Congelamento power unit: Red Bull avvia la costruzione del reparto Powertrains
Dopo tanta attesa il primo verdetto è arrivato: i team ieri hanno approvato all’unanimità il blocco allo sviluppo delle power unit, così da permettere alla Red Bull di poter continuare ad utilizzare i propulsori Honda fino a tutta la stagione 2024 (compresa). Il team, che aveva già raggiunto un accordo con i nipponici per impadronirsi della loro proprietà intellettuale, secondo quanto è possibile apprendere da ‘RaceFans.net’, avrebbe preso accordi anche con AVL (società austriaca specializzata che lavora da tempo a stretto contatto con Red Bull su vari progetti). La ditta in questione sarà incaricata di supportare l’ambizioso progetto attraverso la fornitura dell’adeguato hardware dedicato.
“Gli escavatori possono iniziare a lavorare” ha riferito un soddisfatto Helmut Marko al termine dell’incontro a ‘Motorsport-magazine.com’. “Abbiamo già convertito l’edificio otto, una delle nostre strutture già esistenti, in un’officina, ma il nostro piano è quello di costruire una struttura dedicata proprio alla gestione della power unit che diventerà il reparto Red Bull Powertrains”.
Nonostante la votazione tenutasi ieri non rappresenti nulla di ufficiale, bisognerà attendere l’approvazione da parte del World Motor Sport Council affinché lo diventi, è chiaro che lo scoglio più grande sia stato superato e ora si attende l’esito del prossimo incontro come una mera formalità. “Grazie al via libera ricevuto, ora possiamo davvero far partire i lavori” ha proseguito il Dr. Marko. “Faremo i dovuti calcoli sui costi, ma comunque si tratterà di un investimento una tantum per quanto riguarda l’edificio e soprattutto l’acquisto dei banchi prova. Costi elevati? Non molto maggiori rispetto a quelli che saremmo stati chiamati a sostenere nel caso avessimo dovuto raggiungere un nuovo accordo con un altro fornitore. Effettivamente, potrebbe venirci a costare un po’ di più, ma non parliamo di cifre significativamente importanti”.
Un impegno comunque non indifferente. La creazione di un nuovo edificio fornito delle necessarie attrezzature sarà anche una spesa una tantum, ma che il team sarà chiamato ad ammortizzare nell’arco di sole tre annate. Di fatti, dal vertice tenutosi ieri, è trapelata l’intenzione (anche in questo caso unanime) di voler anticipare l’introduzione di un nuovo regolamento tecnico riguardante le power unit al 2025 (tornando al piano inizialmente previsto prima dell’arrivo del coronavirus). Questo vuol dire che quando arriverà il momento, Red Bull dovrà comunque abbandonare l’attuale progetto per raggiungere accordi con un altro fornitore, che l’ex pilota austriaco auspica di trovare al di fuori da quelli già presenti in F1.
Il perché è molto semplice: “Abbiamo insistito sul congelamento del propulsore così da poter coordinare i lavori tra reparto power unit e telaio nel migliore dei modi” ha spiegato il detentore dei contratti dei piloti del team. “Se avessimo scelto di tornare alla motorizzazione Renault, ad esempio, avremmo avuto dei limiti nella progettazione del telaio, dei radiatori e di tutti gli altri elementi che vanno ad interagire con l’unità di potenza. Il congelamento ovviamente è una buona notizia, non solo per noi, ma anche per l’intera Formula Uno. Contribuirà ad un significativo abbattimento dei costi”.
La Red Bull, dopo aver saggiato i privilegi di poter contare su una power unit modellata a pennello per la propria monoposto non vuole più tornare nella condizione di essere un semplice team cliente. Si è battuta duramente per mantenere questo privilegio ed ora che lo ha ottenuto è anche abbastanza chiaro come cercherà di mettersi in contatto con dei nuovi costruttori esterni per convincerli ad entrare a far parte della competizione così da ricreare la partnership avuta con Honda negli ultimi anni (ovvero garantirsi la fornitura esclusivamente per la scuderia ufficiale e magari anche per la satellite AlphaTauri).
Nel frattempo, anche se non sono emersi particolari dettagli sul congelamento delle PU, che dovrebbe partire comunque dal 2022, possiamo attenderci da parte della Honda un ulteriore sviluppo nel corso di questa stagione per garantire alla Red Bull di avere a disposizione la migliore arma possibile per affrontare il triennio 2022-2024. Da quello che abbiamo potuto apprendere in queste ore è che probabilmente non si tratterà di un congelamento totale, ma resta da capire se vi sarà l’opportunità per quei costruttori con un deficit di potenza maggiore del 2%, rispetto al leader di settore, di sviluppare la propria unità per rientrare all’interno di tale soglia, oppure se, ‘più semplicemente’, si darà la possibilità di appianare tale gap attraverso una maggiore portata di carburante da immettere all’interno della camera di combustione.
Per il momento comunque è chiaro che con l’uscita di Honda dalla F1, Red Bull sarà chiamata (stavolta obbligatoriamente) a ribrandizzare le proprie power unit come fatto in passato con Renault quando si raggiunse un accordo con la nota società di orologi svizzera Tag Heuer. “Stiamo cercando uno sponsor per ribattezzare quella che sarà la nuova unità motrice” riferisce Helmut Marko in chiusura del suo intervento a ‘Motorsport-Magazine.com’. “Ovviamente non lo andremo a ricercare all’interno del settore automobilistico, sceglieremo sicuramente un’azienda esterna per assolvere questo compito”.
Autore: Marco Sassara – @marcofunoat
Foto: Formula Uno – Red Bull