Gp Turchia 2020-Analisi FP2: meteo e gomme le incognite del weekend…
Il rifacimento dell’asfalto del circuito di Istanbul, avvenuto a pochi giorni dall’arrivo del Circus all’interno del Paddock, ha generato delle libere poco indicative. I team avrebbero gradito condizioni molto diverse per il loro ritorno in Turchia, dopo nove anni di assenza, invece hanno dovuto fare i conti con un asfalto molto scivoloso al mattino, derivante anche dal contributo degli operatori di pista che prima dell’inizio delle FP1 hanno cercato di ripulire il tracciato dal bitume andando ad utilizzare acqua ad alta pressione. Nelle FP2 la situazione è leggermente migliorata, ma il grip è stato molto lontano dai livelli desiderati dai piloti.
Condizioni che hanno dato modo a Max Verstappen di esaltare il proprio stile di guida e di ottenere la sua miglior prestazione in entrambe le sessioni odierne. Ciononostante il pilota non ha molto apprezzato la situazione con cui ha dovuto fare i conti per tutto l’arco della giornata: “L’aderenza è ancora lontana da quella desiderata. Nel complesso però, per noi è stata una giornata positiva. Sono contento di come si è comportata la vettura, devo dire che ha funzionato bene. Il livello d’aderenza al pomeriggio di certo non poteva essere peggio di quello avuto al mattino, ma si è avuta sempre la sensazione di guidare sul ghiaccio. È di gran lunga peggio di quanto visto a Portimao. Ma è lo stesso per tutti, ci dobbiamo adattare”.
Gli ultimi sviluppi in casa Ferrari hanno permesso di trovare carico aerodinamico aggiuntivo e le prestazioni odierne ne sono certamente la prova: Vettel e Leclerc sono stati veloci sin da subito nonostante le condizioni ‘proibitive’. La squadra che ha sofferto maggiormente è stata la Mercedes, che come abbiamo detto più volte, da un po’ di tempo (dal Gp d’Italia, ovvero dall’introduzione della mappatura unica) utilizza una configurazione più scarica rispetto a Red Bull. Per questo i portacolori della casa di Stoccarda sono apparsi un po’ in affanno, con Hamilton, già molto critico via radio durante le sessioni, a fine giornata si è così sfogato davanti ai microfoni: “Se non si tratta di un disastro, poco ci manca. Quello dell’Istanbul Park è un tracciato fantastico e non si capisce perché abbiano speso così tanti soldi per rifare l’asfalto quando avrebbero potuto semplicemente ripulirlo. Hanno reso le cose ancora peggiori di quelle avute a Portimao”.
Il pensiero è molto simile a quello di Verstappen. Forse il britannico ha utilizzato parole un po’ più forti, ma il succo è lo stesso. “Far funzionare le gomme è complicato e la sensazione che si ha è quella di guidare sul ghiaccio. Guidare su questo tracciato sarebbe dovuto essere grandioso, invece non si riesce a rendergli giustizia. Siamo troppo lenti rispetto a quanto ci aspettavamo e non credo che la situazione cambierà” ha proseguito il campione britannico. “Non riusciamo a portare le gomme nella giusta finestra di temperatura, sicuramente una mescola più morbida avrebbe aiutato. Impossibile fare affidamento sulle dure, le soft al momento sono le migliori e le medie una via di mezzo. Il circuito è tecnicamente molto difficile e la curva 8 mette a dura prova l’anteriore destra. Forse una scelta di mescole diversa sarebbe stata più adatta, ma ormai è così”.
Spezziamo una lancia in favore della Pirelli però che secondo quanto affermato da Mario Isola a ‘Sky Sport F1’, la scelta degli pneumatici sarebbe stata effettuata basandosi sui dati riguardanti il vecchio asfalto. La decisione del completo rifacimento del manto stradale sarebbe arrivata in un secondo momento e sostanzialmente, non era previsto. “Cambiato qualcosa tra FP1 e FP2? No, nulla!” Chiosa il quasi sette volte iridato. “Se le gomme non funzionano è impossibile capire l’area su cui si deve intervenire. Guardando gli altri, devo dire che Red Bull sta lavorando bene. Noi abbiamo ancora del lavoro da fare. Se dovesse piovere, domenica avremo lo stesso problema di questa mattina: ci ritroveremmo con pneumatici freddi e duri come le pietre. Almeno sarà emozionante!”
