Formula 1

Nessuna sanzione ai piloti

Sembra quasi strano da dire e invece è proprio così: durante il Gp di Abu Dhabi non è stata assegnata nessuna sanzione ai piloti. O meglio, per essere precisi, qualcosa c’è stato, ma nulla di estremamente rilevante: una reprimenda per Magnussen e la partenza dal fondo della griglia per Perez e per lo stesso danese. Ma analizziamo il tutto

Kevin Magnussen ha ricevuto una reprimenda per aver fatto un giro della pista dopo le prove di partenza al termine delle libere 2. E’ una violazione dell’articolo 31.6 del regolamento sportivo

Conclusa la seconda sessione di prove libere, ai piloti è stato consentito effettuare una prova di partenza dalla griglia. Il danese, dopo aver fatto ciò, stava approcciando il rientro ai box quando è andato al bloccaggio ed ha oltrepassato l’ingresso pit lane. Ha chiesto istruzioni via radio e il team gli ha suggerito di fare un ulteriore giro con andatura lenta e quindi tornare ai box. I commissari hanno valutato che il pilota ha utilizzato estrema cautela e la velocità che ha tenuto è stata molto ridotta, quindi hanno optato per una sanzione lieve.

Non è finita per il pilota Haas: Magnussen ha montato la 3^ batteria e la 3^ centralina. Questi elementi della power unit sono oltre quelli consentiti quindi, come espressamente previsto dall’articolo 23.3 a), ha dovuto iniziare la gara dal fondo dello schieramento. Stessa sorte è toccata a Perez, che ha utilizzato il 4° ICE; il 4° turbo e il 4° MGU-H.

Passiamo a Latifi, investigato per un possibile unsafe release durante la qualifica, il che sarebbe una violazione dell’articolo 28.13 a) del regolamento sportivo.

Verstappen ha dovuto frenare per evitare il contatto con Latifi che stava entrando nella fast lane, tuttavia i commissari hanno determinato che non c’è stato unsafe release da parte del box Williams. Analizzando le immagini, anche i rappresentanti Red Bull hanno ammesso che non c’è stato alcun problema, quindi l’episodio non è stato sanzionato.

Il momento in cui Max Verstappen deve frenare per evitare il contatto con Nicholas Latifi

Da ultimo, Sainz è stato investigato durante la gara per aver guidato troppo lentamente in pit lane, il che sarebbe una violazione degli articoli 40.3 e 27.4 del regolamento sportivo.

Analizzando la telemetria, i commissari hanno constatato che Sainz stava procedendo a 80 km/h all’ingresso della pit lane, come imposto. La sua velocità è poi scesa fino a circa 70 km/h e questo ha fatto si che arrivasse al box circa 0.6 secondi dopo rispetto a quando lo avrebbe fatto se manteneva il limitatore. In ogni caso, questa manovra non è stata fatta per avere una vantaggio dal doppio pit stop che stava effettuando il team: Norris aveva già chiaramente ultimato le operazioni. Il pilota McLaren ha altresì affermato di aver rallentato ulteriormente in quanto c’era molto personale in pit lane dovuto alla sosta di numerosi avversari e i commissari hanno confermato ciò grazie alle immagini. La decisione di non sanzionare il pilota spagnolo è corretta.

Autore: Alessandro Rana – @AleRanaF1

Immagini: Haas; F1

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Alessandro Rana