Formula 1

Analisi: Perché le Pirelli 2021 non sono piaciute ai piloti?

Analisi: Perché le Pirelli 2021 non sono piaciute ai piloti?


“Abbiamo gli stessi pneumatici da due anni ormai. Alla fine dello scorso anno, Pirelli ha portato nuovi pneumatici. Tuttavia, quelle gomme erano peggiori”, queste le parole di Lewis Hamilton. Perciò, all’unanimità, i team avevano deciso di scartarle, scegliendo le specifiche 2019 anche per la stagione attuale e aspettando quelle a «bassa» spalla (cerchi da 18”) per la stagione 2021. Ma i problemi generati dalla pandemia di Covid-19 hanno comportato il rinvio dei nuovi regolamenti al 2022 e quindi la necessità di scegliere la specifica di pneumatici con cui correre la prossima stagione.

Ancora la 2019 viste le limitazioni aerodinamiche introdotte (principalmente a fondo e diffusore)? Per Pirelli questa non era una strada realisticamente percorribile, soprattutto dopo i problemi incontrati a Silverstone, quando un’eccessiva usura ha creato importanti problemi ad entrambi i piloti Mercedes e alla McLaren di Carlos Sainz. “Gli pneumatici attuali non sono abbastanza robusti per tenere il passo con i continui miglioramenti. La durata e la sicurezza vengono prima di tutto”, ha affermato poche ore fa il Team Principal della Mercedes, Toto Wolff. Per questo Pirelli si è messa al lavoro per progettare nuove gomme, inizialmente portate in pista «al buio» (senza conoscere la mescola) dai team a Portimao, poi con la sola tanto criticata mescola «centrale» C3 in Bahrain. Ma ci tornerò.


Analisi: Prima è utile capire come sono cambiati gli pneumatici

Partendo dalle mescole, queste sono identiche alla specifica 2019. Ciò che è cambiata è la costruzione, sia anteriore che posteriore. Per renderle più sicure e per consentire l’utilizzo di pressioni più basse si è lavorato poi sull’irrigidimento della spalla, soprattutto del treno anteriore. Su quello posteriore era più complicato lavorarci poiché il cambiamento avrebbe influenzato troppo l’aerodinamica delle vetture.

Ricciardo testa le mescole C3 2021 nel corso delle libere di Sakhir

Per questo motivo la riduzione di pressione sarà più marcata all’anteriore rispetto che al posteriore come già visto sui valori imposti da Pirelli in Bahrain ai due treni di C3 2021 concessi ai team. Le novità di costruzione dei due assali hanno generato poi un incremento di peso del singolo set di gomme, precisamente di 2.4 kg rispetto alla specifica 2019, con un aumento di peso non equamente distribuito tra anteriore e posteriore, bensì più marcato in percentuale sul primo asse.


Analisi: i piloti come hanno preso tutte queste modifiche dopo averle testate seriamente per la prima volta solamente nelle tre ore di libere di ieri?

Hamilton e Vettel, molto male.Pirelli aveva due anni per sviluppare pneumatici migliori. E il risultato è una gomma tre chilogrammi più pesante e un secondo al giro peggiore. Se questo è tutto ciò che ha e può fare Pirelli, preferisco restare con le gomme attuali”, ha tuonato il sette volte campione del mondo. Capitolo “lentezza” della nuova specifica, l’obiettivo di Pirelli era progettare e costruire gomme più sicure, non più veloci. Ma non è tutto. In Bahrain, per quanto visto dal costruttore di pneumatici italo cinese, effettivamente la differenza tra specifica 2021 e 2019 si è attestata attorno ai 6-7 decimi di secondo. Mentre a Portimao il gap era ridotto, quasi nullo.

Perché ciò? Principalmente perché le gomme 2021 offrono minor grip, soprattutto le anteriori che essendo più rigide e più pesanti generano maggior sottosterzo. Una caratteristica che tende ad amplificarsi in un tracciato limitato posteriormente come quello del Bahrain, dove per proteggere gli pneumatici posteriori si tende già ad utilizzare un assetto con un anteriore sottosterzante. Che lo diviene ancor di più, fin troppo sottosterzante, calzando gli pneumatici 2021. Soprattutto con vetture che sono pienamente ottimizzate, in termini di assetto e di distribuzione pesi, per gli pneumatici di questa stagione.

Magnussen con le C3 specifica 2021 nel corso delle libere di Sakhir

Pirelli aveva avvisato in anticipo le squadre che poteva generarsi dell’ulteriore sottosterzo con le nuove specifiche, chiedendo loro di contrastarlo con l’assetto. Ma per i vari team era più importante raccogliere dati che cercare la prestazione. Questo ha portato ai commenti molto negativi soprattutto di Hamilton e Vettel. “Se ottieni una gomma che offre meno aderenza ed è più pesante, il che si manifesta in più sottosterzo e meno aderenza, è ovvio che confrontandola con lo pneumatico attuale porti inevitabilmente a una reazione negativa, ha affermato Toto Wolff nella giornata di ieri.


Analisi: C’è quindi possibilità che si possa nuovamente abbandonare l’introduzione di una nuova specifica di pneumatici?

Pirelli non crede: “In F1 c’è sempre questa naturale resistenza al cambiamento. Ma abbiamo progettato una specifica che è un miglioramento. Quindi non vedo il motivo per cui non dovremmo introdurla”. Teoricamente la possibilità di una sua non introduzione c’è, se come nella passata stagione i team si accordano all’unanimità. Ma in quel caso, in soccorso di Pirelli, potrebbe entrare nella partita direttamente anche la Fia per revocare la decisione dei team sotto la giusta motivazione della «sicurezza».


Autore: PG Tech – @smilextech

Foto: Pirelli F1

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