Formula 1

GP Portogallo 2020: Analisi Telemetrica qualifica

GP Portogallo 2020: Analisi Telemetrica qualifica


Un pò di vento, qualche nuvola e parecchio sole. Differenti rispetto all’Eifel, le condizioni meteo portoghesi hanno concesso il normale svolgimento di tutte le sessioni. Un piccolo problema con una grata, tirata su da un’escursione di Vettel alla fine delle FP3, ha solamente tardato di una mezzora le qualifiche odierne. Mirati, di piccola entità e continui, gli update montati sulla SF1000 continuano a far progredire la vettura italiana. Intendiamoci… in certe occasioni il comportamento “bizzarro” resta, ma per lo meno cresce la competitività. Analizzando il rendimento della Ferrari, la differenza di ritmo tra le due auto dev’essere necessariamente argomentata. Il talento di Charles si sta esprimendo al meglio al volante di una monoposto affine alle sue caratteristiche. Peraltro indirizzata con gli aggiornamenti sullo stile di guida del monegasco. Inoltre, il deficit di potenza del propulsore italiano azzoppato dalla normativa FIA, costringe i tecnici di Maranello a scaricare la vettura per ovviare in qualche modo al drag eccessivo generato. Questi fattori hanno messo in forte difficolta il tedesco. Se poi aggiungiamo la scarsa brillantezza mentale generata da un morale molto basso, non risulta poi così difficile spiegare le prestazioni opache del teutonico. Detto ciò fa precisato un fattore. La scelta di Sebastian di non montare un treno di Soft nel secondo run in Q2 è stata presa in completa autonomia, con il muretto box che ha lasciato la decisione nelle mani del proprio pilota. Il tedesco ha perciò preferito perdere 3/4 posizione sulla griglia piuttosto che partire con una mescola giudicata decisamente inadeguata per il primo stint di gara con serbatoi pieni, tendo ben presente i pessimi riscontri ottenuti durante le simulazioni passo gara effettuate nella giornata di venerdì.


GP Portogallo 2020: Analisi Telemetrica Ferrari

Cambia il circuito ma non la storia recente. La numero 5 resta ancora fuori dalla Q3 anche nel circuito di Portimao, costretta a prendere il via del Gran Premio in quindicesima posizione. Analizzando la seconda parte della qualifica, prendiamo in esame il grafico riguardante la velocità delle due Rosse. Sebbene negli allunghi il quattro volte campione del mondo della Ferrari abbia un rendimento in fotocopia a quello del compagno di garage, nelle curve la situazione cambia completamente. Nei tratti lenti del pista incastonata nella regione dell’Algarve infatti, il monegasco è in grado di portare in curva una velocità decisamente superiore. Calzando gli pneumatici Pirelli a banda gialla, in Q2 Vettel non è stato capace di estrarre il massimo potenziale della monoposto, complice un asse anteriore fuori dall’ottimale finestra di funzionamento. Tutto ciò è testimoniato dal cronometro che Sebastian “produce” nel primo settore, con un tempo più basso di 5 decimi rispetto alla Q1. Tale differenza salta all’occhio nel grafico in curva 3, causata da un’indecisione alla giuda dell futuro pilota Aston Martin.

Osservando attentamente la telemetria che si riferisce all’utilizzo della trasmissione, è facilmente visibile dalla traccia gialla in prossimità della Lagos (curva 3) la doppia scalata di marcia di Sebastian, inserendo persino la prima. Senza dubbio, questo fattore ha causato una perdita di tempo notevole compromettendo appieno la tornata.

Oltre alle solite piccole discordanze “causate” dallo stile di guida degli alfieri Ferrari, le uniche variazioni riscontate nel grafico sull’acceleratore riguardano tre parzializzazioni. La prima e la terza sono realizzate da Charles in curva 4 e 11 mentre la seconda, molto piccola, si trova in curva 7: 88% di Sebastian contro 81% di Leclerc. Il monegasco predilige anticipare leggermente la frenata rispetto al compagno, come possiamo agevolmente rilevare prendendo in esame la telemetria relazionata al sistema frenante. Il tedesco tocca lievemente il freno in curva 7, laddove Charles preferisce alzare leggermente il piede.

A livello di rivoluzioni motore le differenze sono davvero minime. L’unica disparita registrata tra gli RPM si trova in curva 3, dove l’endotermico della numero 16 scende a circa 6500 rivoluzioni, potendo così disporre di una vettura senza dubbio più reattiva.


GP Portogallo 2020: Analisi Telemetrica confronto triplo

Nella seguente telemetria notiamo come potenza ed efficienza del motore tedesco riescano a marcare una bella differenza tra le tre vetture prese in esame. Seppur montando una mescola più dura, la velocità in allungo prodotta dalla strepitosa W11 permette ai piloti Mercedes di abbassare il crono di parecchio.

In effetti, analizzando la traccia nelle curve scopriamo che nella maggior parte dei casi le Frecce Nere hanno qualche chilometro orario in meno rispetto ai competitors. Come abbiamo già visto in altre analisi telemetriche e poi esaminato in questo articolo (clic qui per saperne di più), nelle ultime gare il team di Brackley ha messo in pista delle monoposto leggermente più scariche, potendo così raggiungere delle velocità di punta nettamente maggiori. Come accennato in precedenza, il monegasco della Ferrari predilige l’utilizzo di marce più alte per le 3 curve più lente del circuito portoghese. Tecnica sicuramente studiata al simulatore e concordata con gli ingegneri, visto che è stata applicata con ottimi risultato in tutte le sessioni disputate fino ad ora.

Se in Q2 Leclerc ha parzializzato l’acceleratore, in Q3 il piede di Charles resta premuto sul pedale. A conti fatti, la numero 16 è unica vettura a non diminuire la velocità in curva 7. Al contrario, dobbiamo riscontrare una piccola incertezza in curva 14, dove l’apertura del gas non è affatto lineare. Le parzializzazioni effettuate da Hamilton e Verstappen in questo punto sono quantificabili in un valore pari al 74% per il britannico ed un 68% per l’olandese. Dalla traccia attenta dal sistema frenante, possiamo osservare come sia Lewis che Max anticipino ulteriormente la frenata, con il pilota della scuderia di Milton Keynes capace di “stringerla” in curva 10 alzando il piede dal pedale decisamente prima rispetto agli altri.

In ultima battuta, confrontando la telemetria odierna dei giri motore con quella dei Gran Premi precedenti, notiamo come le scelte effettuate dai team non discostino dalle da quelle viste di recente, confermando le decisioni prese sulle mappature da utilizzare in qualifica e gara. Mercedes, data la bontà del “prodotto” di cui dispone, può permettersi un approccio decisamente più “aggressive”. Al contrario, Ferrari e Red Bull sono costrette ad adottare una strategia nettamente più conservativa, utile a gestire i consumi e, nel contempo, a salvaguardare l’affidabilità dei propulsori.


Autori: Alessandro Arcari – @BerrageizF1 –  Luca Bettiol – @BettiolLuca

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Pubblicato da
Zander Arcari