive verticali, invece, del diffusore risultavano ben più corte (circa 50 mm di lunghezza) rispetto a quelle atttualmente in vigore.
I nuovi aggiornamenti (quelli testati da Charles), sono stati messi a disposizione anche di Sebastian Vettel nel corso delle FP2 e dando una rapida occhiata alla classifica conclusiva della sessione si può evincere che un miglioramento sembrerebbe esserci stato. Anche la Mercedes ha scelto di lavorare in chiave 2021 andando ad eliminare il DAS System (soluzione che sarà vietata) dalle proprie vetture. Ciò permetterà a tecnici e piloti di prendere nuovamente dimestichezza con procedure più tradizionali riguardo la gestione degli pneumatici.
Considerando che stiamo parlando della prima giornata di lavoro su un nuovo tracciato, le gerarchie potrebbero essere soggette a cambiamenti dopo il lavoro che i team effettueranno nel corso di questa notte. La pista, essendo molto “green”, ha comportato un degrado molto evidente degli pneumatici. Molto più marcato rispetto i valori preventivati. La causa potrebbe risiedere nell’asfalto nuovo e più scivoloso del previsto. Il problema che più ha condizionato gli stint dei piloti, ma che dovrebbe gradualmente rientrare man mano che la pista andrà a gommarsi è quello relativo al graining accusato soprattutto sull’anteriore sinistra. Infine, prima di andarci a focalizzare sull’analisi vera e propria comunichiamo i dati relativi al gap prestazionale comunicato da Pirelli, a fine sessione, in merito alla gamma di pneumatici: 6-7 decimi tra soft e medie e circa 1 secondo tra medie e hard.
Sul ritmo in qualifica, la Mercedes si conferma essere il riferimento inseguita dalla solita Red Bull di Verstappen. Hamilton però, non essendo riuscito a sfruttare a dovere la soft, per problemi di traffico prima e per un suo errore poi, non è riuscito ad andare oltre l’ottava prestazione. Bottas così si è ritrovato a dettare il passo non solo nelle FP1, ma anche in FP2 rilegando Verstappen ad oltre mezzo secondo di distanza seppur con una mescola di vantaggio (soft per il finnico contro la media dell’olandese). Dai dati raccolti in queste prime ore di sessione, risulta chiaro come la Mercedes non abbia cambiato approccio rispetto alle ultime gare andando a scaricare le ali per andare a guadagnare qualcosina in termini di velocità di punta. Conclusione: Red Bull è più veloce nelle curve, ma poi la W11 torna ad essere la migliore sul dritto.
Purtoppo gli episodi accaduti nel corso delle FP2 hanno tolto ai team il tempo necessario per raccogliere dati importanti sul ritmo della vettura con carico di carburante a bordo. Tuttavia, dai pochissimi giri effettuati dai prim tre piloti in cima alla classifica iridata, possiamo dire che Hamilton è risultato essere il più rapido davanti a Bottas e Verstappen. L’olandese ha effettuato giusto qualche giro su compound medio, il che rende il suo passo molto positivo dal momento che il britannico ha girato su soft, mentre Bottas su soft e hard (da rilevare l’interessante ‘time attack’ del finnico con mescola a banda bianca: 1’21”384).
Le FP3 ci forniranno un quadro più completo della situazione. Di fatto è lecito attendersi una sessione di libere stile Nurburgring in cui oltre ad andare a simulare la qualifica, i piloti imbarcheranno più carburante sulla vettura per recuperare un po’ del tempo perduto nel corso della giornata odierna.
Autore e grafici: Cristiano Sponton – @csponton
Foto: Formula Uno – Ferrari