Formula 1

Asfaltati

Asfaltati


Concedetemi un preambolo, forse controcorrente rispetto ai più. Riguardo all’evento in generale era chiaro da venerdì mattina che sarebbe stato uno show a tutti i costi più che F1 in senso stretto. Sono d’accordo con le parole di George Russell: è stato molto lontano da quello che la F1 dovrebbe poter esprimere senza bisogno di un asfalto truccato. Questo discorso è solo tecnico e non ha nulla a che vedere con quanto hanno fatto vedere i piloti a parità di condizioni (precarie quanto ridicole) di grip. L’ipotesi per cui la categoria abbia bisogno di una qualche forma di doping per movimentare la competizione non credo sia la strada maestra. Discorso che abbiamo fatto mille volte per il DRS.

Fermo restando che con il meteo di domenica avremmo visto ugualmente una gara eccitante, mi augurerei di rivedere Istanbul in calendario ma in condizioni di pista degne della fama del tracciato.

Dall’asfalto agli asfaltati

Lewis Hamilton ha messo giù una prestazione che ha asfaltato, tanto per restare in tema, uno per uno i piloti che per certi aspetti sentivano quasi in tasca una possibile vittoria. Il gran maestro, uscito indenne con un po’ di fortuna (quella che non hanno mai i numeri 2) da curva 1, si è messo a remare molto nella prima fase per poi trovare man mano una progressione inesorabile finché, a metà gara, era diventato chiaramente il migliore interprete. Tecnicamente ci sono ragioni ben precise rispetto alla folle ma prevedibile altalena di prestazioni che leggerete nell’analisi tecnica. Umanamente Hamilton dimostra continuamente -non da oggi- che non conosce la ‘paura di vincere’.

Lewis Hamilton vince il Gp di Turchia 2020 ed è sul tetto del mondo per la 7° volta in carriera

Anche quando non gli serve dover vincere. Anche quando i traguardi sono più grandi di un uomo. Il momento in cui può anche calcolare sorprende la sua fame. Decide di non pensare, di non tremare mai nonostante l’altezza a cui è arrivato. Credo che il 2020 sia il suo punto più alto nonostante paradossalmente di rivali diretti non ne abbia avuti. Quelli erano già stati asfaltati prima di Istanbul.

Ferrari. La prestazione molto negativa di sabato aveva tratto in inganno. La SF1000 sembra uscita definitamente dalla quella mediocrità in cui ristagnava. Credo che in una qualifica normale e con la gara asciutta lo avrebbe mostrato abbastanza bene. In Bahrein conterà di nuovo molto il motore ma ma anche il carico posteriore. Interessante verificare che riscontri avranno a Maranello con Mattia Binotto che rimarrà ancora in fabbrica prima di tornare, presumibilmente, per gli ultimi due appuntamenti.


Autore: Giuliano Duchessa – @giulyfunoat

Foto: Formula Uno – Mercedes

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Giuliano Duchessa