Domenicali chiede aiuto ai piloti: “Dobbiamo far innamorare chiunque”
Stefano Domenicali, una persona già nota all’interno del paddock per il suo passato all’interno della Scuderia del Cavallino Rampante. Dal primo gennaio scorso è diventato il nuovo presidente e CEO della Formula Uno. È trascorso solamente un mese e mezzo dal suo insediamento, eppure già sono tanti gli impegni da lui sostenuti in questo frangente. In un’intervista rilasciata al ‘Corriere della Sera’, il manager italiano ha fatto un recap di questo intenso mese, cercando prima però di dare un’immagine di quella che per lui dovrà essere la F1 da ora in avanti.
“Il tema delle automobili oggi suscita sentimenti contrastanti” esordisce Stefano Domenicali. “Oggetti del desiderio ma anche elementi di disturbo. La F1 dovrebbe superare tutto questo. Offrire una bellissima sfida tecnologica dominata da piloti-eroi: ovvero figure appartenenti all’agonismo e, al contempo, capaci di rappresentare valori universali, così da rendere più appetibile la nostra piattaforma a partner presenti e futuri. Qualcosa in grado di far innamorare chiunque. Grazie a ‘We race as one’” progetto introdotto lo scorso anno e che recentemente è stato riconfermato ed esteso con una serie di nuove iniziative, “lanceremo un messaggio al quale credo molto: faremo capire ai giovani che le corse non stanno in un mondo a parte ma sono parte anche del loro mondo”.
E quale modello può meglio rappresentare l’identità perfetta del pilota-eroe se non quello del sette volte campione del mondo? “Hamilton punta a diventare l’unico pilota ad aver conquistato 8 titoli mondiali. Nel mentre è capace di comunicare le proprie idee, di toccare corde particolari e di attrarre persone lontane dall’agonismo… Per questo pretendo di avere un incontro con tutti i piloti” ha chiosato l’imolese. “È importante che ciascuno di loro comprenda l’importanza del proprio ruolo non solo come professionista, ma come uomo che ha a cuore ciò che gli sta attorno”.
Scopo al quale potrebbe contribuire anche la creazione di percorsi analoghi con altre categorie sportive: “Credo che F1 e basket abbiano manifestato identica sensibilità su certe tematiche. Conosco Adam Silver, commissioner NBA. Ci incontreremo presto. L’intenzione è quella di condividere con altre discipline sportive un percorso comune”.
Stefano Domenicali ha riscosso sin da subito un grande successo. Quando il suo nome iniziò a circolare all’interno del paddock come possibile sostituto di Chase Carey, tutti ebbero parole di elogio nei suoi confronti. Fattore che indubbiamente ha contribuito ad innalzare notevolmente le aspettative per quello che sarà il suo operato da ora in avanti. “Cercheremo di cogliere ogni opportunità che ci si presenterà davanti affinché si possa realizzare qualcosa di molto bello. Le aspettative sono stimoli” afferma carico l’attuale CEO della categoria. “Da parte mia cercherò di essere me stesso e di farmi forza di fronte ad ogni difficoltà. Senza maschere e senza alibi”.
A proposito di maschere. No, non vogliamo parlare di carnevale, nonostante possa essere comunque pertinente visto il periodo. Da stasera qualche velo inizierà a cadere. Alle 20:00 verrà svelata la prima monoposto della stagione 2021, la McLaren MCL35M, e ovviamente si inizierà a parlare delle nuove vetture con annessi e connessi. L’anno scorso ad esempio, colpì molto la Racing Point RP20 per la grande somiglianza con la W10 (Mercedes vincitrice del campionato del mondo 2019). Somiglianza che scatenò molte polemiche e che pare dovremo attenderci anche nel 2021.
Chiamato ad intervenire sull’argomento, Domenicali ha rassicurato come eventi simili però non si ripeteranno in futuro: “Le polemiche fanno parte della storia della F1. Mi aspetto che l’arbitro metta a tacere dissidi e sospetti passati. Ci vuole trasparenza. Ogni area grigia deve essere estinta. Vedo un’autentica volontà in questo senso. Non vi saranno comunque altre discussioni. I chiarimenti sul tema sono molto espliciti”.
Altre questioni importanti di cui si è discusso settimana scorsa sono le power unit (congelamento e regolamenti 2025) e possibili cambiamenti di format (sprint race). Questo il parere che l’ex team principal Ferrari ha rilasciato al ‘Corriere della Sera’: “Il livello tecnologico delle power unit è stellare, unico al mondo. Serve pensare alla sostenibilità. Un’azienda non affronterebbe mai un progetto se non sono chiari costi e ritorni sull’investimento. Perciò ci siamo detti: occorre risparmiare su fronti meno rilevanti per rilanciare nuovi sviluppi, consentire ai team di sopravvivere e ad altre aziende di entrare in gioco. Il tutto senza perdere fascino”.
“Aumentare l’attenzione del pubblico e migliorare il livello commerciale della nostra offerta” rappresenta uno dei maggiori obiettivi imposti da Stefano Domenicali, il quale aggiunge: “i correttivi al format arrivano da qui. Televisioni, organizzatori, tifosi… Tutti chiedono di innovare. Ci proviamo. Potremmo sperimentare le sprint race in tre occasioni (per ora si parla di Montréal, Monza e Interlagos) spettacolarizzando il weekend. Il DNA della F1 non deve cambiare, ma è giusto dare una risposta alle aspettative”.
A concludere una previsione in merito a quello che sarà il calendario e il campionato 2021: “L’obiettivo resta quello di confermare i 23 Gp. Lo dico pur di fronte ad un panorama in evoluzione. Prima dell’estate sarà difficile accogliere pubblico sulle tribune… Nel 2022 ci saranno maggiori possibilità di avere una varianza di vincitori nel corso della stagione? Avere, 6 vincitori diversi ad esempio, per noi sarebbe come fare bingo. C’è questa speranza. Ma vi dirò… Sono abbastanza ottimista anche guardando al 2021”.
Autore: Marco Sassara – @marcofunoat
Foto: Formula Uno – Lamborghini – McLaren