Ecco come Clubhouse può rivoluzionare i media del motorsport
Al giorno d’oggi qualsiasi cosa potrebbe fare notizia. Ragioniamo semplice. Il nostro punto di partenza per questa storia sarà il concetto più basilare che attualmente definisce i moderni media del motorsport e ovviamente si applica a un’area più ampia che ruota attorno all’universo della comunicazione. I social media corrono più velocemente delle auto e, malgrado alcune persone abbiano avuto problemi a seguire tutte le complessità legate a mondo di Internet, sembra impossibile non rendersi conto quanto sia forte il trend di Clubhouse. L’approccio verso l’app disponibile solo per iPhone, piuttosto timido a causa di diverse limitazioni, è senza dubbio destinato a godere di un rapido aumento in termini di popolarità. Come inciderà sui media del motorsport? Difficile da dire al momento, ma il potenziale c’è e deve solo essere sbloccato.
Nessun link alle chiamate, solo inviti. Clubhouse offre la possibilità di inserire messaggi audio nelle chat, la cui privacy può essere personalizzata dal proprio moderatore. Come partecipare? Sintonizzati e guarda cosa sta succedendo intorno a te o semplicemente fatti trovare pronto ad entrare nella stanza se un tuo amico ti invita. Tuttavia, ciò che è veramente interessante è il meccanismo elitario celato dietro l’app: Clubhouse si basa esclusivamente su conoscenze e assomiglia in qualche modo alle dinamiche del paddock. In qualsiasi campo aziendale, la prima cosa che i membri del panel, gli insegnanti o i mentori menzionano come chiavi del successo è il networking. Capire come funziona un settore dall’interno diventa efficace attraverso le conoscenze.
Essendo solo audio, il potenziale di Clubhouse potrebbe aumentare in modo significativo. I relatori e gli ascoltatori non dovranno perciò preoccuparsi né dell’ambientazione né del loro aspetto, motivo per il quale non si sentiranno ostacolati a prendere parte alla conversazione. Questo aspetto è utile sia per gli speaker che per gli ascoltatori, poiché il formato audio concede un certo grado di anonimato. Formulazione e sostanza diventano quindi il vero focus, aspetto che può sicuramente rimodellare la percezione dei relatori, impegnati nel prestare attenzione a come e cosa dire. La comunicazione, pertanto, resta circoscritta al discorso. Sebbene questo fatto potrebbe essere superficialmente interpretato come un passo indietro, in termini di qualità si traduce in passi da gigante.
Parlando dei nostri “amati eroi” del motorsport, è chiaro che tutti noi vorremmo una versione più autentica e politicamente scorretta degli sportivi che ammiriamo, che potrebbe essere pronta ad essere scatenata anche su Clubhouse. Inoltre, potenziali sponsor potrebbero provare a utilizzare questa rete sociale per indagare sugli atleti nel loro mirino. Questa app infatti, offre ai suoi utenti la possibilità di discutere di vari argomenti, rendendo così più facile per le aziende trovare valori e interessi corrispondenti agli atleti. Ovviamente, questo fatto può funzionare anche al contrario. Sebbene l’esposizione sia limitata a causa della mancanza di immagini, un discorso potente o un contributo illuminante potrebbero suscitare l’interesse dei potenziali partner.
In conclusione, perché i piloti dovrebbero sentirsi incoraggiati ad esprimere le loro opinioni più liberamente? Semplice. Il contenuto audio scomparirà insieme alla stanza virtuale. Una volta chiusa è finita. L’occasione è persa. Questo fatto potrebbe effettivamente indurre i piloti a parlare con più facilità di quanto farebbero normalmente in altre reti sociali (vedi Twitch). Non dimentichiamo che gli uffici stampa continuano ad avere un potere incredibile su dichiarazioni e canali social media dei loro piloti. A tal proposito, ecco un promemoria amichevole: la registrazione delle conversazioni su Clubhouse a scopo di condivisione è fortemente sconsigliata e potrebbe portare a problemi legali.
Per questo non lasciatevi ingannare dall’atmosfera informale stabilita su Clubhouse! Sono sicura che tutti i miei colleghi giornalisti siano consapevoli del fatto che Clubhouse potrebbe darci qualche grattacapo in futuro. Amiamo le zone grigie e Clubhouse ne rappresenta già una enorme. E se i rumors iniziassero a circolare da qui? Un ambiente più rilassato potrebbe favorire il flusso di notizie, le quali potrebbero potenzialmente tradursi veri e propri scoop. Ovviamente, la popolarità di Clubhouse è ancora in una fase embrionale e stiamo solo delineando scenari ipotetici basati su input reali, ma la sua natura potrebbe potenzialmente dare ulteriore adito all’ansia indotta dai social media, in particolare la FOMO (Fear of Missing Out).
Cosa succede se succede qualcosa di importante mentre sono disconnesso? L’ossessione di stare al passo con i contenuti dei social media si è trasformata in un vero e proprio problema compulsivo che colpisce le nostre vite. Fa prosperare l’intero sistema tanto quanto compromette la nostra routine e il nostro modo di affrontarla. Tuttavia, per quanto i social media possano essere tossici, dobbiamo analizzare un altro aspetto positivo che evidenzi l’enorme potenziale di Clubhouse. Se più squadre dovessero seguire le orme di Suzuki (che è già sbarcata lì), il motorsport potrebbe costruire rapidamente uno spazio sicuro per avvicinare fan e piloti attraverso Q&A e sessioni audio occasionali. Per ora, il vincolo dell’ iPhone-only sta ancora rallentando la crescita Clubhouse, ma infiniti modi per renderlo una nuova ed esplosiva moda sono proprio dietro l’angolo.
Author: Beatrice Zamuner – @ZamunerB
Photo: Federico Basile