Marko: “Hamilton costa troppo”
Marko contro tutti. Senza timore di esprimere pareri o giudizi scomodi. Questa volta il bersaglio è nientemeno che sua maestà Lewis Hamilton, reo, a suo giudizio, di ricevere un compenso troppo alto. L’esigente scopritore di talenti, l’ex pilota reinventatosi dopo che il destino ha deciso di giocargli un brutto scherzo, ha la scorza dura e i modi taglienti. Non bada ai fronzoli, quanto alla sostanza. E, da quel maledetto luglio del 1972, quando un sasso lo ha privato di un occhio, ha deciso di guardare oltre. Un salto in avanti per rimettere in piedi la sua vita, uno sguardo sempre autentico a dispetto di una vista compromessa. E una scommessa vinta regalandoci tanti talenti, campioni presenti o futuri, forgiati dal suo metodo.
Helmut Marko spesso risulta brusco, alle volte brutale, ma è sempre estremamente sincero. E non si fa problemi a criticare l‘esoso stipendio di Hamilton, fresco di rinnovo annuale, ritenendolo inappropriato. Da sempre paladino del contenimento dei costi, ritiene che i compensi dei piloti dovrebbero entrare a far parte del budget annuale. Cosa che ovviamente non riguarda la stagione 2021, per la quale il tetto, fissato a 145 milioni di dollari, non comprende il salario dei drivers. La situazione potrebbe però cambiare a breve, in quanto sussistono proposte per far rientrare tale voce all’interno della cifra prestabilita. Tra le altre sussisterebbe un’ipotesi che stabilirebbe la spesa massima per il compenso e si tratterebbe di non oltre 30 milioni a squadra per entrambi i piloti.
30 milioni: una cifra che, a quanto trapelato, costituirebbe la base ( escluso bonus e sponsorizzazioni) del compenso del solo Lewis. Decisamente esagerato secondo il pensiero dello schietto Marko che, in un intervista a RTL, esprime il suo dissenso: “Hamilton è semplicemente troppo costoso per la Formula Uno. Ecco il motivo per cui gli stipendi dei piloti dovrebbero essere inclusi nel budget cap.“
L’idea di far rientrare il salario dei piloti nel tetto di spese previsto è già stata discussa in ottica futura, e potrebbe diventare realtà in un orizzonte temporale di tre o quattro anni. Quanto basta, insomma, affinché scadano i contratti attuali e possano essere rinegoziati. Anche Zack Brown, CEO McLaren, è dello stesso avviso:
“Immagino che tutti i capi dei team di Formula Uno sostengano l’inserimento di un tetto salariale per i piloti. In molti sport è presente e credo che il Circus ne abbia bisogno, dato che sta variando il suo profilo finanziario con l’intento di far continuare a vivere tutte le squadre. Per questo sostengo che lo stipendio dei piloti debba rientrare in primo luogo nella questione budget cap. Ad esempio si potrebbe avere un limite di 30 milioni di dollari e quindi decidere come suddividerlo tra i due piloti.“
“Penso sia una cosa che possa essere introdotta negli anni a venire. Ci sono alcuni piloti che hanno dei contratti già in essere e che superano il limite di quel budget, quindi non si possono cambiare le cifre dopo averle concordate. Allo stesso modo non è possibile penalizzare una squadra sottraendo dal tetto la cifra dello stipendio precedentemente pattuito. Credo che sia utile annunciarlo a breve con l’intenzione di far entrare in vigore la regola tra tre o quattro anni, alla scadenza degli attuali contratti.” Questa la conclusione di Brown sull’argomento, che concorda con l’opinione di Marko.
Autore: Veronica Vesco – @VeronicagVesco