Formula 1

Alonso: Ferrari “obbligata” a scaricare Vettel…

Alonso: Ferrari “obbligata” a scaricare Vettel…


Il divorzio tra Vettel e la Ferrari ha fatto e continua a far discutere a tutti i livelli della Formula Uno. Se la decisione comunicata lo scorso maggio aveva innescato molte polemiche per le modalità in cui era avvenuta sembrando anche abbastanza illogica, da un punto di vista prettamente sportivo, la stagione 2020 poi aveva portato le persone a rassegnarsi all’idea che, forse anche sotto il piano personale, il tedesco avesse perso quegli stimoli che gli avevano permesso di conquistare i quattro titoli assieme a Red Bull giungendo alla conclusione che, in fin dei conti, era giusto cambiare

Tuttavia, il finale di campionato ha mostrato un Vettel diverso con un grande attaccamento alla squadra (mai venuto meno) e in grado anche lui di raccogliere dei buoni risultati se solo la macchina glielo avesse permesso. In questo senso il Gp di Turchia ne è stata una prova inconfutabile. A dare una lettura diversa della situazione e delle cause che hanno portato il management della Ferrari a privarsi di quello che è stato il suo cavallo di razza per molte stagioni (almeno 4 su 6, poi sappiamo come con l’arrivo di Leclerc la posizione del pluri iridato abbia iniziato a vacillare) è stato Fernando Alonso. Un pilota in grado di parlare con cognizione di causa, perché avendo vissuto 5 anni alla corte di Maranello (2010-2014), è a conoscenza di quali siano le dinamiche all’interno della squadra.

Sebastian Vettel, Charles Leclerc, Ferrari, Gp Abu Dhabi 2020

Così intervistato dal ‘Corriere della Sera’, l’asturiano ha rivelato il proprio punto di vista sulla vicenda: “Ci sono delle ragioni che hanno portato Vettel e la Ferrari a lasciarsi. Il team era a conoscenza dell’indagine che la FIA stava conducendo sulla power unit 2019 ed era consapevole che anche nel 2020 non avrebbe avuto alcuna possibilità di vincere. In tali condizioni, rinnovare il contratto ad un campione del mondo non avrebbe fatto altro che innalzare il livello della pressione. Inoltre, dopo aver trascorso 5 anni assieme (l’annuncio è stato fatto il 12 maggio 2020), era diventato abbastanza chiaro che Sebastian non sarebbe stato il ‘salvatore della patria’… Leclerc aveva dimostrato di avere più potenziale e a quel punto, in Sainz, è stata vista una valida alternativa”.

In poche parole, sapendo che ci sarebbe stato ancora un ‘lungo’ periodo in cui non si sarebbe riusciti a competere per il titolo, era logico privarsi di un campione del mondo per togliere aspettative sulla squadra e non avere nessun obbligo nei riguardi dei risultati raggiunti. Un conto ritrovarsi a perdere con un iridato in squadra, un altro con una line up, comunque forte, ma che innanzitutto non riceve stipendi così cospicui.

Sebastian Vettel e Charles Leclerc si scambiano i caschi utilizzati nel corso dell’ultimo Gp vissuto da compagni di squadra (Gp Abu Dhabi 2020).

L’altro motivo, non meno importante, è rappresentato dalle modalità con cui vengono prese le decisioni all’interno della Scuderia Italiana, molto diverse e in un certo senso, più complesse rispetto a quanto avviene in un ‘normale’ team di F1: Non è possibile paragonare la Ferrari alle altre squadre ha èrpseguito Alonso. “La sua è una dimensione completamente diversa. Le decisioni non vengono prese da una ristretta cerchia di persone: c’è il management sportivo, la società e anche la politica coinvolti i questi processi. Generalmente poi, una squadra in media resta in F1 per un periodo di tempo che va dai 10 ai 15 anni, mentre la Ferrari è lì da sempre. Non poteva permettersi di continuare così”.

Infine il pilota di Oviedo, che nel 2021 tornerà in F1 vestendo i colori Renault, è andato a spezzare una lancia in favore di Vettel, giudicandolo impotente dinanzi al dominio della Mercedes: “Negli anni trascorsi in Rosso” dice parlando della propria esperienza a Maranello “non siamo riusciti a vincere mondiali, ovviamente, ma in due diverse occasioni siamo riusciti a combattere fino all’ultima gara. Dico questo perché le persone tendono a dimenticarsi dei secondi posti. A Vettel è successa la stessa cosa nel 2017 e nel 2018La verità purtroppo è soltanto una: c’è stata una sola squadra in grado di vincere negli ultimi 7 anni”.


AutoreMarco Sassara – @marcofunoat

Foto:  F1 – Ferrari – Renault

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Marco Sassara