Formula 1

Una vita fa

Una vita fa


Domenica, Dio ti ringrazio, si concluderà lo scellerato mondiale funestato dal flagello Covid e sportivamente parlando, da un flagello ancora più impietoso rappresentato dal domino di Hamilton e della Mercedes. Mi si perdoni lo sfogo (a titolo del tutto personale) “ad alta voce”, a riguardo del mondiale 2020, tra l’altro avviato anche verso un finale non certo usuale (probabile assenza del campione del mondo e sicura assenza di Grosjean). Al di là di alcune modifiche resesi necessarie, causa problemi sanitari, questo mondiale verrà ricordato per la disarmante facilità con cui AMG e Lewis Hamilton siano andati, in carrozza, a vincere i loro titoli mondiali. Per merito loro sicuramente, e anche per i tanti, troppi regali fatti dalla concorrenza. Quello della Ferrari è soltanto il primo di una lunga serie…

Come avviene oramai da undici anni (prima edizione nel 2009), il mondiale di F1 si concluderà sul circuito situato sull’omonima isola di Yas Marina: la rinomata cattedrale nel deserto. Di tutte le edizioni corse sino ad ora, vorrei ricordare proprio quella dello scorso anno. Era solo il 2019, eppure, sembra una vita fa.

Eravamo inconsapevoli, liberi e soprattutto pieni di speranza per la nostra amata Ferrari, che durante tutto il 2019 ci aveva fatto sognare e sperare per il meglio. Soprattutto lato motore, considerando la potenza che il propulsore rosso era in grado di sprigionare. Una vita fa appunto. Solo qualche mese dopo il GP di Abu Dhabi, il regolamento vede l’introduzione di nuove direttive (probabilmente consigliate da un “whistleblower”), con la conseguenza che Ferrari verrà letteralmente castrata e costretta a portare a termine un campionato nel modo in cui tutti conosciamo.

Charles Leclerc durante il fine settimana del Gran Premio di Abu Dhabi 2019

Una vita fa. Era sempre a termine del 2019, in occasione del Gp di Abu Dhabi appunto, che la Toro Rosso si sbarazzava del suo italico nome, per abbracciare il brand pubblicitario AlphaTauri (senza soldi non si cantano messe); il nostro amato Robert Kubica disputava il suo ultimo GP (suo l’unico punto Williams!), salvo poi migrare in Alfa Romeo – Sauber in veste di collaudatore; ed infine Honda, dopo tante incertezze e tribolazioni (soprattutto dei Verstappen), annunciava la permanenza almeno fino a tutto il 2021… Purtroppo il 2020 sarà un anno di avare soddisfazioni per il costruttore nipponico, capace di vantare solamente due vittorie, di cui una ottenuta con la scuderia minore AlphaTauri. È trascorso solo un anno e… Sembra una vita fa.

Il GP? L’unica cosa che non cambierà. L’unica cosa che sembra restare immutata e dove il tempo pare si sia arrestato. Lo scorso anno Lewis Hamilton, allora esa-campione del mondo, fu capace addirittura di conquistare il suo sesto gran chelem (pole position, vittoria, giro veloce e gara comandata dal primo all’ultimo giro). La Ferrari, tutt’altro “animale” rispetto ad oggi, fu capace di qualificarsi agevolmente in Q3, ottenere la quarta e la quinta casella di partenza (con il solito monegasco a mettersi alle spalle di Verstappen e davanti al compagno) e di “reggere il confronto” con gli avversari alla domenica. Una vita fa appunto.

il podio del Gran Premio di Abu Dhabi 2019

In gara cambia poco (anche perché i valori erano quelli…): Verstappen conclude secondo dietro al vincitore Lewis, Charles terzo. Leclerc concluderà il campionato 2019 e incignerà quello 2020 sempre con un podio, con la sostanziale differenza che nel secondo caso, il risultato sarà considerato un mezzo miracolo, dato che poi, nel corso dell’anno, non riuscirà a ripetersi con la costanza avuta nella stagione precedente. Quante cose cambiate in soli 12 mesi… Sembra appunto, una vita fa.

Buon GP a tutti


Autore: Vito Quaranta – @quaranta_vito

Foto: F1 – FerrariMercedes

Condividi
Pubblicato da
Vito Quaranta