Formula 1

Analisi Tecnica Red Bull RB16B: i “segreti” sono al posteriore…

Analisi Tecnica Red Bull RB16B: i “segreti” sono al posteriore…


Niemals aufgeben. Si esatto… non è italiano. In Austria però si usa parecchio e significa “Mai Mollare”, concetto da sempre molto chiaro all’interno del team Red Bull. E non importa nulla se non si dispone del pacchetto migliore, tanto L ’obbiettivo resta sempre e sono uno: vincere. O almeno provarci insomma. Sotto questo aspetto, i ragazzi di Milton Keynes la sanno lunga. Hanno una marcia in più, sempre pronti a spremere l’ultima goccia di forza rimasta. Interprete magnifico di questo aspetto è Max Verstappen. Trasformatosi da ragazzino prodigio e irruente a condottiero maturo. Abile nel massimizzare su pista gli sforzi della scuderia.

23 febbraio 2021 ore 12, presentazione della RB16B. Evoluzione rivista e corretta dell’unica monoposto capace di mettere in difficoltà sua maestà Mercedes. L’ambizione è grande, sorretta da un reparto tecnico di prim’ordine. Capeggiato da quel vecchio volpone di Newey, sa sempre dove mettere le mani. Innovare e, se il caso richiede, “copiare” e correggere soluzioni esistenti. Peccato che, regolamento 2021 alla mano, lo spazio di manovra fosse davvero esiguo…


Analisi Tecnica Red Bull RB16B: avantreno 

Per quanto riguarda la sospensione anteriore, il triangolo superiore continua ad essere collegato al porta mozzo in una posizione rialzata, mentre l’attacco al telaio e al triangolo inferiore restano leggermente abbassati come sulla vettura 2020. Questa configurazione con i triangoli posizionati il più orizzontale possibile offrono una resa aerodinamica migliore. Vittoriosa ad Abu Dhabi, la RB16 di Verstappen montava un muso con una specifica differente. Questa versione, oltre ad avere una forma più arrotondata privata della paratia centrale che formava due canali (freccia rossa), prevedeva una sezione minore per spingere il flusso esternamente ai piloncini di sostegno. Filosofia aerodinamica che consente di convogliare il flusso al di sotto e ai lati del naso, con la gestione dello stesso demandata direttamente all’ala anteriore e agli scivoli scuola Mercedes.

Esaminando il render che la Red Bull ha rilasciato questa mattina, oltre la differente e più contenuta conformazione della brake duct (cerchio giallo), notiamo una scelta aerodinamica differente. Sulla RB16B la sezione creata dai piloni di sostegno si “riallarga” rispetto all’ultima versione utilizzata ad Abu Dhabi. Mentre nella parte alta, le due vistose soffiature per incrementare maggiormente il flusso diretto nella parte inferiore del muso lasciano spazio ad un unico canale (quadrato bianco). La soluzione adottata fa parte dell’ottimizzazione della zona, alla quale partecipa anche la porzione laterale del nosecone. Gli scivoli che lavorano in simbiosi con i bargeboard, veri e propri deviatori di flusso verso il sotto scocca, sono confermati nella posizione più distanziata rispetto ai piloni. Configurazione adottata in autunno e mantenuta sulla nova vettura. Questa modifica è frutto degli studi effettuati in galleria del vento, grazie ai quali gestione del flusso e deportanza aumentano. Ala anteriore, endplate e marciapiede esterno sembrano le classiche versione da presentazione. 


Analisi Tecnica Red Bull RB16: parte centrale 

Nella parte centrale della vettura ci sono alcuni piccoli cambi. Il sistema S-Duct è stato confermato, così come le appendici aerodinamiche ai suoi lati. Ormai famosi, gli wing mirror continuano ad essere presenti anche sulla RB16B. “Carenati” e collegati per due estremità (cockpit e deviatore a ponte), garantiscono stabilità oltre al lavoro aerodinamico che indirizza i flussi provenienti dall’avantreno. Invariata la struttura dell’airbox. Confermato il cono antintrusione superiore in posizione ribassata, con l’ingresso di raffreddamento dei radiatori posizionato in alto. Lo scopo è quello di esaltare il sotto squadro inferiore, fondamentale per generare un effetto di downwash utile a migliorare le prestazioni della vettura al posteriore.

La zona dei bargeboard mostra una configurazione molto dettagliata e leggermente differente. I due boomerang, ora collegati tra di loro, si dividono per poi riunirsi (frecce gialle) prima di ancorarsi alla struttura verticale a sua volta vincolata al deviatore delle pance (cerchio bianco). Osservando il fondo nella parte centrale, notiamo 2 slot longitudinali al bordo d’uscita. Mentre sono 5 (erano 4 la passata stagione) i vortex generator collocati nella porzione di fondo parallela ai sidepod. Queste appendici sono molto utili per energizzare il flusso diretto verso la parte superiore del diffusore, migliorando l’aerodinamica della monoposto.


Analisi Tecnica Red Bull RB16: retrotreno

Come ha scritto la stessa Red Bull sulle reti sociali: “same but different“. Si perché il lavoro più grande, grazie alla spesa dei due gettoni concessi dal regolamento, è stato realizzato modificando la scatola del cambio. Questa operazione ha di fatto concesso una diversa distribuzione del sistema sospensivo posteriore, seguendo il cammino intrapreso da Mercedes durante la passata stagione. Come possiamo osservare grazie al confronto fotografico, il pull rod adesso passa sopra (freccia gialla) il braccetto della sospensione inferiore (frecce bianche). Resta da capire, una volta in possesso di foto più dettagliate, l’intera configurazione del retrotreno. 

Risolvendo alcuni problemi legati alle temperature di esercizio, la massimizzazione effettuata, sommata a un utilizzo più spinto della parte ibrida, dovrebbe regalare un salto prestazionale importante. Per questa ragione osserviamo come la forma delle pance sia ora più spiovente, con una discesa decisamente più accentuata e compatta nella zona della cocacola. La bontà dei flussi in arrivo da questa zona migliorano l’estrazione al diffusore, creano efficienza e deportanza. 

Nella zona davanti alle ruote posteriori, regolamentata dalle normative aerodinamiche presenti nel paragrafo 22.08.06, i tecnici di Milton Keynes hanno inserito due piccole appendici aerodinamiche. La prima, posizionata esattamente davanti alla gomma (freccia nera), ha il compito di sigillare il fondo e recuperare parte di quel carico perduto. La seconda (freccia bianca) è adibita alla gestione del tyre-squirt. Adottando un angolo di rake molto spinto, sappiamo molto bene quanto questa zona sia fondamentale per la Red Bull. Tuttavia, per far si che tale soluzione funzioni, il fondo deve essere sigillato a dovere. Per questa ragione gli aerodinamici hanno sempre sviluppato molto in quella zona. Senza dubbio, le norme 2021 sono risultate una grande sfida per il team austriaco.

Spostando l’occhio sull’ala posteriore, si conferma la scelta del mono pilone di sostegno (freccia gialla), abbandonando definitivamente la soluzione a doppio pilone scuola Ferrari. Confermato anche l’end plate dell’ala posteriore, dotato di una soffiatura (cerchio nero) che si estende verticalmente per quasi tutta la lunghezza della paratia. Restano uguali le frange orizzontali e le piccole appendici aerodinamiche all’esterno dell’end plate. Questi due elementi aumentano la depressione sul dorso dell’ala e aiutano il diffusore nel suo lavoro di espansione de flusso. 


Autori: Alessandro Arcari – @berrageizNiccoló Arnerich – @niccoloarnerich

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Pubblicato da
Zander Arcari