Riprendendo le parole di Hamilton, i tempi odierni, si sono rivelati molto distanti dalle previsioni, anzi… Addirittura più lenti anche di quelli ottenuti dalle vetture di F1 nel 2011, ultimo anno in cui si era girato su questo circuito. A differenza anche degli ultimi appuntamenti, possiamo notare come il gap tra le squadre si sia molto ampliato: tra la prima e l’ultima posizione vi sono 5,1 secondi. Risultato dipendente in senso stretto dal solo utilizzo degli pneumatici. Il che ci mostra come la Ferrari abbia fatto dei progressi significativi in materia, in special modo con Leclerc, riuscito ad ottenere il secondo tempo di sessione a ‘’soli’’ 4 decimi dalla Red Bull di Verstappen.
La qualifica potrebbe rivelarsi una specie di lotteria. Se la pista avrà un’evoluzione importante, la Mercedes potrebbe tornare protagonista, ma se le condizioni si confermeranno simili a quelle odierne non si possono escludere delle sorprese. La Ferrari sembra la squadra messa meglio tra quelle di centro classifica e potrebbe anche riuscire a portare entrambi i piloti in Q3 abbastanza facilmente. Leclerc potrebbe anche lottare per la seconda fila, anche se mettersi alle spalle una Red Bull o una Mercedes potrebbe rivelarsi più complicato rispetto ad oggi. Considerando anche un Albon in grande spolvero rispetto agli ultimi appuntamenti.
Poi non bisognerà sottovalutare AlphaTauri. Gasly e Kvyat hanno ottenuto delle buone prestazioni e dei team alle spalle della Rossa sono sicuramente stati i migliori. Non bene McLaren, Renault e Racing Point. Le condizioni freddo/umide hanno richiesto tanto carico aerodinamico e sappiamo come specialmente i due team motorizzati con la power unit francese soffrano in determinate circostanze. Alle squadre in questione non resta che sperare in un notevole miglioramento della pista per poter ambire a una buona casella di partenza.
Come dicevamo prima, a commento delle dichiarazioni rilasciate da Hamilton, la casa Milanese per l’evento ha deliberato delle mescole rivelatesi troppo conservative per le condizioni d’asfalto con cui i piloti si sono ritrovati a fare i conti oggi. Ci sarebbero volute di più morbide, ma la colpa non può essere attribuita alla Pirelli: “Al momento della scelta non sapevamo che avrebbero rifatto l’asfalto” la difesa di Mario Isola ai microfoni di ‘Sky Sport F1’. “Difficilmente si potrà ottenere più aderenza senza altre sessioni e senza categorie a contorno, inoltre se dovesse piovere le cose potrebbero farsi nuovamente più complicate”.
Lo penumatico che si è trovato più in difficoltà è risultato essere l’anteriore destro, sul quale abbiamo notato del graining soprattutto per quanto riguarda Soft e Medium. Il gap prestazionale previsto da Pirelli tra i vari compound è risultato essere di circa 8-9 decimi tra Hard e Medium e lo stesso tra Medium e Soft. Dal momento che la mescola più soffice ha evidenziato sin da subito molto graining, non è escluso che alcuni dei team più forti possano superare il taglio in Q2 con gomma a banda gialla così da poterla utilizzare poi alla partenza domenica.
Dalle simulazioni di gara si sono confermati un po’ gli stessi valori riscontrati in termine di prestazione pura. Mercedes è tornata a convincere con tanto carico di carburante a bordo. Cosa che le ha dato una mano a generare più pressione sugli pneumatici. Il problema maggiore riscontrato dai piloti è stato quello di portare in temperatura la mescola gialla, che ha richiesto a tutti diversi giri prima di permettere loro di utilizzarla al meglio. Hamilton si è lamentato molto della mancanza di grip su tale compound, mentre Ferrari e Red Bull sono riusciti a portarlo in temperatura abbastanza rapidamente. Questo sarà un fattore da tenere in considerazione anche in ottica strategia qualifica/gara. Ci si attende uno scenario stile Portimao, con i partenti su mescola gialla che potrebbero soffrire all’inizio per poi tornare forti dopo pochi giri.
Per avere un quadro corretto della situazione bisognerà attendere gli esiti delle sessioni di domani. Se dovesse restare asciutto, la pista subirà un netto miglioramento: i tempi sul giro si abbasseranno e il gap tra le squadre si assottiglierà, magari andando a cambiare anche certi valori in campo. Mentre se pioverà, la pista diventerà di nuovo “green” con i piloti che si ritroveranno ad affrontare una situazione simil FP1. Il che potrebbe portare a risultati anche inaspettati.
Autore: Cristiano Sponton – @csponton
Foto: Formula Uno – Ferrari – Mercedes – Red Bull